Vercelli, il magistrato: la piccola è libera di vivere con chi vuole, così non soffrirà «Giudice oggi scelgo la mamma»

Vercelli, il magistrato: la piccola è libera di vivere con chi vuole, così non soffrirà Vercelli, il magistrato: la piccola è libera di vivere con chi vuole, così non soffrirà «Giudice, oggi scelgo la mamma» A 9 anni decide ogni giorno con chi stare CON CHI STANNO I BAMBINI [AFFIDAMENTO DEI FIGLI IN CASO DI SEPARAZIONE DEI GENITORI] VERCELLI. Ha 9 anni e la chiameremo, per convenzione, Ilaria. E' figlia di genitori separati e, per non farla soffrire, papà e mamma hanno deciso di tenerla entrambi in affidamento: ma soprattutto hanno ottenuto dal Tribunale di Vercelli che sia proprio lei, «a suo piacimento», a scegliere con chi vivere. Giorno per giorno. Una decisione importante, «rivoluzionaria», dice l'avvocato Teresa Certa di Vercelli. E aggiunge: «La sensibilità e l'intelligenza di due genitori e di due magistrati hanno aperto una strada che, in Italia, adesso si potrà finalmente percorrere». Il «co-affido» è una pratica ancora poco seguita nel nostro Paese ma, soprattutto, non ha forse precedenti il fatto che sia una bambina di 9 anni a pianificare, senza imposizioni, la vita con i suoi genitori separati. Con l'aiuto dell'avvocato Certa raccontiamo questa storia, triste ma anche bella ed educativa, in cui, con coscienza, una famiglia che si stava sgretolando e un Tribunale hanno scelto di salvaguardare soprattutto gli interessi di una bambina, choccata dalla separazione di papà e mamma. Il matrimonio di «Marco» e «Giovanna», questi i nomi che abbiamo inventato per la coppia, va in crisi dopo circa 20 anni. Sono sulla cinquantina, colti, intelligenti, con un buon tenore di vita. Decidono di separarsi, e cercano in tutti i modi non traumatizzare «Ilaria», la loro bambina. Si rivolgono all'avvocato Teresa Certa: «Ci aiuti, non vogliamo far soffrire nostra figlia». L'avvocato Certa si prende a cuore il problema. «Parlate con la bambina - dice -. Chiedetele con chi dei due vuole stare». E i genitori: «Noi vorremmo che rimanesse con entrambi, ma soprattutto lo vuole lei. Non è proprio possibile?». La soluzione che «Marco» e «Giovanna» propongono si chiama «co-affido», ma è una strada difficile da percorrere. Innanzitutto, il figlio deve avere una certa maturità e poi i genitori devono continuare ad essere davvero amici, anche dopo la separazione. E in molti casi è proprio questo lo scoglio che si frappone: ciascuno degli ex coniugi sceglie un'altra vita, e il «co-affido» diventa, di giorno in giorno più problematico. L'avvocato Certa dice, con franchezza, tutte queste cose a «Marco» e a «Giovanna». I due parlano ancora con la bambina e quando ritornano, con la decisione definitiva, non hanno dubbi. Non solo «Ilaria» dev'essere affidata ad entrambi, ma sarà proprio lei, la bambina, a scegliere con chi vivere. «La soluzione trovata da questa coppia - dice il legale vercellese - mi ha commosso. Ho deciso di impegnarmi come non mai per questi genitori, disposti a trovare un accordo, così nobile ma difficile, perché la loro bambina non dovesse soffrire di più». Adesso c'è però da superare l'ostacolo del Tribunale. I precedenti non depongono certo a favore del «co-affido» perché i giudici, rendendosi conto dei problemi che comporta, bocciano spesso la soluzione e optano per l'affidamento ad uno dei genitori, con l'intesa che l'altro potrà vedere il figlio nei giorni e nei periodi prestabiliti. Ed è proprio ciò che «Marco» e «Giovanna» vogliono evitare alla figlia. Presidente del Tribunale di Vercelli è Carmine Dedonato, pm Luciano Scalia. Potrebbero opporsi: non lo fanno. I due genitori hanno via libera. Questo l'accordo consensuale: «La figlia minore resta affidata ad entrambi i coniugi e pertanto la stessa potrà, a suo piacimento, ma compatibilmente agli impegni scolastici, vivere o presso il padre o presso la madre». Gli unici periodi che Ilaria si è vista «regolamentare» (ma anche qui salomonicamente) sono le vacanze di Natale e di Pasqua: «La minore - dice il dispositivo della separazione - starà con il padre o con la madre per metà della durata delle stesse». E non solo: i coniugi si sono impegnati a versare mezzo milione al mese su un conto corrente creato proprio per «Ilaria». Conclude l'avvocato Certa: «Dalla decisione "omologata" dal Tribunale è passato un mese e mezzo. Le cose stanno andando bene. Io credo in questa via, e spero che altri la percorrano. Perché è una delle tante vie suggerite dal cuore». Enrico De Maria ALTERNATIVAMENTE : < — CON IL PADRE CON ALTRE ANNO CON IL PADRE CON LA MADRE E CON LA MADRE j PERSONE 1930 3424 25.952 8 202 1965 2903 29.41? T„0*~--rL 138 1990/ 2205 3O.910 301 \ 99 1991/ 22&0 31.958 319 \ 126 j I i 1 1 ! —1993 24© 4 29.321 521! 172 T i 1 \ CON CHI STANNO I BAMBINI [AFFIDAMENTO DEI FIGLI IN CASO DI SEPARAZIONE DEI GENITORI] Fonte: ISTAT Fonte: ISTAT

Persone citate: Enrico De Maria, Luciano Scalia, Teresa Certa

Luoghi citati: Italia, Vercelli