« Vendetta contro la madre » di M. Ver.

« « Vendetta contro la madre » Gli esperti: la dieta forzata è sintomo di un forte disagio Il cibo è una delle armi più efficaci che i figli hanno in mano nell'impari guerra di potere con i genitori: accettandolo o rifiutandolo, gratificano o mettono in discussione la madre, rendendo visibili conflitti psicologici che la parola non è in grado di esternare. Anche i bambini piccoli sanno padroneggiare benissimo questo mezzo - e infatti si parla di «anoressia infantile», per distinguerla da quella «mentale», che si manifesta intorno ai 18-20 anni. «Il rifiuto del cibo da parte di un bambino piccolo - spiega la psicologa Anna Oliverio Ferraris - è il simbolo di un disagio, di un cattivo rapporto con la madre, che viene colpita in un punto importante. Non è comunque un fenomeno diffuso: perché si arrivi a tanto, occorre che il rapporto sia molto disturbato». Secondo la psicologa Gianna Schelotto, il rifiuto del cibo è un vero e proprio meccanismo di difesa, come se i bambini volessero provare a se stessi di essere in grado di rinunciare a qualcosa di fondamentale, «sterilizzando» i propri sentimenti in modo da mettersi al riparo dal dolore per qualsiasi perdita futura. In Italia, comunque, l'anoressia nei bambini è poco diffusa anche perché c'è una forte cultura di cibo. «Le madri inglesi - commenta ancora Anna Oliverio Ferraris - non sono l'ideale per quanto riguarda l'alimentazione: non si occupano granché della cucina, preferiscono cibi pronti, precotti, pieni di grassi e additivi. Per riequilibrarsi, ogni tanto si mettono a dieta stretta, uno jojo alimentare che, essendo il genitore un modello forte, influen¬ za inevitabilmente il comportamento dei figli». Ai modelli familiari, si aggiungono poi i modelli esterni, che raggiungono bambini in età sempre più precoce, quindi totalmente indifesi. «Anche la Barbie fa la sua parte - conclude Anna Oliverio Ferraris -. Un tempo si giocava con un bambolotto che riproduceva le fattezze di un bimbo piccolo. Oggi le bambimbe si con¬ fronta con una signorina con tutti gli attributi femminili, mentre il loro corpo è ancora molto lontano da quella rappresentazione. Nella stessa direzione portano anche le telenovela, le pubblicità, la mamma ossessionata dal suo corpo. Una pressione che un tempo non si conosceva, ma che oggi pone alle bambine problemi che alla loro età non dovrebbero conoscere», [m. ver.]

Persone citate: Anna Oliverio Ferraris, Gianna Schelotto

Luoghi citati: Italia