Un'altra ragione un'altra stagione di Lietta Tornabuoni

F F PERSONE =1 Un'altra ragione un'altra stagione ER un'altra ragione, in un'altra stagione, ci risiamo con le donne private della parola, fatte oggetto di sopraffazione, espropriate di se stesse, derubate del diritto legale di scegliersi un destino? Naturalmente, ciascuno ha le sue ragioni. Il Papa che vorrebbe imporre agli Stati laici, allo Stato italiano, l'osservanza dei principi della religione cattolica sull'aborto e la maternità, che usa toni estremi invitando a disobbedire alle leggi, è certo convinto di assolvere alla propria missione. Il segretario del pds D'Alema che si dice pronto a rivedere quella legge sull'aborto niente affatto bisognosa di urgenti revisioni, sicuramente più funzionante di tante leggi italiane davvero disastrose, è certo convinto di mettere in atto una strategia sopraffina nella politica di alleanze coi cattolici. L'Ordine dei medici che si sostituisce al Parlamento e s'inventa un'autorità morale stabilendo di testa sua cosa si può e cosa non si può fare in materia di fecondazione artificiale, è certo convinto di esercitare nel vuoto legislativo un ruolo di supplenza indispensabile. Sono fondate, simili convinzioni? Servono a qualcosa, hanno effetti? Per i Papi, la rigidità estrema,.non JL.n^, sultata sempre efficace, almeno in passato: quando, il 13 luglio 1949, Pio XII emanò la scomunica contro i comunisti, contro i socialisti loro alleati, contro i loro elettori e persino contro i lettori delle pubblicazioni comuniste, l'esito fu modesto; molte persone soffrirono ma perlopiù la Chiesa seguitò nella pratica quotidiana ad agire con diverso buon senso, gli iscritti e i voti della sinistra aumentarono anziché diminuire, «L'Unità» e «Rinascita» non andarono in fallimento, quella scomunica venne presto dimenticata. Per i dirigenti comunisti o ex comunisti, il compromesso coi cattolici anche a rischio di perdere la propria identità e definizione è un esercizio che dura da cinquant'anni, dalla conferma nel 1947 dei Patti Lateranensi all'appoggio esterno dato al governo Andreotti nel 1978 del rapimento di Moro, alle grandi manovre sulla legge di legalizzazione del divorzio sventate dal pronunciamento popolare: cinquant'anni dopo, il risultato è che gli ex fascisti sono stati e torneranno al governo, mentre gli ex comunisti continuano a restarne fuori. Per l'Ordine dei medici l'effetto sarà magari differente, magari il Parlamento si deciderà finalmente a emanare leggi sulla fecondazione artificiale: in ogni caso, come sempre accade, i divieti provocano trasgressioni e la trasgressione provoca profitti, ci saranno sempre medici disposti a violare le regole per appagare i desideri forti delle persone e lo faranno a più caro prezzo. Ma, al di là di tutto questo, le donne? Le donne che sono le prime e dirette interessate, le donne che fanno o non fanno i figli, dovrebbero trovarsi di nuovo, per un'altra ragione, in un'altra stagione, senza voce che conti, sotto-1( poste ai comandamenti altrui, neppure consultate, neppure ascoltate, neppure pensate né prese in alcuna considerazione, estromesse dalla propria esistenza? Il potere della maternità o dell'astensione dalla maternità è tanto grande e assoluto che nella Storia s'è sempre cercato di sottrarlo alle donne, di mutilarlo, di limitarlo con proibizioni e punizioni, di costringerlo a un ordine stabilito da altri poteri. Tentativi vani: le donne non hanno obbedito mai, in concreto hanno sempre fatto quello che volevano fare o che non potevano evitare di fare, pagando prezzi infiniti, strazianti, di dolore, pericolo e angoscia. E a questa sofferenza dovrebbero tornare ad essere condannate, alla vigilia del Duemila? Lietta Tornabuoni on^J

Persone citate: Andreotti, D'alema, Moro, Pio Xii