Fatture false, lo sport verso la bufera di Alberto Gaino

Fatture false, lo sport verso la bufera Grandi nomi nel mirino: «Parte del denaro tornava alle aziende e si trasformava in fondi neri» Fatture false, lo sport verso la bufera Giallo delle sponsorizzazioni gonfiate, coinvolta anche Publitalia TORINO. Nella notte di ieri gli investigatori della Guardia di Finanza sono riusciti a scovare dove i «produttori» di fatture false, per un giro di centinaia di miliardi, erano riusciti a nascondere la loro contabilità. L'hanno trovata in un box, nel cortile di un palazzo milanese, diventato in fretta e furia la cassaforte dei contratti stipulati con 200 clienti. Industriali notissimi, campioni di sport, e società di ogni genere. Molte società. Per ogni cliente gli amministratori di Publimarketing - l'agenzia pubblicitaria al centro di questo ramo dell'inchiesta dei pm Bianconi e Marini - avevano riassunto i loro rapporti d'affari in una cartellina. Una è intestata «Publitalia '80», la concessionaria di pubblicità Fininvest che rispunta anche qui. La Publimarketing di Maurizio Bobbi e Aldo Bertuzzi, socio «di fatto», si è data un gran da fare per le sponsorizzazioni sportive: è l'agenzia che cura i rapporti pubblicitari di Giorgio Lamberti, il più forte nuotatore italiano, primatista del mondo nei 200 stile libero e campione mondiale di quella specialità nel '91. E poi Bobbi ha una collezione di fotografie - sequestrate dalle Fiamme Gialle - mentre premia Mansell, posa insieme a Schumacher, Patrese e Alboreto. Fra le star della «Formula 1» si è fatto e ha fatto molta pubblicità. Ora gh uomini della polizia giudiziaria, della seconda compagnia della Guardia di Finanza di Torino e dei comandi di Piacenza e Roma (dove era stata trasferita l'ultima sede di Publimarketing) setacceranno quei rapporti. L'obiettivo: capire quali campioni e team sono stati coinvolti nelle sponsorizzazioni gonfiate a suon di fatture false per coprire la restituzione «in nero» di forti somme a chi aveva pagato per avere il proprio marchio su tute e auto da corsa, ma anche per procurarsi una riserva di fondi segreti. Se il mondo dello sport rischia di venire travolto, questa volta ad alti livelli, da uno scandalo fiscale per centinaia di miliardi, la pro¬ spettiva è ugualmente pesante per gli sponsor che passavano per Publimarketing. E su questo aspetto dell'inchiesta si annunciano le prossime novità. La magistratura torinese ha in mano tutta la documentazione utile e si aspetta conferme da Aldo Bertuzzi, costituitosi ieri pomeriggio in via Pisano, dal fratello Aldo, presentatosi in serata, e dal socio Bobbi che per ora ha manifestato soltanto l'intenzione di comparire. I pm possono contare sui conti sequestrati presso la filiale piacentina della Banca Commercio e Industria: fondi neri di Publimarketing, dei quali deve aver parlato l'ex dirigente dell'istituto di credito Giovanni Cantù, uno degli arrestati di mercoledì che ieri è stato interrogato dal sostituto procuratore Luigi Marini, mentre la collega Cristina Bianconi era a casa a studiarsi la documentazione più delicata. Tirava aria di soddisfazione nei piccoli uffici di via Pisano, ieri sera. E nessun investigatore manifestava fretta di sentire Enrico Prati, il titolare della «Cadey» che ha tentato di opporsi all'arresto con un certificato medico. Soffre di cuore. Sedici anni fa ha avuto un infarto. Marini lo ha spedito nel repartino per detenuti, all'ospedale Molinette. «Mister Cadey» era uno dei grandi clienti di Bobbi &• Bertuzzi. Era: perché, d'ora in poi, andrà in scena il film «Si salvi chi può». La Guardia di Finanza ha arrestato anche la moglie e la madre di Aldo Bertuzzi, perquisito le case, creato il vuoto attorno a questo quarantatreenne dal tenore di vita più che brillante. Uno che sa molte cose. Tanto da far passare in questi giorni in secondo piano la cattura del latitante Arnaboldi, un personaggio dello stesso genere. I pm torinesi hanno 40 giorni di tempo per presentare all'Interpol la documentazione per ottenerne l'estradizione dagli Usa. Nel frattempo chiederanno di interrogarlo nel carcere di Dade, in cui il faccendiere soggiorna da martedì mattina. Alberto Gaino

Luoghi citati: Piacenza, Roma, Torino, Usa