Va all'asta il sapone del lager di Aldo Baquis

Va all'asta il sapone del lager Tel Aviv, in vendita «ricordo» di Buchenwald prodotto con resti umani Va all'asta il sapone del lager L. TEL AVIV OFFERTA ha suscitato notevole interesse in vari Paesi e il prezzo di apertura è subito salito»: chi parla è Moshe Yahalom, un israeliano figlio di un ebreo sopravvissuto all'Olocausto, che ha appena messo all'asta un pezzo di sapone portato da suo padre mezzo secolo fa dal lager di Buchenwald e che potrebbe essere stato prodotto dai nazisti con i resti dei suoi parenti morti nei crematori. Alla raccapricciante asta dell'Olocausto concepita da Yahalom il «raro esemplare» è così balzato dai 300 dollari iniziali e oltre mille dollari. «Nei miei incubi peggiori - ha detto l'ex presidente della Knes- set Dov Shilansky, lui stesso soprawisuto ai Lager nazisti - non avrei mai immaginato che un giorno a Tel Aviv, nella prima città ebraica, si sarebbe svenduta la Shoah per quattro soldi. Vergogna, vergogna». Come lui, sono rimasti sconvolti il rabbino capo Meir Israel Lau e i giornalisti di radio Gerusalemme che per primi si sono imbattuti nel catalogo della macabra vendita organizzata dalla casa di aste Zodiak di Tel Aviv. In seguito al grido di dolore del rabbino Lau - anche lui sopravvissuto per miracolo ai massacri compiuti dai nazisti la saponetta di Buchenwald è stata ieri ritirata dalla vendita pubblica. Nel catalogo sono rimaste invece alcune stelle di Davide che gli ebrei erano costretti ad indossare sui loro abiti, nei ghetti o nei campi di concentramento (il prezzo iniziale per i collezionisti è di 200 dollari), e poi ancora piastrine portate dai detenuti, certificati di morte di ebrei (vidimati dalle autorità na¬ ziste), e altri tristi cimeli ancora. In questa vendita né Yahalom né il proprietario della Zodiac, Menashe Marduch, trovano alcunché di strano. «Verso in gravi difficoltà economiche - ha spiegato Yahalom - e ho deciso di vendere tutto quello che avevo a casa. Sarà sempre meglio che andare a rubare...». Sia Shilansky sia il rabbino Lau hanno subito definito «indegna e sacrilega» la vendita pubblica di oggetti appartenuti alle vittime dell'Olocausto. Secondo il catalogo della Zodiak, l'asta dovrebbe avere luogo il 25 aprile - due giorni prima delle annuali celebrazioni per la Giornata dell'Olocausto - nella via Hess di Tel Aviv. «Se questo scempio avverrà - ha promesso Shilansky io e gli altri superstiti della Shoah sosteremo davanti alle vetrine in perfetto silenzio. Il nostro silenzio sarà l'urlo di raccapriccio di quanti perirono nei forni crematori di Adolf Hitler». Aldo Baquis

Persone citate: Adolf Hitler, Dov Shilansky, Israel Lau, Meir, Moshe Yahalom, Shilansky

Luoghi citati: Gerusalemme, Tel Aviv