Il galateo di Letizia si ispira alla vecchia dc

Il galateo di Letixia si ispira alla vecchia de Il galateo di Letixia si ispira alla vecchia de REGOLE PER I GIORNALISTI RAI SROMA I ispira alla Bbc, ma assomiglia alla de. Quella d'una volta, s'intende. Estenuante e inafferrabile fin dal nome: «Carta dell'informazione e della programmazione a garanzia degli utenti e degli operatori del servizio pubblico». Per gli amici, Galateo. Un manualetto di buone maniere televisive stilato per Letizia Moratti da giornalisti «moderati» modello Prima Repubblica di tutte le parrocchie: bianchi, rossi, verdi; Bruno Vespa, Italo Moretti e Livio Zanetti. Con l'aggiunta dell'indimenticabile Jader Jacobelli e il coordinamento di Giuseppe Morello. Risultato: una serie di suggerimenti dolci ed ecumenici, resi ancor più morbidi dalla mancanza di una sanzione disciplinare immediata (Vespa si augura che ci pensino i vari direttori). Parola d'ordine: sobrietà. Più che per i rimedi, informati al buonsenso, il Galateo si segnala come campionario di vizietti tv, che i compilatori hanno tratto dall'esperienza diretta. Al punto che a ogni precetto si può dare il nome di un noto conduttore che lo ha già calpestato più o meno clamorosamente in passato. SANT0RITE Nelle sue forme più gravi, «orlandite». Spiacevole tendenza a gettare fanghiglia sul prossimo: vedi il sindaco di Palermo che denuncia un carabiniere in diretta a «Tempo reale» senza che Santoro dica buh. Il galateo di donna Letizia Bbc prescrive: «Non si può attribuire ad alcuno fatti che abbiano rilevanza penale. In caso di inadempienza, i partecipanti alla trasmissione non saranno più invitati. Il conduttore dovrà intervenire per deplorare». Michele Deploro. IEDBM0. «E' vietato definire i sostenitori di una parte con termini che possano apparire negativi: ad esempio, postcomunisti i pidiessini ed ex fascisti quelli di An». Modello insuperabile e msopprimibile il «pci-pds» pronunciato da Emilio Fede quando azzanna le tangentopoli rosse, capovolgendo in sincronia il palmo della mano, come dire «è la stessa roba». ' COSTANZERIA. «L'intervistatore non dovrà mai essere aggressivo né ossequioso». In Bai, a dire il vero, di interviste aggressive se ne sono viste sempre poche, come forse sanno Jader Iacobelli e Bruno Vespa, due dei principali autori del Galateo e di interviste televisive degli ultimi trent'anni. Di ossequiose, invece, qualcuna in più. «Onorevole, scusi il disturbo: come va?». Segue monologo intagliabile di seimila parole: il Galateo si occupa con molta prudenza di questo flagello: «All'intervistato è consentito di completare la sua risposta e se questa fosse troppo lunga l'interruzione non dovrà essere usata come espediente per metterlo in difficoltà». MINOUlf. O Castagnite, se guardate la Fininvest o quelli coi baffi. «Quando si intervistano persone in preda all'ira o al dolore è bene attenersi alla massima sobrietà, evitando sottolineature che diano l'impressione di voler sfruttare le loro emozioni». Troppo generico: il ghigno di Minoli nel «promo» di un servizio, «agghiacciante ed esclusivo» naturalmente, e lo sguardo acquoso di Castagna davanti alle sue vittime sono «sottolineature» oppure no? Il Galateo tace. Si limita a chiosare, speranzoso: «La Bai non deve ricercare effetti del genere, che apparireb¬ bero alla maggioranza del pubblico inopportuni e spesso cinici». MIMUNUL «E' vietato replicare in video per fatto personale». L'antefatto più recente: Clemente J. Mimmi che dagli schermi non ancora celesti del suo Tg2 polemizza con la «Voce» di Indro Montanelli che lo ha sbattuto in copertina, «io, un ebreo», come