Anche Bertinotti lo boccia. Soltanto il pds sostiene i sindacati Sulle pensioni è battaglia

Anche Bertinotti lo boccia. Soltanto il pds sostiene i sindacati Anche Bertinotti lo boccia. Soltanto il pds sostiene i sindacati Sulle pensioni è battaglia Berlusconi: quel progetto è un pasticcio ROMA. Fuoco incrociato sulla piattaforma proposta da Cgil, Cisl e Uil per la riforma pensionistica. Le critiche, dopo l'incontro con Treu, piovono da Berlusconi a Bertinotui, da An a una frangia di dissidenti annidati dentro la stessa Cgil, dalla Confindustria alle associazioni dei lavoratori autonomi. Con un solo avvocato difensore: il pds, perché anche la Lega esprime delle riserve. Per Berlusconi, dunque, i sindacati «hanno confezionato un piccolo pasticcio corporativo». E l'ex presidente del Consiglio spiega perché: «I risparmi strutturali sono rinviati nella sostanza al 2013. E non c'è più traccia nemmeno dei 15 mila miliardi di risparmi previsti dal progetto del mio governo per il triennio '95-'97. Resta solo la propensione a scaricare i costi della mancata riforma sui giovani, sull'economia produttiva e quindi sull'occupazione e il Mezzogiorno». Secondo Berlusconi resta «un modesto intervento sulla spesa, un deciso incremento delle tasse, più deficit e meno occasioni di lavoro». Un duro atto d'accusa che viene accompagnato da un esplicito invito al governo: «Oso sperare che un governo presieduto da Dini trovi la ragionevolezza e il coraggio per parlar chiaro al Paese e agli stessi sindacati». Ma il governo Dini come ha reagito alle proposte sindacali? Il ministro Treu si è limitato a considerazioni ovvie: «La proposta merita un esame approfondito. Non mi coglie di sorpresa e lascia un margine di trattativa». E ha confermato che «dalla prossima settimana ci saranno consultazioni no-stop a Palazzo Chigi». Ma martedì 4 non doveva già essere il giorno della verifica finale? Per capirne qualcosa di più ieri i deputati della commissione Lavoro aspettavano la prevista audizione di Treu. At- tesa vana, perché il ministro si è defilato, evitando il confronto. Così ha suscitato le proteste di Oreste Tofani, di An («è paradossale che da due mesi il ministro incontri le forze sociali senza aver mai incontrato i parlamentari») e del «federalista» Enrico Hullweck: «Per tre settimane, Treu ha annullato le sue audizioni. E lo stesso è avvenuto questa volta, perché il ministro avrebbe promesso a Dini di non far conoscere ai deputati quanto intende concordare nei prossimi giorni con i sindacati. Così il Parlamento, verrà a sapere ancora una volta dai giornali quello che al governo «tecnico» di Dini viene suggerito da D'Alema e company». Se scontate suonano le critiche «da destra» di An («un passo indietro, una situazione peggiorativa della proposta Amato») e del I sindacato Cisnal, destinati a susci- tare polemiche sono invece gli attacchi alla piattaforma lanciati da Bertinotti. Il leader di Rifondazione comunista giudica «incomprensibile che mentre l'Istat fornisce i dati da cui risulta che gli imprenditori pagano meno tasse dei lavoratori dipendenti, il sindacato si rende disponibile a tagliare sulle pensioni». Bertinotti incita quindi alla mobilitazione per «modificare profondamente le proposte del sindacato» e tornare, come nell'autunno scorso, «a farle corrispondere alle esigenze di lavoratori e pensionati». In parallelo, una dozzina di dirigenti della Cgil vicini alla corrente di sinistra «Essere sindacato» hanno espresso in un documento il loro dissenso sulla piattaforma definita «non adeguata perché si muove in una logica di tagli: i rendimenti si abbassano, i 35 anni si mantengono con un forte disincentivo». E una posizione critica è stata assunta anche dalla segreteria della Fiom - Piemonte. Mentre la Cgil respinge seccamente le critiche di Berlusconi e Bertinotti, Gavino Angius (psd) accusa An e Forza Italia di fare «un gioco sporco» sulla riforma previdenziale strumentalizzandola come «materia di contesa elettorale». Intanto, tre senatori di Fi accusano il governo Dini di aver scelto, per sanare il passivo dell'Inps, «la terapia dei pannicelli caldi». E un incitamento ad andare oltre arriva anche da Marco Sartori (Lega Nord), perché la proposta sindacale «è ancora blanda e non consegue risparmi adeguati». Le critiche della Lega vertono sui 53 anni di età come soglia per ottenere la pensione di anzianità. Ma Sartori bacchetta i sindacati anche perché «si propongono come soggetto privilegiato» della trattativa con il governo, a spese del Parlamento. Critiche di merito giungono inoltre da Alessandro Riello, presidente dei Giovani industriali aderenti a Confindustria, che invita il governo a «dimostrare di non essere ostaggio di Cgil, Cisl e Uil», definendo poi le proposte sindacali «una cortina fumogena dietro la quale non c'è nessuna riforma e nessun risparmio immediato». Alla ondata di critiche risponde Sergio D'Antoni, il leader della Cisl: «Quanti gridano facciano proposte migliori. La nostra proposta è equilibrata, equa. Noi abbiamo bisogno di una riforma in tempi brevi, ma se si vuole un massacro sociale, la riforma non si farà mai». [p. pat.] ANZIANITÀ' SI CONSERVA IL REQUISITO CONTRIBUTIVO DEI 35 ANNI E IL RENDIMENTO ANNUO DELLE RETRIBUZIONI AL 2% LIMITE MINIMO DI ETÀ' PER RICEVERLA: ; 53 ANNI PER UOMINI E DONNE, ELEVABIU GRADUALMENTE NEL TEMPO A 55. CON 37 ANNI DI CONTRIBUTI SI PUÒ' LASCIARE IL LAVORO COME PRIMA, NULLA CAMBIA RISPETTO ALLA LEGISLATURA VIGENTE. PUBBLICO IMPIEGO: IN BASE ALLE REGOLE CHE SARANNO STABILITE PER L'OMOGENEIZZAZIONE DEI TRATTAMENTI, TUTTI VERSO 135 ANNI DI SERVIZIO, A 53-55 ANNI COME PERI PRIVATI. LA "PENSIONE" DEI SINDACATI METODO DI CALCOLO PERI LAVORATORI CON MENO DI 15 ANNI DI SERVIZIO AL 1/1/1993. ìfO: PERI LAVORATORI CON 15 ANNI DI SERVIZIO AL 1/1/1993 Il ministro del Lavoro Tiziano Treu «La proposta merita un esame approfondito e lascia un margine di trattativa» Silvio Berlusconi boccia il piano dei sindacati «I risparmi strutturali sono rinviati al 2013»

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