L'esperto Anestesie fatte male di Corrado Manni

Psicologo inglese lancia l'allarme: il fenomeno è molto diffuso e sottovalutato l'esperto «Anestesie fatte male» «Escludo che la metà dei pazienti si svegli mentre è sul letto chirurgico». Corrado Manni, direttore dell'Istituto di Aneslesiologia e Rianimazione dell'Università Cattolica (e anestesista di Giovanni Paolo II), contesta i dati inglesi. Ma non esclude che certi fatti accadano. Com'è possibile? «Sono anestesie malfatte. Un buon anestesista deve saper valutare i tempi dell'intervento chirurgico. Ci sono momenti nei quali occorre approfondire lo stato di narcosi perche l'intervento è più doloroso e dosare con perizia i farmaci». E' possibile che i pazienti non ricordino una tale esperienza? «Anche se l'anestesia non è ben fatta non c'è comunque un recupero totale della coscienza». Si avverte dolore. Ma il paziente non parla, perché? «Sotto l'effetto dei farmaci miorilassanti (che impediscono il respiro autonomo, per cui il paziente è intubato), una persona non è in grado di parlare. Se lo fosse, dalla sua gola uscirebbe solo un lamento». L'ipotesi che prospetta, anche se la ritiene remota, mette i brividi. Come difendersi? «Informarsi, non solo sul chirurgo, ma anche sull'anestesista. Non è forse vero che scegliamo il chirurgo migliore? Bene, facciamolo anclie nei confronti di chi ci porta in stato d'inconscienza e poi ci deve riportare... a galla». ld. dan.) I prof. Corrado Manni

Persone citate: Corrado Manni, Giovanni Paolo Ii