Sinistra e Polo «incerti» sull'aborto

Sinistra e Polo «incerti» sull'aborto Bianco e la Bindi: «La 194 va modificata». Tina Lagostena Bassi: non si tocca, ma in Forza Italia c'è chi vuole abolirla Sinistra e Polo «incerti» sull'aborto Le donne delpds: vogliono metterci in riga POLEMICA INFINITA LROMA A legge 194 si può rivedere. Parola di Prodi, candidato del centro-sinistra. E a sinistra che ne pensano? D'Alema, uno dei più importanti sostenitori del Professore, ricorda il suo forum con Carlo Casini a Famiglia Cristiana e chiarisce che «due punti non si possono rimettere in causa: l'interruzione di gravidanza non può essere considerato un reato, il diritto della donna a decidere in ultima istanza sulla base dei casi previsti dalla legge. Questi due principi non mi sembrano messi in discussione nemmeno da Prodi, dunque non vedo un conflitto ideale con la posizione presa da Prodi». Poi «tutto ciò che può essere fatto per prevenire l'aborto ò un fatto positivo. Non so se a questo fine sia necessario rivedere la legge - afferma D'Alema -, La 194 considera l'aborto un male, non un bene. Prodi ha detto un'altra cosa giusta: facciamo un bilancio dell'applicazione della 194. Tutto quello che può essere fatto per sostenere la maternità, per aiutare la donna, è un fatto positivo. La difesa della vita è un valore che accomuna i cattolici e i laici, non li divide. Purché nessuno pretenda di riproporre l'illiceità e la clandestinità dell'aborto, che era un male peggiore, né il principio della decisione femminile. Su tutto il resto siamo pronti a discutere». «Dopo diciassette anni - conclude D'Alema - sarebbe ragionevole fare un esame sull'applicazione della 194. Innanzitutto i dati dicono che il numero degli aborti si è ridotto, quindi la legge non incentiva l'aborto, che non è una scelta piacevole per la donna. Facciamo un bilancio dell'applicazione e vediamo tutto quello che si può fare per sostenere la maternità e prevenire l'aborto. Questo è un terreno concreto sul quale può esserci un incontro tra laici e cattolici». Ma nel pds non tutti sembrano essere «in linea» con il segretario. «Anche in Italia sembra essere scattata l'ora per mettere in riga le donne: l'ordine dei medici prescrive a quale età e con quale stato civile potremo essere madri, il pontefice condanna ancora una volta l'aborto, Tettamanzi invoca la correzione della legge italiana» ha detto Gloria Buffo, della segreteria nazionale del pds, sottolineando come «colpisca che Prodi, così attento alle distinzioni, si unisca a queste voci, promettendo di portare la cultura laica a ripensare la legge 194. Chi ha voluto che fossero le donne a dire l'ultima parola in materia ha espresso un'idea della responsabilità e della libertà eticamente fondata - ha aggiunto - dimenticarlo è grave». «Se tutti fossero un pò più informati - ha rincarato la dose la deputata del pds Carol Tarantelli - saprebbero che la 194, nelle regioni in cui è applicata, ha sconfitto l'aborto clandestino non c'è più stato un solo decesso conscguente all'interruzione di gravidanza - e ha ridotto considerevolmente il tasso di abortivita, come del resto è accaduto in tutti i paesi in cui l'aborto è stato legalizzato. La 194 non è quindi la legge sull'aborto, ma, semmai, la legge che previene l'aborto». Di parere nettamente opposto è Rosy Bindi: «La 194 - ha detto - non è una buona legge, sicuramente è migliorabile nella parte relativa alla prevenzione. Mi pare che ci siano le condizioni per verificare le intenzioni di tutti». Anche Gerardo Bilico, segretario del ppi eletto dal Cn, ha detto che la 194 «va rivista». «Nermmeno per idea» dice invece Tina Lagostena Bassi, un passato, come avvocato in barricata a difesa delle donne violentate, un presente da deputato di Forza Italia. «La 194? - chiede - meglio non toccarla, perché la sinistra, pur di compiacere il centro dei cattolici, sarebbe pronta a vendersi le donne e farne oggetto di baratto». A favore del «congelamento» della legge 194 è anche Forza Italia, sostiene il deputato «azzurro», che ammette, però, l'esistenza ufficiosa all'intorno del movimento di altre linee: «C'è chi vorrebbe un miglioramento della prevenzione, chi addirittura abolire la logge. La 194 andrebbe forse migliorata - spiega - ma è meglio non toccarla anche perchè ha dato risultati niente male: secondo i dati, sono scomparsi i secondi aborti (il che significa che la prevenzione ha funzionato) ed è diminuito anche il numero complessivo delle interruzioni volontarie». Anche il pri è contrario a modificare la legge. «Come temevamo - scrivo La Voce Repubblicana - le parole dell'enciclica di Giovanni Paolo II hanno riaperto una questione che non ritenevamo fosse il caso di ridiscutere: quella che concerne la legge sull'aborto». [r. i.] Tina Lagostena Bassi (a sin.) e Carol Beebe Tarantelli

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