L'Europa vola nel futuro

L'Europa vola nel futuro L'Europa vola nel futuro Entro l'anno il primo lancio di «Ariane 5» DL primo lancio di «Ariane 5», il più grande e potente razzo vettore europeo, è previsto per il 26 novembre dalla nuova rampa «Eia 3» della base spaziale di Kourou, nella Guyana Francese. Tutte le prove a terra su razzi laterali a combustibile solido, stadi principali e motori a propellente liquido sono andate bene. In questi mesi si sono intensificati i test sul massiccio stadio centrale, e in particolare sul sofisticatissimo motore «Vulcain» a idrogeno e ossigeno liquidi. Questo motore viene realizzato dalla Sep francese, che si avvale della collaborazione di un consorzio di aziende europee tra cui Fiat Avio, che ne realizza la turbopompa per l'ossigeno liquido, usato quale comburente insieme all'idrogeno. Del gruppetto guidato dalla Sep fa parte un'altra azienda italiana è torinese: è la Mi'crotecnica, che ha sede a Torino e laboratori a Luserna S. Giovanni. La Microtecnica è specializzata in meccanica di precisione per il settore aeronautico e spaziale: sue sono alcune parti del sistema termico attivo-del laboratorio'pressurizzato Spacelab che vola sullo Shuttle, così come la struttura principale del satellite geodetico «Lageos 2», e altri componenti per i progetti «Eu.Re.Ca.» e «Iris». Attualmente il 55 per cento del lavoro spaziale della Microtecnica è dedicato ad «Ariane 5», e il restante riguarda studi di fattibilità su progetti di.sistemi abitati, come il laboratorio orbitale Columbus, il veicolo di trasferimento orbitale Atv e il Modulo logistico abitabile: progetti europei legati alla stazione spaziale internazionale. Tornando ad «Ariane 5», nel motore «Vulcain», c'è una serie di componenti progettati e realizzati proprio in Microtecnica. «Abbiamo costruito innanzitutto le valvole di controllo - dice Marino Ferrara, responsabile della Divisione Spazio - che, inserite nelle linee pneumatiche dell'elio, danno i consensi operativi alle valvole che regolano i flussi di idrogeno e ossigeno liquidi». La scelta di un sistema pneumatico per il cpritrollo-delle linee dei propellenti criogenici è dettata da considerazioni di sicurezza operativa, che sconsigliano l'uso di componenti pilotati elettricamente in contatto con idrogeno e ossigeno liquidi. L'elio usato nelle linee pneumatiche è una decisione obbligata dalla necessità di disporre di un fluido ancora gassoso alla temperatura dell'idrogeno liquido. Queste valvole di controllo sono' comandate da un solenoide e vengono integrate in moduli di controllo delj'elio che fanno parte del sistema di controllo generale. Ogni «Ariane 5» sarà equipaggiato con quattro di questi moduli. «Inoltre - dice Ferrara - realizziamo il modulo di interfaccia con le strutture di terra per il rifornimento di elio ai serbatoi di volo. Questo modulo ha anche la funzione di regolare la pressione dell'elio dai 400 bar nei serbatoi, fino ai 70 bar operativi». «Il regolatore di pressione messo a punto per questa funzione ' prosegue Ferrara ò uno strumento molto sofisticato, ad è stato un grosso sforzo realizzarlo poiché è a stadio singolo, e porta la pressione da 400 a 70 bar con un'unica azione. Si pensi inoltre che la portata di elio a valle può variare da zero a 150 grammi al secondo: il modulò infatti stabilizza la pressione interna a valle indipendentemente dalla pressione a monte e dalla portata di gas richiesta». ' Nel progetto del «Vulcain» sono comprese anche altre valvole, dette di «non ritorno», sempre realizzate in Microtecnica di cosarsi tratta? «Sono valvole poste nelle confluenze tra le linee di combustibile e comburente e quelle dell'elio - spiega ancora Ferrara - e servono per far fluire regolarmente l'idrogeno e l'ossigeno senza che essi possano rientrare pericolosamente nelle linee di flusso dell'elio. C'è una trentina di punti di confluenza delle linee elio con quelle per l'idrogeno e l'ossigeno liquidi su ogni lanciatore e ciascuno di questi nodi è dotato di una valvola di "non ritorno"».. E se una di queste piccole, ma fondamentali parti non funzionasse? «Ci sarebbe il 90% di probabilità di disastro, ma un problema del genere verrebbe rilevato in anticipo, prima del decollo. Comunque l'affidabilità deve essere ' molto elevata. Per garantire questa prestazione ognuno degli equipaggiamenti' installati sul lanciatore è stato progettato e provato per garantire la propria funzione per un numero di cicli operativi enormemente superiore alla reale necessità durante un lancio. Inoltre i processi, di realizzazione di questi equipaggiamenti sono eseguiti in baste a specifiche di costruzione e collaudo estremamente dettagliate, per garantire che il prodòtto finale sia assolutamente conforme ai requisiti necessari». . Antonio Lo Campo STRIZZACERVÉLLO ADATTATORE SPELTRA Aiterà 5,66 m Diametro 5,40 m RAZZI DI ACCELERAZIONE A COMBUSTIBILE SOLIDO Diametro 3 m Massa a vuoto 401 Massa propeilente 2401 Sptnta al decollo 5401 Spjnta nel vuoto :■ 6001 Costruttori AEROSPATIALEEUR0PR0PULSI0N • SA8CA - F0KKER - BPD ., LA PARÓLA Al IETTORI Impulso specifico 431_s Durata di funzionamento 600s Costruttori VIBR0WIETER AER LINGUS AUXITR0L VOLVO - IBERICO - AVIC0 - FAG0R - FIAT - FNM IBERSPACIO - MAN MBB - MICR0TECNICAM00G-SPE ? è o o i a a a n a i )

Persone citate: Antonio Lo Campo, Marino Ferrara

Luoghi citati: Europa, Guyana Francese, Luserna, Torino