tele-nazista di Berlusconi. BADAL0NESIM0. Categoria del pensiero duramente attaccata da Vittorio Sgarbi e dal Galateo. «Il dipendente Bai che abbia partecipato a manifestazioni pubbliche di carattere politico non può essere incaricato di riferirne in trasmissione». Esempio di scuola (americana): la giornalista femminista che si rifiuta di scrivere il pezzo sulla marcia pro-aborto perché ha marciato anche lei. Esempio d'asilo (italiano): Piero Badaloni, detto simpaticamente «Banaloni», giornalista del Tgl e neocandidato del centrosinistra alla presidenza del Lazio, che partecipa a una manifestazione autunnale antiberlusconiana e la sera cura il relativo servizio per il tg. MEMIUSMO. Da Medail Giorgio, bardo Fininvest con seguaci inconsapevoli fra gli scandagliatori di «ggente» di Baitre. Consiglio: «I pareri raccolti fra i passanti vanno usati con parsimonia e utilizzati bilanciando i punti di vista». (HUCASCASf LUCA. «In trasmissioni di intrattenimento non bisogna diffondere numeri che creino suspence nel pubblico impressionando i telespettatori meno critici». Meno serpenti psicolabili, roulette russe e carlucci italiche. Altri suggerimenti, in breve. Cautela nell'uso dei sondaggi, anche telefonici: «Non dimostrano, suggeriscono». Divieto per i giornalisti Rai «di svolgere attività di editorialisti sui giornali». Infine: nel caso di incidenti in aula parlamentare «le riprese e il montaggio documentino i fatti in maniera equilibrata e senza una particolare insistenza». E quest'ultima è forse la raccomandazione più democristiana di tutte. Massimo Gramellini Il manualetto per «moderati» è di Moretti, Vespa e Zanetti OMA omid'una te e Carta prodegli erviGala maetizia rati» i tutrossi, oretti a deltori). ù che buoncome che i all'eche a nome lo ha amoe più e tena sul Palerniere senza teo di IL DECALOGO IMPARZIALITÀ'. No alle trasmissioni di parte. Le notizie devono ricomporre la completezza del reale. PUBBLICO. Anche il pubblico deve riflettere posi- zioni diverse: evitare le claques. FATTI DI RILEVANZA PENALE. Non attribuire ad alcuno fatti di rilevanza penale. Nel dare notizia di denunce, avvisi di garanzia e simili, non si esprimano giudizi cone se i fatti fossero provati. Il divieto vale anche per gli ospiti. TV DEL DOLORE. Va usata una razionale cautela evitando emotività e sensazionalismo. Nell'intervistare persone in preda all'ira o al dolore, attenersi alla massima sobrietà evitando di voler sfruttare le loro emozioni. OPINIONI, tenere distinti editoriali e news. Gli editoriali debbono riflettere un equilibrato pluralismo nella lettura dei fatti. I giornalisti Rai non possono fare gli editorialisti in altre testate. QcoQUALIFICHE. Evitare qualifiche dalla connotazione negativa: «post comunisti» per il Pds, o «ex fasci- sti» per An. INTERVISTE. Domande brevi, chiare e incalzanti. Intervistatore preparato, né aggressivo né ossequioso. Chiarisca prima il tempo disponibile, perché l'intervistato possa dimensionare le risposte. L'interruzione non dovrà essere usata come espediente per metterlo in difficoltà. SONDAGGI. Strumenti delicati e controversi, non vanno diffusi per far prevalere certi orientamenti. Vietato trarne conclusioni assertive. Bisogna sottolineare che non «dimostrano» ma «suggeriscono». POLITICA. I dipendenti che abbiano partecipato a manifestazioni non possono poi realizzare un servi- zio sull'iniziativa. REPLICHE. E' vietato replicare in video per fatto personale anche se riferito all'attività svolta in Rai. Qui sotto: Michele Santoro conduttore di «Tempo reale» Qui accanto Piero Badaloni A sinistra Emilio Fede

Luoghi citati: Lazio, Palermo