Gli attori riuniti a casa Spielberg mentre i repubblicani festeggiano cento giorni di successi Clinton arruola Hollywood di Lorenzo Soria

Gli attori riuniti a casa Spielberg mentre i repubblicani festeggiano cento giorni di successi Gli attori riuniti a casa Spielberg mentre i repubblicani festeggiano cento giorni di successi Clinton arruola Hollywood Party di star per raccoglierefondi LOS ANGELES NOSTRO SERVIZIO Un atto irresponsabile. Un recalo ai riechi e alle grandi società, pagato con i fondi portati via dai programmi di assistenza per i meno fortunati. E' cosi che la Casa Rianca ha definito il passaggio alla Camera di Newt Gingrich del nuovo pacchetto di riduzioni fiscali. Ma per fermare la travolgente avanzata repubblicana (con quella di ieri, il partito di Gingrich ha festeggiato l'approvazione alla Camera, in soli 93 giorni rispetto ai 100 promessi, di nove delle dicci proposte di legge del famoso «Contratto con l'America»), e in vista delle elezioni presidenziali del '96, Clinton questa sera chiederà aiuto a un gruppo di persone estremamente ricche e anche famose. Arrivato in California per partecipare al congresso del partito democratico dello Staio, il Presidente troverà infatti anche il tempo per andare a una festa a casa di Steven Spielberg, dove i registi, gli attori, gli agenti, gli sceneggiatori e i boss degli «studios» verseranno da 50 a 100 mila dollari a testa a favore del partito democratico. Timorosa di venire accusata di collusione con quella che i repubblicani chiamano la «Hollywood élite», la Casa Bianca si è guardata bene dal pubblicizzare la serata. Ma si sa che nella villa di Spielberg a Pacific Palisades ci saranno David Geffen e .leffrcy Katzenberg, i suoi due partner in «DreamWorks»: il nuovo studio multimediale del regista di «K.T.» e di «Schindler's List.» nasce insomma non solo con grandi ambizioni tecnologiche, ma anche con un chiaro segno politico. Ci sarà Barbra Streisand, che ha cantato in adorazione per il Presidente alla sua inaugurazione e che inten- de dedicarsi sempre più all'attività politica, e Tom Hanks, che interviene nel dibattito sulla posizione politica di «Forrest Gump», il film con cui due settimane fa ha vinto il suo secondo Oscar consecutivo, dandogli un chiaro connotato clintoniano. Libretto degli assegni in mano, pare arriveranno anche, tra gli altri, Warrcn Beatty e la moglie Annette Bening, Bobin Williams, Dustin Hoffman, Alce Baldwin, James Garncr, Whnopi Goldberg e la cantante Bonnie Baitt. Clinton si e presentato sulla scena nazionale come un uomo politico giovane, liberal, dinamico, pro-aborto. E Hollywood lo ha subito adottato. Ma poi è arrivato il terremoto elettorale dello scorso novembre e anche la capitale del cinema ò entrata in confusione: forse anche gli studios, e non solo la Casa Bianca, avevano perso il contatto con il Paese? Il party a casa Spielberg, inizialmente programmato per il 5 dicembre, e stato discretamente rimandato. E piano piano è emerso che Hol- lywood non era un feudo esclusivamente democratico, che i repubblicani sono anche qui. Mentre i Charlton Heston, i Chuck Norris, e i Tom Selleck alzavano la testa, Arnold Schwarzenegger andava a Washington, si presentava da Gingrich e si rivolgeva al nuovo speaker con queste parole: «Il nostro leader». Ma poi Gingrich ha commesso un errore. Ha annunciato che intende tagliare i fondi alla televisione pubblica e al National Endowment for the Arts, l'agenzia federale che promuove le arti. Hollywood si è sentita colpita al cuore e lo stesso Charlton Heston, campione di ogni causa conservatrice, è salito solennemente alla Camera e ha denunciato la mossa. «I repubblicani hanno adottato la politica della terra bruciata», sostiene il direttore politico del partito democratico californiano, Bob Mulholland. «E Hollywood adesso è molto motivata ad aiutare il partito». Lorenzo Soria Autogol repubblicano «Tagliamo anche i contributi pubblici a cinema e tv» E persino gli attori di destra come Charlton Heston prendono le distanze Nella foto piccola al centro il presidente Bill Clinton e qui a sinistra la cantante e attrice Barbra Streisand strenua avversaria della rivoluzione conservatrice di Newt Gingrich

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