«Di Pietro premier» Tremaglia: e Silvio al quirinale di Fabio Martini

«Pi Pietro premier» «Pi Pietro premier» Tremaglia: e Silvio al Quirinale ROMA. «La quadratura del cerchio? Eccola: Berlusconi se ne va sul colle più alto e Di Pietro a palazzo Chigi...». Mirko Tremaglia sorride compiaciuto, con l'aria di uno che la sa lunga. E di retroscena il vecchio Mirko ne sa molti: Tremaglia, buon amico di Cossiga, è uno dei pochissimi politici che riesca a parlare confidenzialmente con Antonio Di Pietro e questo grazie ad «una vecchia amicizia nata quando lui faveva il sostituto procuratore nella mia Bergamo...», racconta il presidente della commissione Esteri. Da allora l'amicizia si è rafforzata, Tremaglia è uno dei rarissimi politici a disporre dell'ultimo numero del «cellulare» di Tonino, col quale ha parlato anche ieri. Ma Tremaglia è anche una vecchia volpe, uno che fa politica da quasi 50 anni e sa benissimo che la sua proposta non farà certo piacere ai capi del Polo. Né Berlusconi né a Fini batteranno le mani alla sua proposta, non trova? «Piano, piano, chi va a cercare dissensi, sbaglia. Io dico che il leader del Polo è e resta Silvio Berlusconi, è lui la massima espressione dello schieramento di centro-destra e dunque...». E dunque lei lo vuole mandare al Quirinale, un colle importante, ma Ù di solito si concludono le carriere politiche, o no? «No, non è così. La verità è che il 23 aprile il Polo vincerà le elezioni regionali e a quel punto si determinerà una nuova situazione. E lo sa quale sarà il primo problema all'ordine del giorno, un problemino di cui ancora non si parla?». Dica pure... «Ci si dovrà porre il problema di Oscar Luigi Scalfaro...» Se non si siete riusciti a far dimettere Scalfaro finora, perché dovreste riuscirci dopo il 23 aprile? «Molto semplice: perché la mattina del 24 aprile, con la nuova vittoria del Polo, si apre una nuova stagione politica: entreremo finalmente nella vera Seconda Repubblica. E a quel punto le grandi personalità del Polo potranno avere ruoli e funzioni diverse». E perché un Berlusconi vittorioso dovrebbe rinunciare a palazzo Chigi? «Berlusconi, che resta il leader del Polo, potrà legittimamente ambire alla più alta espressione istituzionale del Paese, al colle più alto, al Quirinale». E il suo amico Di Pietro? «Di Pietro spero sarà il prossimo presidente del Consiglio, un presidente stimato dalla stragrande maggioranza degli italiani, il leader di un governo di legislatura». Ma lei che è così in confidenza con lui, lo ammetta: a questo progetto Di Pietro ci crede? «Lui ora non deve parlare di queste cose e fa bene a tacere e la proposta che faccio è una mia proposta...». D'accordo, è sua, ma ne avete parlato? «Sì, ma ne riparliamo dopo il 23 aprile...». Ma avrà visto che Gasparri, il vice-Fini, a caldo ha subito commentato: il leader del Polo resta Berlusconi... «Ma cosa vuole che mi interessi quel che dice Gasparri. E poi dice la stessa cosa che dico io: Berlusconi è e resta il leader del Polo». Onorevole, allora fa finta di non capire: anche Fini ha ripetuto che Berlusconi.. «Che Berlusconi è il leader del Polo: lo vede che siamo tutti d'accordo?». Fabio Martini L'onorevole di Alleanza Nazionale Mirko Tremaglia

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