Per compito sette giorni a tv spenta
Allarme a Londra: così rischiano di ammalarsi e di non crescere più Allievi di Vicenza Per compito sette giorni a tv spenta VICENZA. Schermi spenti per sette giorni. E' la prova alla quale dall'altro ieri si stanno sottoponendo ragazzi, genitori e insegnanti di una scuola media di Sandrigo (Vicenza) che hanno aderito alla «Settimana della tv spenta» proposta dal preside, Vittorio Gigante. Non un progetto per «demonizzare» la tv - spiega Gigante - ma un tentativo di «recuperare i rapporti all'interno della famiglia, avvicinarsi alla lettura, trovare interessi diversi dal video». Tutto è partito dalla constatazione che i ragazzi - osserva il preside - passano «molte più ore davanti al teleschermo di quanto non si immagini, e questo genera in loro difficoltà nell'esprimersi, nel confrontarsi con gli altri, se non nei modi suggeriti dai "cartoni"». I 320 alunni della media «Zanella», ai quali è stato distribuito un questionario per conoscere quante ore passano davanti al video, annoteranno in un diario le loro impressioni e le senzazioni provate durante la settimana di astinenza dalla tv. La scuola, dal canto suo, sarà aperta per attività ludiche, partite di pallavolo e serate con la tombola. Secondo Gigante, nel momento in cui è stata avanzata la proposta, i ragazzi sono apparsi choccati, ma quando gli insegnanti hanno spiegato che spegnere la tv sarebbe stato un modo per passare più tempo assieme ai genitori, hanno cambiato rapidamente idea e ne sono stati entusiasti. Non sono mancati tuttavia i casi in cui i ragazzi e genitori si sono divisi, come ha confermato una ragazzina di una terza classe, che non ha aderito all'iniziativa della «Settimana della tv spenta», perché il papà - ha spiegato - non vuole rinunciare alle partite di calcio. [Ansa]
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