CERCASI MEDICI PER LA LETTERATURA

CERCASI MEDICI PER LA LETTERATURA CERCASI MEDICI PER LA LETTERATURA Come insegnarla agli insegnanti Cesare Segre, che ha aperto i lavori, ha tracciato una sintesi storica della critica, dalla stilistica di Spitzer e Auerbach alla semiotica antropologica di Lotman e di Bachtin. La semiologia italiana, sorta su un terreno filologico e linguistico già consolidato, da Terracini a Contini, ha potuto evitare i modelli astratti dello strutturalismo più esasperato e privilegiare la storicità del testo. L'attuale crisi della critica è per Segre «una malattia difficile da diagnosticare», che riflette un disagio più generale, legato al crollo delle ideologie e alla perdita di prestigio della letteratura. «Non si vedono all'orizzonte vie di uscita. L'unica speranza è di poter svolgere l'attività critica in un ambiente politicamente e moralmente sano. Questo, purtroppo, oggi in Italia non avviene». Per Tullio De Mauro la didattica della letteratura deve fare i conti con l'espansione della scolarità, che negli ultimi vent'anni ha creato una massa di studenti provenienti per l'80% da famiglie senza libri e quindi privi di consuetudine con la lettura. «E' un compito nuovo che la scuola stenta a svolgere, abituata a lavorare con i manuali più che a sollecitare una conoscenza diretta dei testi. Sorgono allora due problemi, uno essen¬ ziale, cioè fornire un'educazione letteraria di base che i ragazzi non posseggono più, e poi, ma questa è già una finezza, insegnare come si legge un classico, avviare alla comprensione della letterarietà». De Mauro condivide l'opinione di Sanguineti, che alcuni anni fa si era dichiarato favorevole all'uso del Bignami a scuola purché ci fosse il tempo per una lettura diretta dei classici. Per Romano Luperini il commento e l'interpretazione sono gli strumenti didattici per avvicinare gli studenti al testo e trasformare la classe in una comunità ermeneutica. Recuperare la storicità dell'opera attraverso la teoria dei generi: è questa la strada seguita da Franco Brioschi, che insieme a Costanzo Di Girolamo ha ideato un Manuale di letteratura italiana (Bollati Boringhieri), di cui sono già usciti tre dei cinque volumi previsti, costruito come una «Storia per generi e problemi». Al di là delle regole, che si modificano nel tempo, «il genere è una sorta di epistemologia, interessante perché attiva nel lettore una rete di interrogazioni e permette di collocare il testo all'interno di una serie». Ha concluso il convegno una tavola rotonda dal titolo «Dove va la letteratura», in cui Nico Orengo ha moderato gli inter¬

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