Il bacio punito con Inferno e Paradiso

Il bacio punito con Inferno e Paradiso Il bacio punito con Inferno e Paradiso OGGI SONO due studenti dell'Istituto commerciale «Francesco Crispi» di Palermo. Lui ha 18 anni, lei ne ha 16. Fra qualche giorno lui dovrebbe andare nell'ufficio del preside, schiarirsi la voce e, senza tener fogli in mano, esordire così: «Quel sol che pria d'amor mi scaldò '1 petto...» e andare avanti per 130 endecasillabi. Poi toccherebbe alla ragazza: una serie di altri 142 endecasillabi, chiusi con il celebre finale: «... E caddi come corpo morto cade». Il preside ne sarebbe assai soddisfatto ma la cerimonia che lui si aspetta sembra destinata a rimanere ipotetica, poiché almeno il ragazzo ha già annunciato il suo rifiuto. Peccato: do- 50 40 7> 771122"176003 i lone, i presidi d'Italia non avranno molte remore nell'esplorarlo a fondo. Un petting più robusto varrà un Boccaccio. La cattiva condotta richiederà la notte tormentosa dell'Innominato. Per gli atti di vandalismo, si suggerisce la «Rovina della Casa Usher» di Edgar Allan Poe, mentre la «Lettera rubata» andrà bene per i casi di sottrazione dolosa del registro di classe. Le assenze ingiustificate avranno, più che una punizione, un premio: «Aspettando Godot». Come accennato, di Piccarda Donati il ragazzo non ne vuole sapere: non posso mandarlo a memoria per questioni di principio, ha detto. Sarebbe molto bello che almeno la ragazza non potesse imparare a memoria Paolo e Francesca per un motivo meno sussiegoso e più importante: perché li sa già. Cosa potrebbe farci, in questo caso, un preside? vrebbe invece apprezzare la fantasia del suo burbero preside nell'estendere la prassi giudiziaria delle pene sostitutive anche all'universo scolastico. E' infatti successo che i due ragazzi si scambiassero effusioni (ammettono l'abbraccio, negano approfondimenti) nel corridoio dell'istituto, e che proprio di lì passasse il preside. Sorvegliare, e punire: com'è nella norma di ogni preside. Ma questa volta la vicenda non finisce sui giornali per una sospensione con relativo sciopero studentesco, bensì per una pena, appunto, sostitutiva. Al diciottenne è stato comminato il Terzo Canto del Paradiso dantesco: Dante impara la bellezza e l'amore spirituale da Piccarda Donati. Alla sedicenne, il Quinto Canto dell'Inferno: Francesca da Rimini ammette ma non riesce a pentirsi della sua colpa d'amore. Il contrappasso scolastico dato ai due giovani consiste nell'imparare a memoria i due brani: e naturalmente, trovato il fi¬ Stefano Bartezzaghi di Guido Ceronetti Vivo dunque come un ignorante che sa con certezza una cosa sola: in pochi anni devo assolutamente terminare un determinato lavoro. Non è necessario che mi affretti tanto, perché non servirebbe a nulla: devo seguitare a lavorare con calma e serenità, il più regolarmente, il più ardentemente possibile. Il mondo non m'interessa se non per il fatto che ho un debito, verso di esso, e il dovere - dato che mi ci sono aggirato per trent'anni - di lasciargli in segno di gratitudine un po' di ricordi sotto forma di pitture e di disegni, non eseguiti per compiacere questa o quella moda, ma per esprimere un sincero sentimento umano. Vincent Van Gogh, Lettere a Theo, agosto 1883

Persone citate: Edgar Allan Poe, Francesco Crispi, Guido Ceronetti, Paradiso, Stefano Bartezzaghi, Usher, Vincent Van Gogh

Luoghi citati: Italia, Palermo, Rimini