ANGELI E AGHI SALVANO MILANO di Bruno Quaranta
ANGELI E AGHI SALVANO MILANO ANGELI E AGHI SALVANO MILANO Imisteri omeopatici di Sibaldi IA MILANO W ASSILLO, nobile, ✓ ma sicuramente non lieve, di un tolstojano? L'istina, ovvero la verità. Non solo: la luce interiore della verità. Come raggiungerla? Come domare il caos che è il mondo? Come dissolvere la notte dove vagoliamo e inciampiamo e ci corrompiamo? Basterebbe dar retta al nostro Custode, seguirne la scia. E' l'avviso soffuso di una comicissima serietà, di un illuministico esoterismo, che Igor Sibaldi dispiega in La trama dell'Angelo (Mondadori, pp. 280, L. 28.000). Solo il cognome è diverso, longobardo (foneticamente, almeno). In questo trentasettenne un po' sottovetro è dominante il sigillo russo: il nome principesco, la madre, i parenti (a Mosca e a Pietroburgo), la cattedra (in un liceo), il titolo d'esordio, l'anno scorso [La congiura, Gorby e Raissa nel mirino di Elisili), le passioni letterarie (ha curato, fra l'altro, per l'editore di Segrate, l'Album Tolstoj, i Racconti del signore di Jasnaja Poljana, i Romanzi brevi di Dostoevskij). Sollecita una postilla: «Sarei anche teologo. In tale veste mi è successo di firmare una rubrica sull'Unità: stordendo (svelai l'anima borghese della Madonna, una femminista si ribellò) e rimanendo stordito (il lettore che domandava: "E' morto mio padre, cosa devo fare?")». E' un «miracolato», Igor Sibaldi, destino magari inevitabile per chi ha scandagliato (Oscar Mondadori) I miracoli di Gesù e la tecnica dei miracoli. «Andai a visitare un omeopatico. Non esitò: "Tutto in lei sorride. O quasi. L'ultima reincarnazione non è andata bene. Urge intervenire, occorre un preparato che si confeziona a Firenze". Temevo di dover sborsare un lingotto. E invece me la cavai con 8 mila lire. Arrivarono le pillole, le lasciai dissolvere in bocca, obbediente. Risultati? Chissà». Un omeopatico, un pioniere «nei territori apparentemente leggendari della medicina contemporanea», è l'«eroe» della Trama. Abbandonato l'ospeda¬ le, stanco di frequentare camici bianchi al corrente «delle stesse cose che sapeva lui», il dottor Calabiana si mette sulle orme del dottor Muzio («sapeva che la maggioranza di quelle cose o non erano vere, o non servivano pili»). Viaggia in city-bike, litiga con la moglie, lo ossessionano i gemelli mai nati, apre uno studio in corso Lodi, quasi periferia, incamera scetticismo e tiepida fiducia. All'architetto malato di Aids consegna una ricetta veterotestamentaria: «Gioele, capitolo 3, da leggere due volte al dì, 15 gg.». Alla pensionata con l'artrite ordina un chilo di normale olio per motori da sistemare sotto il letto. Al giovane obeso suggerisce l'orazione all'angelo Hahasiah. fuor Siiiilidi Ne passeggiano di figure con le ali entro la Milano di Sibaldi. Ma non sterminatrici, non apocalittiche, come le creature di Testori. Sono misericordiose, taumaturgiche, pazienti, pedagogiche (l'onnipotente Achaiah, ora simile a Robin Hood, ora a Marion Brando, ora a Stan Laurei, che diletta con il medico al termine di ogni capitolo, che gli annuncia la trama dei giorni successivi, che lo incita a «andar più avanti del corpo», a «vivere più avanti del corpo», che si ostina a istruirlo nonostante le amnesie: «Tanto, poi non ti ricordi niente di quello che ti dico»). L'angelo invocato e l'angelo dimenticato, l'umanissima altalena fra credulità e incredulità. Angeli che si librano da un classico scovato a Parigi, autore Piero Soria h onore' de balzaci la treni inni: Tra cinz io ne di .Myriam Cristallo Traduzione di Simona I eie emily buon té cimi: tempestose pierre louys a pi irò dite Traduzione di Giuseppe Gennari charles de montesquieu lettere persiane Traduzione di Vincenza Papa s a et y k o v - s c ei ) r1n i signori coloylev (com'è ironica la sorte) un ex paracadutista, Haziel. «Ciascuno di noi - assicura Sibaldi - ha un angelo custode a cui rivolgersi con una preghiera speciale. Va recitata guardando a Oriente e cantilenando, alla maniera del Papa. Non mancherà di esaudirci. Il suo si chiama Daniel, amministra le energie di Saturno e di Venere. Il mio è capriccioso, balzano, civettuolo. Sa: appartiene all'universo rosa. Perché l'angelo può essere maschio e può essere femmina». Risolta l'antichissima questione, Sibaldi si balocca agitando il pendolino («ma non so usarlo»), uno strumento nella valigetta del dottor Calabiana, con il Toliman, apparecchio diagnostico fantascientifico, le lezioni antroposofiche di Steiner, la Kabbalà, l'L-23, soluzione di acqua e alcol dov'è stato immerso un cristallo di Atlantide. A coté, un ago da agopuntura lungo tre metri, per abbattere le vibrazioni negative che saettano nelle viscere cittadine. Lo ha detto, l'Angelo onnipotente: «C'è tanto da fare. Strati su strati. Ce ne sono sempre, di questi strati, in tutte le cose. Ce n'è sempre, di orrore, sotto. E' da lì che salite verso la luce, tutti quanti». «Adesso va meglio tranquillizza Igor Sibaldi -. E' accaduto come nella Trama dell'Angelo. In settembre, a uno svincolo della tangenziale Ovest, con alcuni amici ho piantato un ago lungo proprio tre metri. Da allora ò calato sensibilmente il numero di energie necessarie per esistere a Milano. Da -21 a -1, secondo i nostri calcoli». Scricchiola una noce. Pare il rumore affilato dalla radio mentre la manopola cerca il canale desiderato. Ovviamente angelico. L'Affabulatore con un filo di barba e gli occhiali a modo raggiunge la finestra, sorveglia le pietre mirabili, magiche, allineate sul davanzale. A -1 l'ottimismo e d'obbligo. L'Uggia e il Cattivo Gusto, la regina e il re che urticavano Gadda, il Gran Lombardo e il Gran Modello indigeno di Sibaldi, sono, sarebbero, in ritirata. Com'è felice, oggi, la leggenda metropolitana. Bruno Quaranta mary shelley erankenstein italo svevo e v coscienz v di zeno Postfazione di Giuseppe I concili italo svevo senilità' l'osi fazione di Giuseppe Leo nel li mark twain le avventure di tom sawyer Traduzione di Vdriuna Bollini Cullanti diretta * 1 a Aldo littsi
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