Polemica su Brodskij di Ferdinando Camon

Polemica su Brodskij Polemica su Brodskij T RE lettere in risposta al «Parliamone» di Ferdinando Camon del 25 marzo sull'attacco di Brodski| a Luzi intorno al Nobel, sulle vie politiche che il poeta fiorentino si ostinerebbe a battere per ottenerlo. Delle tre missive, tutte provenienti da Palermo, singolari anche per le firme (gli autori delle prime due si ritrovano in calce alla terza), ecco i passaggi più significativi. Riecco le angustie di Camon. Il poeta losif Brodski| è inelegante e sgradevole... perché ammette che lottare per avere il Nobel e un'ambizione paranoica. Brodski| e un saggio, non «maneggia» la lingua (consapevolezza almeno dei lettori delle sue poesie), soffre della necessità della Lingua, roba da artisti (insomma, ciò che Camon giustamente invidia). Giuseppina Abbate Il vs. pezzo non soltanto è grossolano per contenuti ma anche tortuoso nella forma. Dire che rincorrere il Nobel è da paranoici, mi sembra intelligente per cui potrebbe anche essere una frase di Brodskij. Ma non ammorbate il Poeta con il vs. campanilismo. Etichettare Brodski| con i termini «inelegante» e «sgradevole»? Gli unici sgradevoli ed anche rozzi siete Voi che Vi macchiate di presunzione parlando di un uomo che ha pagato in prima persona l'identità di Poeta l'asmiQuignardin </<>/>/>in liscila da Frassinelli cino alla verità di quando sogna un'allucinazione»), alla tentazione delle formule criptiche («Le Sirene sono le Meduse del coito erotico. Le Gorgoni sono le Sirene del grido fanatico»), alle semplificazioni degli aforismi («Scrivere, trovare la parola è eiaculare all'improvviso»). E' una deriva che la scrittura tersa e densa di Quignard aveva finora soltanto sfiorato e da cui L'amore puro si tiene a opportuna distanza. Qui - e tanto potrebbe autorizzare ad identificare la misteriosa Agustina Izquierdo con la parte segreta, «sinistra», di Pascal Quignard siamo sulla linea di Tutte le mattine del mondo: dalla Francia del Seicento siamo passati nella Catalogna del XVIII secolo, la viola da gamba ha ceduto il posto al liuto, alle nostalgie e alle fissazioni del grande Sainte-Colombe si sono sostituiti gli scrupoli e le ossessioni di un oscuro prete musicista, ma tutto continua a muo¬ mobile e insinuante in cui le presenze di Aristotele, di Freud, di Paolo di Tarso, di Isidoro di Siviglia e di Kongsouen Long non appaiono meno lievi ed opportune di quelle delle Parche, delle Gorgoni e di Melusina o di quelle del coniglietto, della sogliola e della poiana che a turno guidano Jeune fino al regno di Heidebic de Hel. E' quanto gli serve per far levitare in un discorso sulla comune, angosciosa esperienza dell'amnesia momentanea, da un lato, una teoria di un linguaggio che non è un naturale attributo dell'uomo ma soltanto un suo precario patrimonio acquisito e, dall'altro, una confessione sul suo rapporto con la scrittura: «Ho scritto perché era il solo modo di parlare tacendo». Non gli basta invece per spingerlo verso la formulazione di una teoria della creazione artistica che rinunci alla provocazione dei paradossi («Il linguaggio non è mai tanto vi¬ Romilda Nicotra Se non avessimo letto il poeta russo Brodskij, forse non proveremmo tanto fastidio per In frase di Camun sull'ultimo «Tuttolibrì»: sgradevole sentire che Brodskij ammette che è idiota lottare per avere il Nobel. Ceno che lo è. Combattere per avere certi riconoscimenti - quando si parla di poesia - è sicuramente umano (accettabile e comprensibile) ma non traccia l'altezza dello spirito necessario ad essere artisti. Avere un premio è appassionante per stupidi e intelligenti, un poeta può essere grande e dotato di altrettanto narcisismo... ma se lotta per avere un Nobel, sospetteremo della sua arte. Martorana, Bellone, Spallina, Abbate, Nicotra, Monterisi Un furore sospetto

Luoghi citati: Francia, Palermo, Siviglia