La polizia: gruppi di destra e sinistra in grado di ottenere materiale radioattivo Sos da Bonn, i naziskin hanno i gas di Emanuele Novazio

La polizia: gruppi di destra e sinistra in grado di ottenere materiale radioattivo La polizia: gruppi di destra e sinistra in grado di ottenere materiale radioattivo Sos du Bonn, i naziskin hanno i gas Sostanze chimiche nei covi LA SINDROME DEL METRO DI TOKYO BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Allarmo gas nervino a Bonn: i neonazisti tedeschi, temono i servizi di sicurezza federali, potrebbero disporre presto di armi chimiche simili a quelle usate nell'attacco alla metropolitana di Tokyo. Durante una perquisizione in alcuni covi dell'estrema destra, conferma la polizia criminale, sono state scoperte sostanze chimiche ancora imprecisat.e ma tali da far temere il peggio: «Abbiamo il fondato timore che i terroristi neonazisti non abbiano più remore nell'uso di gas letali», ha dichiarato un funzionario di polizia alla «Bild Zèitung»* Ma anche il governo lancia l'allarme. In un articolo per l'«Allgemeine Zeitung» di Mainz, il ministro degli Esteri Klaus Kinkel ha evocato sabato la «nuova dimensione del terrore» avviata dall'attacco di Tokyo: nessuno può escludere che quanto è accaduto nella capitale giapponese possa ripetersi altrove con armi nucleari artigianali, scrive Kinkel. Dopo quell'attentato, al contrario, «le speranze che i terroristi esitassero ad impiegare nei loro assalti armi chimiche o nucleari, si sono dissolte come una bolla di sapone». E la Germania potrebbe trovarsi presto in prima linea: un «segnale; d'allarme» in questo senso - ricorda il ministro degli Esteri - sono stati i numerosi sequestri di materiale radioattivo compiuti in territorio federale dai servizi di sicurezza. Quando, l'estate scorsa, un quantitativo considerevole di «plutonio 239» - oltre 350 grammi - venne sequestrato all'aeroporto di Monaco nei bagagli di tre persone in arrivo ai Mosca, ci si chiese quali erano i destinatari di quel carico, indispensabile alla costruzione di ordigni atomici. L'allarme aumentò pochi giorni dopo la scoperta della «valigia radioattiva» sul jet della Lufthansa: quando altro materiale radioattivo venne intercettato a Brema, e si sappe che si trattava del quarto sequestro in tre mesi. L'ipotesi che la Repubblica Federale sia soltanto la retrovia della mafia dell'atomo saldamente installata nell'ex Unione Sovietica e impegnata a rifornire con spedizioni mirate la Libia, l'Iraq o l'Iran - era stata subito presa molto sul serio. Secondo stime delle autorità tedesche, a Mosca infatti c'è plutonio per 36 mila bombe atomiche al quale hanno accesso migliaia di persone spesso sottopagate c allettato dalle lusinghe dei trafficanti internazionali. Ma anche un'altra ipotesi era stata avanzata, allora: la presenza, fra i commitenti, dei terroristi della «Rote Armee Fraktion» o dell'estrema destra. Lo «scenario Raf» o «neonazi» significa ricatto atomico, o attacchi diretti come quello compiuto a Tokyo. Secondo i servizi di sicurezza, tuttavia, i terroristi potrebbero impiegare il materiale radioattivo e chimico in modi altrettanto spietati: per esempio per avvelenare gli acquedotti. La quantità di «plutonio 239» trovata nel bagaglio di un colombiano e tre spagnoli all'aeroporto di Monaco, conferma la polizia tedesca, poteva inquinare irrimediabilmente l'intera produzione idrica della Germania fede- rale. Infine, pur senza sottovalutare l'ipotesi della «Germania crocevia del traffico clandestino di uranio e plutonio» suffragata dalla vicinanza con l'ex Unione sovietica e dalla presenza, «intorno al Muro», di canali protetti che la mafia dell'atomo avrebbe ereditato dai servizi sovietici e tedesco orientale - a Bonn si teme che il grande numero di sequestri di materiale radioattivo in territorio federale possa segnalare la presenza di agguerriti gruppi locali. In conflitto con le mafie «storiche» internazionali, pronti a tutto pur di approfittare degli enormi guadagni che il commercio di uranio e plutonio può assicurare. Nasce di qui un altro forte timore delle autorità tedesche: le conseguenze «casuali» sulla popolazione civile, frutto di eventuali negligenze e superficialità dei trafficanti. Subito dopo il sequestro di Monaco, un funzionario dei servizi di sicurezza azzardava un'ipotesi drammatica: centinaia, forse migliaia di morti in una qualsiasi città tedesca, qualora il materiale radioattivo fosse trasportato senza le necessarie precauzioni. Vittime inconsapevoli del rischio, passanti, passeggeri in attesa. Emanuele Novazio Nuovi timori in Germania per la possibile minaccia dei

Persone citate: Brema, Kinkel, Klaus Kinkel, Raf