Il padre della soubrette fu imputato per lo stesso reato nel '93 Papà Cuccarini scivola sull'usura

Il padre della soubrette fu imputato per lo stesso reato nel '93 Il padre della soubrette fu imputato per lo stesso reato nel '93 Papà Cuccarmi scivola sull'usura Aveva un giro d'affari di sei miliardi COSENZA. C'è cascato di nuovo Vero Cuccarini, 70 anni, padre di Lorella, arrestato un'altra volta ieri dai carabinieri por un presunto giro di usura che, partito dalla Calabria, avrebbe interessato Roma e alcune zone della provincia di Catania. Già nel marzo '93 Cuccarini era stato arrestato con l'accusa di aver fatto parte di una banda di usurai che avrebbe gestito «affari» per centinaia di miliardi. Con lui, all'epoca, fu arrestato un suo presunto socio in affari, Oberdan Spurio, 68 anni. E l'accoppiata Cuccarini-Spurio si è riproposta anche ieri visto che un'ordinanza di custodia cautelare ha raggiunto anche l'uomo col quale Cuccarini avrebbe da sempre realizzato i suoi affari. I due, in considerazione dell'età avanzata, hanno ottenuto gli arresti domiciliari. La banda di usurai aveva la base operativa a San Marco Argentano. Il giro d'affari si era rapidamente esteso ad altre zone della Calabria. Poi il salto di qualità, con l'apertura di una «filiale» a Roma, affidata a Cuccarini e Spurio. Il giro d'affari, grazie ai buoni contatti dell'organizzazione e all'attivismo delle decine di persone che curavano i rapporti con la «clientela», si è fatto imponente: in due anni la banda di usurai avrebbe realizzato guadagni per oltre 6 miliardi di lire. Qualcuna delle vittime degli usurai, però, a un certo punto, da fronte alle richieste estorsive che avevano fatto seguito alla mancata restituzione delle somme avute in prestito, maggiorate con tassi d'interesse esorbitanti, ha deciso di dire basta e si è rivolta così ai carabinieri, raccontando per filo e per segno le prepotenze che erano state costrette a subire. Dapprima si sono ribellati alcuni commercianti ed imprenditori di San Marco Argentano e di alcune zone dell'Alto Jonio Cosentino. Poi l'esempio è stato seguito da altre persone di Roma e della provincia di Catania. I carabinieri, così, sono riusciti a fare luce sui componenti e sull'intera attività dell'organizzazione, fornendo ai sostituti procuratori della repubblica di Catanzaro, Salvatore Curdo e Simone Luerti, elementi d'accusa assolutamente incontestabili. Da lì all'emissione dei prowedimenti restrittivi da parte del gip di Catanzaro, Nadia Plastina, il passo è stato breve. L'organizzazione di usurai poteva contare sulla complicità di professionisti molto noti in provincia di Cosenza, come l'avvocato civilista Francesco Conforti, 46 anni. Arrestato anche un medico, Francesco Battendieri, 48 anni. In un pri- mo tempo i carabinieri dovevano notificare a Battendieri solo un avviso di garanzia. Per il medico, però, l'arresto è scattato dopo che nella sua abitazione i militari hanno trovato due fucili ed alcune cartucce, materiale illegalmente detenuto. Coinvolto nella vicenda anche un assicuratore, Giuseppe Mancuso, 30 anni. Le persone prese maggiormente di mira dall'organizzazione di usurai erano i concessionari di automobili. [e. d. d.] La Cuccarini con il padre