Giallo sull'Ingegnere di Hamas Il «re delle bombe» tra i morti di Gaza? di Aldo Baquis

Giallo sull'Ingegnere di Humus Giallo sull'Ingegnere di Humus // «re delle bombe» tra i morti di Gaza? TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO L'ingegnere - il realizzatore delle diaboliche autobombe che l'anno scorso hanno seminato la morte fra gli israeliani a Hadera, Afula e Tel Aviv - si trovava domenica scorsa nella polveriera di Hamas saltata in aria nel quartiere islamico di Sheikh Radwan (Gaza). Lo hanno rivelato ieri i servizi segreti palestinesi, che sono tuttavia ancora impegnati a stabilire se il suo corpo sia stato dilaniato nella deflagrazione (che ha provocato la morte di sei persone e il ferimento di 35) o se Yihya Abdel Latif Ayash - questo il nome del ventinovenne Ingegnere - sia sfuggito di pochi minuti all'appuntamento con la morte. Ieri la radio militare ha ricordato che sulla testa di Ayash incombe la minaccia dei servizi segreti israeliani: per il nuovo capo dello «Shin Bet» l'uccisione di Ayash è l'obiettivo n. 1. A quanto risulta ai servizi di sicurezza di Yasser Arafat domenica, poco dopo l'esplosione, emissari di Hamas sono passati nelle corsie e nell'obitorio dell'ospedale alShifa di Gaza dove erano state raccolte le vittime dello scoppio e hanno chiesto con insistenza se fra costoro ci fosse Ayash. I suoi compagni di lotta sapevano dunque che domenica l'Ingegnere doveva incontrarsi nell'appartamento della famiglia al-Daas con Kamal Kheil (un noto fedayn islami- co, che è rimasto ucciso nello scoppio) e con Nidal Dababesh (prima è stato dato per morto, poi è stato trovato ferito e subito catturato dai servizi segreti palestinesi). Due giorni dopo la deflagrazione, in un obitorio di Gaza c'è ancora un cadavere a cui non è stato dato alcun nome, perché orrendamente mutilato. «La mia sensazione è che si tratti di Ayash - ha detto la scorsa notte una fonte dei servizi di sicurezza palestinesi - ma è più prudente attendere l'esito di un'accurata autopsia». Esistono infatti testimonianze secondo cui tre persone sono state viste allontanarsi dalla casa degli al-Daas poco prima della deflagrazione. Ayash era fra costoro? «Non sappiamo ancora se sia vivo o morto» ha confessato il capo della polizia israeliana, Assaf Hefetz. I militanti di Hamas assicurano d'altra parte che ieri Ayash ha fatto pervenire le sue condoglianze alla famiglia di Kheil e pensano-che le voci sulla sua «morte prematura» siano state messe in giro dal capo della polizia palestinese, generale Ghazi Jebali, per allentare la pressione israeliana sull'Autorità palestinese. La perdita di Kheil è stata certamente un duro colpo per Ez Aldin al-Qassam, il braccio armato di Hamas. Se ad essa si dovesse aggiungere anche quella di Ayash, le quotazioni del terrorismo degli integralisti subirebbero un ulteriore ribasso. Ma Israele non è persuaso che l'Ingegnere sia stato vittima dei suoi ordigni. Nel suo natio villaggio di Rafat (Cisgiordania) tutto prosegue tranquillamente e i familiari di Ayash non portano il lutto. Inoltre, si fa notare, Hamas non ha mai avuto difficoltà a riconoscere le perdite dei suoi dirigenti dato che quanti muoiono nella Jihad (guerra santa) vengono subito proclamati Shahid, martiri. Fino a prova contraria, la caccia all'Ingegnere dalle sette vite prosegue dunque a Gaza, negli istituti religiosi islamici e nei quartieri poveri dove sono dissimulate altre polveriere di Hamas. Aldo Baquis II leader dell'Olp Yasser Arafat

Persone citate: Abdel Latif, Ghazi Jebali, Ingegnere, Kamal Kheil, Nidal Dababesh, Rafat, Sheikh Radwan, Shin Bet, Yasser Arafat

Luoghi citati: Cisgiordania, Gaza, Israele, Tel Aviv