Una lettera di Andropov a Breznev nel 70: se li trovano nascerà un culto pericoloso «Bruciate i resti di Hitler, firmato Kgb»

Una lettera di Andropov a Breznev nel 70: se li trovano nascerà un culto pericoloso Una lettera di Andropov a Breznev nel 70: se li trovano nascerà un culto pericoloso «Bruciate i resti di Hitler, firmato Kgb» Svelato l'ultimo segreto BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' stato il segretario generale del pcus Leonid Breznev, su consiglio del capo del Kgb Yuri Andropov, a far sparire per sempre, nel 1970, i resti di Adolf Hitler, di Eva Braun, di Joseph Goebbels, di sua moglie Mc'igda e dei loro sei figli. Sono stati gli uomini dei servizi segreti di Mosca a dar fuoco - 25 anni dopo la fine della guerra alle casse di munizioni nelle quali erano state raccolte le ossa del Kuehrer e della donna che, alla vigilia del suicidio collettivo nel bunker della Cancelleria, era diventata sua moglie. Sono stati «i nemici» a spargere al vento le ceneri del tiranno del Reich. La prova - che lo «Spiegel» ha trovato nella sede dell'ex Kgb, a Mosca, e che pubblica nel suo ultimo numero - è una lettera inviata da Andropov a Breznev il 13 marzo del 1970, e mai uscita finora da quegli archivi segreti. Un documento scritto a mano nelle parti più importanti, perché il capo del Kgb non si fidava dei suoi dattilografi. E' l'ultimo capitolo di una storia rimasta fino ad ora segreta, l'ultima pagina: «Nel febbraio del 1946 i cadaveri di Hitler, di Eva Braun, di Goebbels e dei suoi famigliari sono stati sepolti nel terreno di un insediamento militare di Magdeburgo (a 140 chilometri da Berlino, ndr)», scrive Andropov, «quello che oggi ospita il reparto speciale del Kgb presso le Forze sovietiche in Germania». Considerando con timore «la possibilità di lavori che potrebbero portare alla luce i cadaveri», Andropov suggerisce a Breznev di liberarsi per sempre di quei corpi ingom¬ branti: «Ritengo sia utile rimuoverli e bruciarli. L'operazione sarà eseguita nella massima segretezza dal gruppo operativo del reparto speciale del Kgb» nella Germania orientale. Breznev, il primo ministro Alexej Kossygin e il presidente del Soviet Supremo, Nikolai Podgorny, siglarono subito la lettera («favorevole»): pochi giorni dopo, sul luogo dov'erano sepolte le vecchie casse di proiettili due soldati dell'Armata Rossa rizzarono una tenda. Nella notte fra il 4 e il 5 aprile, cinque ufficiali del Kgb vi entrarono e scavarono: trovarono cinque casse marce e inchiodate a croce l'una sull'altra, le caricarono su un camion dell'esercito e si avviarono verso un campo di esercitazioni delle truppe corazzate sovietiche. Mezz'ora dopo si fermarono in un bosco, bruciarono le casse e i pochi resti che ancora contenevano. Che cosa spinse veramente Andropov a esumare il corpo di Hitler e a bruciarlo? Secondo lo «Spiegel», il timore che le truppe sovietiche potessero presto abbandonare la Ddr, e che le tombe di Magdeburgo diventassero luogo di pellegrinaggio per i neonazisti, dell'Est e dell'Ovest. Un timore fondato probabilmente su due indizi: il cancelliere socialdemocratico Willy Brandt aveva da poco ottenuto un grande successo personale, fra «i comunisti di Erfurt», e il suo segretario di Stato Egon Bahr aveva appena avviato importanti colloqui al Cremlino. Il più stretto collaboratore di Andropov - Vladimir Kriuschkov, diventato in seguito capo del Kgb - ha confermato l'autenticità della lettera e lo svolgimento dei fatti, per la prima volta ricostruito in dettaglio. Con una postilla anch'essa mai chiarita fino in fondo: nel maggio del '45 i sovietici avevano identificato i cadaveri di Hitler e dei suoi ultimi camerati, li avevano sepolti, esumati, studiati e di nuovo sepolti. Ma Stalin non credeva che fra i resti ci fossero anche quelli del Fuerher. Nel '46 decise dunque l'«operazione Mito»: i principali testimoni del suicidio di Hitler furono raccolti a Mosca e interrogati per ore. Uno dopo l'altro, mentre dalla stanza accanto arrivano le grida di altri prigionieri. Emanuele Novazio Erano stati nascosti in un campo militare russo a Magdeburgo Hitler e Eva Braun in una immagine del 1942. Sopra il segretario del pcus Yuri Andropov che consigliò di distruggere i resti del Fiihrer

Luoghi citati: Berlino, Ddr, Germania, Magdeburgo, Magdeburgo Hitler, Mosca