Antitrust, si studia il disarmo bilanciato: la Fininvest insiste su una pay tv «Sì al Terzo Polo editoriale» di Maria Grazia Bruzzone
Antitrust, si studia il disarmo bilanciato: la Fininvest insiste su una pay tv Antitrust, si studia il disarmo bilanciato: la Fininvest insiste su una pay tv «Sì al Terzo Polo editoriale» Confalonieri: potremmo dare, che so, Italia 1 in affitto Veltroni: buon inizio, ma il pluralismo è un'altra cosa ROMA. Nel cortile del residence di Ripetta, chiacchiera di Fedele Confalonieri in margine a un ennesimo convegno sull'antitrust. All'ultimo è arrivato anche Enrico Mentana. Confalonieri: «Faccio per dire, una seconda o terza rete della Fininvest potrebbe avere una linea editoriale, che so, simile a quella di Repubblica. Facciamo un esempio. Italia 1. Noi la diamo in affitto, o in gestione. Diciamo: la pubblicità che raccolgo resta mia, tu ti impegni a utilizzare il nostro magazzino, e poi .hai la libertà di fare quello che vuoi». Mentana: «Allora ci vado anch'io». «Ma tu stai a Canale 5, non mescoliamo troppo le cose». E Costanzo? «Costanzo infatti ha un contratto di un certo tipo con noi, sta a Canale 5 anche lui. E pacta servando, sunt. Mica può togliersi la maglietta e cambiare squadra su due piedi. Ma si può discutere». E fra una battuta e un sorriso sornione, il presidente della Fininvest (ri)apre al Telesogno di Costanzo, Santoro, Guglielmi e gli altri soci della United Artists televisiva italiana. Mettendo le basi per un «Terzo Polo» sui generis, solo editoriale, che anche Walter Veltroni pare gradire. «Qualche fanatico l'ha chiamato la riedizione di Telesoviet, qualcun altro (Berlusconi, ndr) li ha definiti il "prezzemolo" sulla pietanza. Io credo che possa essere l'inizio di un'offerta nuova». <(Anche se il pluralismo è un'altra cosa. E' fatto da tanti proprietari di tv come di giornali. Il pluralismo in un solo giornale mi insospettisce», diceva il numero due del pds poco prima, dal banco del convegno. A latere poi, insiste sulla sua ipotesi: «La Fininvest deve cedere una rete. Fisicamente, liberando le frequenze a terra, e le risorse pubblicitarie, per altri soggetti». Al tavolo dei discorsi è molto più diplomatico. Attacca duro Berlusconi «che vuole solo le elezioni, e la Fininvest muoia pure nello scontro a sangue, che non potrà non danneggiarla irreparabilmente». E allora (Berlusconi) ha «gelato» il dialogo, che lui aveva aperto con Confalonieri. Il dialogo pare quasi continuare, al convegno. I due si tirano la palla senza contraddirsi mai. Ma poi, stringi stringi, Confalonieri mica contraddice quel che Berlusconi aveva detto ancora ieri: che di disfarsi di una rete non se parla proprio. «Siamo disposti a trattare per arrivare a un disarmo bilanciato», ribadisce Confalonieri il morbido, aggiungendo però: «Purché questo significhi andare su una pay tv». E delinea i passi futuri: «A giugno di quest'anno l'entrata in Mediaset di soci al 30-35%, soci "tecnici". E a gennaio prossimo, l'ingresso di un altro 30-35 per cento di azionariato diffuso». I soci? «Non Kirch e John Rupert, che hanno già il 65% di Telepiù, e non potrebbero». Forse Kirch solo sì, e poi si parla di Time Warner, o di uno sceicco arabo. (Non Murdoch, che voleva prendersi una rete). E così prende forma anche lo scenario del gruppo (in sintonia col Cavaliere). Una rete «azzurra», una «rosso-rosa», e un'altra a pagamento, via etere intanto, magari abbinata a una via satellite, su uno dei 4 trasponders che la Fininvest ha già prenotato, come conferma il presidente. E sul fronte della par condicio, Santoro incassa una multa da 50 milioni, prima della serie. Il Garante sta valutando una quindicina di denunce alla Rai e un centinaio alla Fininvest. Nel mirino Funari, Sgarbi, Fede e Fatti e misfatti. E una citazione è arrivata anche a Famiglia Cristiana. Per aver pubblicato un sondaggio il 5 aprile, nei venti giorni prima delle elezioni in cui la legge lo vieta. Maria Grazia Bruzzone Walter Veltroni direttore dell'Unità Strada Settimo, 380 TORINO - Orario 9.30/12.00 - 15.00/19.30
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