Ammonimento della Cei ai cattolici schierati nei diversi partiti: nessuno «usi» la Chiesa «Politici tornate al galateo»

Ammonimento della Cei ai cattolici schierati nei diversi partiti: nessuno «usi» la Chiesa Ammonimento della Cei ai cattolici schierati nei diversi partiti: nessuno «usi» la Chiesa «Po l'iti ci, tornale al galateo» / vescovi: galantuomini anche nel linguaggio CITTA' DEL VATICANO. «Ci vuole un galateo anche per la politica!». E' l'appello del Segretario della Conferenza episcopale italiana, mons. Dionigi Tettamanzi, convinto di un fatto: la gente «è stanca della rissosità che pare abbia passato il segno, che non serve a nessuno e fa male a tutti», e che la televisione presenta quotidianamente. «Ci vuole un nuovo Monsignor della Casa, per scrivere qualcosa su come la dignità personale vada salvata anche nelle discussioni più accese, la dignità personale di tutti, anche del più fiero avversario politico». E poi, chiede il Segretario della Coi, ricordando le sue origini brianzole e popolari: «Che i politici siano galantuomini, nel comportamento e nel linguaggio. Siano galantuomini nella sostanza, onesti, trasparenti, non si servano della gente, ma si mettano al servizio della gente, non si dica di loro come nel Salmo: e si divorano il popolo mio come se mangiassero un tozzo di pane». Parole pesanti, «ex abundantia cordis», che mons. Tettamanzi pronuncia dopo aver trascorso buona parte della scorsa settimana al Consiglio Permanente di Loreto, la riunione del governo allargato dei vescovi in cui si è preso atto ufficialmente della fine dell'unità politica dei cattolici, e si sono esaminate le prospettive aperte dalla disgre- gazionc, fra liti e tribunali. I vescovi hanno discusso e si sono trovati d'accordo su due punti cardine per navigare nel «dopo de». Il primo: «Non dare spazio ad alcuna confusione fra Chiesa e comunità politica», cioè chiedere a vescovi, sacerdoti e altre «espressioni qualificate» del mondo religioso cattolico di «evitare iniziative o pronunciamenti che possano rappresentare un coinvolgimento con l'una o con l'altra parte politica, sia pure rifacentesi all'ispirazione cristiana». E, in secondo luogo, «non ridurre la fede all'ambito del privato». Quanto siano praticabili, e facili queste due vie, così apparentemente contraddittorie, si vedrà nei prossimi mesi. Ai cattolici in politica comunque i vescovi hanno affidato un «pentalogo», per aiutarli nello sdruccioloso cammino dell'essere cattolici, fare politica, ma evitare di coinvolgere la Chiesa in tutto ciò, pur restando dentro la Chiesa. Un «pentalogo» che costituisce «un appello a ravvivare la coscienza del protagonismo responsabile che ad essi compete in modo specifico nelle realtà terrene e temporali e a cercare in termini di creatività forme nuove ed adeguate di intervento». «In tale senso - ha detto ancora mons. Tettamanzi, illu- strando i risultati del Consiglio Permanente - i cattolici sono chiamati ad individuare e valorizzare luoghi e momenti di incontro, nei quali riflettere e confrontarsi sui grandi valori antropologici ed etici per progettare linee operative comuni in conformità con la dottrina sociale della Chiesa e per il bene del Paese. Sono chiamati soprattutto a possedere una soli- da formazione e una forte capacità di discernimento cristiano». E poi, un ammonimento legato alle ultime vicende del ppi, «una testimonianza complessiva non certo felice». A causa di alcune voci, secondo le quali Buttiglione avrebbe forzato i tempi dopo aver sentito il Vaticano, la Cei ricorda: «A nessuno ò lecito rivendicare esclusivamente in favore della propria opinione l'autorità della Chiesa». Chiosa mons. Tettamanzi: «La tentazione di queste forme di strumentalizzazione può essere più forte per chi è più vicino alla cupola di San Pietro, ma non è che non possa toccare in maniera più sinuosa e paludata anche chi abita molto più lontano...». Marco Tosatti LE REGOLE I vescovi chiedono ai cattolici impegnati in politica, nei diversi schieramenti, di: IEssere protagonisti responsabili nelle realtà temporali; nInventare forme nuove e adeguate di intervento; mIndividuare e valorizzare ; luoghi e momenti di incontro; WProgettare linee operative comuni sui grandi valori antropologici ed etici in conformità con la dottrina sociale della Chiesa e per il bene del Paese; VPossedere una solida formazione culturale e una forte capacità di discernimento cristiano. A sinistra: il card. Camillo Ruini presidente della Conferenza episcopale italiana A destra: il segretario della Cei mons. Dionigi Tettamanzi

Persone citate: Buttiglione, Camillo Ruini, Dionigi Tettamanzi, Marco Tosatti, Tettamanzi

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano