«No alla par condicio-bis» di M. T. Meli

«No alla pur condicio-bis» «No alla pur condicio-bis» Ditti respinge i progressisti «Il mio programma non cambia» ROMA. Cambia il clima: il Polo registra un segnale positivo da Palazzo Chigi e la neo maggioranza di centro sinistra resta delusa. Fa una efficace sintesi della situazione il «democratico» Giuseppe Ayala: «La verità spiega - è che Dini temporeggia perché aspetta il 23 aprile». Ma cosa è accaduto ieri? Luigi Berlinguer, Beniamino Andreatta e Luciana Sbarbati in rappresentanza di Segni, vanno a palazzo Chigi. Lo scopo dell'incontro è triplice: coinvolgere Dini nella proposta di supplemento di programma, avanzata il giorno prima dal centro sinistra; strappare un'apertura sul decreto bis per la «par condicio» e avere la Sono in buone condiz rassicurazione che delle pensioni si parlerà solo dopo le regionali. Ma Berlinguer, Andreatta e Sbarbati ottengono, nell'ordine, un «no comment», un «no secco» e un «sì» (quello, però, Dini lo aveva già dato l'altro ieri). Il tutto accompagnato da una promessa: continueremo a incontrarci. Insomma, è un Dini che dà un colpo al cerchio e uno alla botte, quello che la «neo maggioranza» incontra. Il presidente del Consiglio - che dopo quella riunione, in serata sale al Colle -, spiega che il decreto bis sulla «par condicio» non s'ha da fare, perché non c'è il consenso di tutti. M. T. Meli e A. Minzolini A PAG. 5 izioni. Il ministro Agnell

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