Roma, l'ex europarlamentare litiga con l'uomo che la voleva lasciare, poi lo colpisce e chiama la polizia «Sono Dacia Valent arrestatemi»

Roma, l'ex europarlamentare litiga con l'uomo che la voleva lasciare, poi lo colpisce e chiama la polizia Roma, l'ex europarlamentare litiga con l'uomo che la voleva lasciare, poi lo colpisce e chiama la polizia «Sono Dacia Valent, arrestatemi» Ha accoltellato al braccio il convivente ROMA DALLA REDAZIONE Ci fu un momento in cui l'Italia si commosse per la sua storia di «negra», immigrata, discriminata persino nella sua funzione pubblica di poliziotta, dopo aver sofferto la tragedia di un fratello assassinato per motivi razziali. E così accadde che una anonima poliziotta italo-somala fini eurodeputata, eletta nelle liste del pei (era il 1989). Da quel momento l'esistenza della donna non si può dire sia stata felice: troppa irrequietezza, una vita sentimentale turbolenta, fino alla notte scorsa, quando Dacia Valent - questo il nome della protagonista della favola triste - ha varcato il portone del carcere di Rebibbia con la pesante accusa di tentato omicidio del suo compagno. Dacia Valent ha colpito con una coltellata Lue Tshmbae Mutshail, 33 anni, l'uomo che viveva con lei da alcuni anni non tutti trascorsi felicemente. Tra i due, infatti, le liti erano frequenti e spesso trascendevano: non è la prima volta che una discussione tra Dacia e Lue si sia conclusa con l'intervento dei carabinieri e del pronto soccorso medico. La lite n avvenuta a Riano Flaminio, una località appena fuori Roma, nell'appartamento che la coppia abitava in via della Vite. E' stata la ex europarlamentare dal mese di luglio scorso non lo è più, dopo che aveva lasciato il pds per aderire a Rifondazione comunista - ad avvertire i carabinieri di quanto era avvenuto e a chiedere soccorso per il compagno ferito al braccio. «Ho accoltellato mio marito - ha detto Dacia al telefono -, venite a prenderci». Erano appena trascorse le 23 di sabato. Al sottufficiale giunto a via della Vite, la donna, in lacrime, ha detto: «Voleva lasciarmi, io non ho capito più nulla, sono corsa in cucina, ho preso un coltello e l'ho colpito al braccio». Poco distante, disleso sul divano, c'era l'uomo che sanguinava abbondantemente. Tutt'intorno le tracce della furibonda rissa che ha preceduto il ferimento. Dacia Va¬ lent ha cercato in ogni modo di fare cambiare idea al suo uomo che voleva lasciarla: prima la discussione, quindi qualche schiaffo, spinte e poi è apparso il coltello. La ferita che Lue Tshmbe Mutshail ha riportato al braccio non è grave. L'uomo è stato accompagnato alla guardia medica dell'Ospedale Villa S. Pietro, a Roma, ma non dovrà rimanervi a lungo. La prognosi parla di sette giorni di convalescenza. Dacia Valent, invece, è stata trasferita al carcere di Rebibbia, essendo accusata di tentato omicidio. Questa mattina verrà sentita dal sostituto procuratore Padalino che potrebbe decidere di concederle la libertà cambiando il capo d'imputazione in lesioni volontarie. Ora lei è in carcere a Rebibbia con l'accusa di tentato omicidio Lui è ferito non gravemente 1 Qui accanto Dacia Valent in una foto di Alberto Cristofaro A sinistra l'ex deputata insieme con il suo compagno. Lue Tshmbae Mutshail. Sabato sera l'ultima lite tra i due è finita in dramma

Persone citate: Alberto Cristofaro, Dacia Valent, Lue Tshmbe Mutshail, Padalino

Luoghi citati: Italia, Rebibbia, Riano, Roma