Torino, scagionato al quarto processo. L'omicidio fu commesso vicino ad Aosta nel '91 Assolto dopo 4 anni di carcere di Claudio Laugeri

Torino, scagionato al quarto processo. L'omicidio fu commesso vicino ad Aosta nel '91 Torino, scagionato al quarto processo. L'omicidio fu commesso vicino ad Aosta nel '91 Assolto dopo 4 anni di carcere Era accusato di aver ucciso i genitori TORINO. Quattro anni in carcere per un delitto non commesso. Assolto dopo essere stato condannato due volte a 25 anni di carcere per l'omicidio dei genitori. Secondo la procura di Aosta, Eliseo Jorioz, 54 anni, aveva accoltellato il padre Feliciano, di 76, e la madre Germana Ferrin, di 75, nella camera da letto della loro abitazione in frazione Champex di Pré-Saint-Didier, un paese a una trentina di chilometri da Aosta sulla statale per il Monte Bianco. Dodici pugnalate all'uomo, otto alla donna. Ieri la seconda sezione della corte d'assise d'appello di Torino ha deciso che «Lisetto» (come lo chiamano in paese) «non ha commesso il fatto» e che deve tornare libero, dopo 4 anni e 10 giorni di carcere. Eliseo è finito in carcere il 25 marzo del '91, meno di 24 ore dopo l'assassinio dei genitori e non ne è più uscito fino a ieri sera. «Non ci abbiamo mai creduto, non poteva essere stato lui», dicono i pochi parenti che hanno seguito il processo in corte d'assise ad Aosta e i due in appello a Torino. Già, perché la difesa aveva ottenuto l'annullamento in Cassazione della prima sentenza dei giudici d'appello e il rinvio alla corte torinese per un nuovo processo. Il ricorso degli avvocati Luca Santoni Franchetti di Firenze e Liliana Longhetto di Torino era basato soprattutto sul «ribaltamento della perizia esaminata in primo grado», come hanno spiegato i due difensori di Eliseo Jorioz. E' stata un'intuizione di Santoni a risolvere il «caso»: dalle fotografie scattate dalla polizia scientifica di Aosta poco dopo il delitto, i corpi sembravano spostati. L'uomo era stato trovato dagli investigatori con le gambe verso la testata del letto; la donna era con i piedi appoggiati a terra e il torace sul letto. «Posizioni strane, non riuscivo a capirne il motivo - spiega Santoni Franchetti -. Ci ho pensato un mese, giorno e notte. Poi la soluzione, guardando proprio le fotografie scattate dalla polizia. Due lembi del lenzuolo erano stati sollevati, come se qualcuno avesse voluto spostarli per poter impugnare meglio il materasso e alzarlo. E' questo il movente del delitto, gli assassini cercavano qualcosa sotto il materasso». La difesa di Eliseo è stata aiutata da una investigatrice improvvisata: la cugina di «Lisetto», Laura Jorioz, innocentista convinta, ha passato gli ultimi quattro anni a cercare le prove d'innocenza sfuggite agli investigatori. Un lavoro di «intelligence» casereccia fatta nonostante il clima di diffidenza, di paura, di riservatezza molto vicina all'omertà tipico della gente di montagna. Testimonianze ritenute importanti dalla difesa sono saltate fuori soltanto dopo anni di ricerche e quasi per caso. Come il racconto di quella parente dei Jorioz, Carla Cherlogne, arrivata ieri mattina in aula per riferire una conversazione avvenuta alla fine di gennaio del '91. Due mesi prima dell'omicidio. La donna ha raccontato ai giudici di una chiacchierata con la madre di Lisetto, Feliciana. Avevano parlato di un paio di terreni venduti dai Jorioz qualche mese prima: «Mi chiese se immaginavo quanto potessero avere ricavato e risposi "120-130 milioni". Lei mi disse "quasi il doppio"». «Che fine ha fatto quel denaro? - ha incalzato l'avvocato Santoni -. Nessuno lo ha mai trovato, forse chi ha ucciso i coniugi Jorioz cercava proprio quello». E ancora: «Il processo non è finito qui. Voglio trovare i responsabili, quel delitto non deve restare impunito. Smonterò pezzo per pezzo la casa dei Jorioz. Voglio trovare una trac¬ cia e forse anche ciò che cercavano gli assassini». Un pausa, poi lo sguardo si fa preoccupato: «Temo per la vita di Eliseo. Qualcuno adesso potrebbe ucciderlo». Claudio Laugeri Le tesi dell'accusa smontate da una foto Il difensore: ora voglio trovare il vero colpevole Jorioz al momento dell'arresto. A destra la casa dove furono uccisi gli anziani coniugi