«Ecco il vangelo della vita»

J3L In 120 pagine un atto di accusa contro i «potenti della Terra» e «la cultura antisolidaristica» «Ecco il vangelo della vita» / tre punti cardine dell'Enciclica CITTA' DEL VATICANO. Cen- ; tonovanta pagine, la più lunga enciclica scritta da questo Papa prolifico. «Evangelium vitae» : trova i suoi punti-cardine in tre «definizioni di dottrina», vinco- ì lanti, una formula a metà strada fra il «magistero ordinario» e la «dichiarazione dogmatica». Nella prima, la più solenne, perché basata sulla Sacra Scrittura, papa Wojtyla dice: «Confermo che l'uccisione diretta e volontaria di un essere umano innocente è sempre gravemente immorale)'. Le altre due, appena meno solenni, sono: <>Dichiaro che l'ahorto diretto, cioè voluto come fine o come mezzo, costituisce sempre un disordine morale grave»; e: «Confermo che l'eutanasia è una grave violazione della Legge di Dio». Un j atte di accusa dai toni apocalittici contro il «Faraone», i «potenti della terra», «la cultura antisolidaristica, la concezione ; efficientistica della società», «i falsi profeti e i falsi maestri» che in questo secolo «hanno co- ! nosciuto il maggior successo | possibile». ABORTO. E' l'argomento centrale del documento, a cui vengono dedicate decine e decine di pagine (per la pena di morte ce n'è una. e qualche rigai. Papa Wojtyla riassume in una specie di «Summa» tutti gli interventi da lui fatti in questi anni. Chiede «di fronte a una così grave situazione», di avere coraggio «e chiamare le cose con il loro nome, senza cedere a compromes- si di comodo o alla tentazione di autoinganno», quale è, secondo il Pontefice, definire «interruzione della gravidanza» l'aborto. Tutti sono responsabili: la donna, il contesto familiare, gli amici, i medici e il personale sanitario. Coloro che «commettono questo delitto» incorrono immediatamente nella «scomunica latae sententiae», cioè automatica. INGEGNERIA GENETICA. Anche recenti forme «di intervento sugli embrioni umani, pur mirando a scopi legittimi», ricadono nello stesso crimine e nella stessa condanna, perché «comportano inevitabilmente l'uccisione» degli embrioni. «No» anche ai procedimenti che sfruttano \ embrioni «come fornitori di or- j gani o di tessuti da trapiantare per la cura di alcune malattie». DIAGNOSTICA PRENATALE. Bisogna valutarle con attenzione, queste tecniche, dice il Papa, perché «dal momento che le ' possibilità di cura prima della ! nascita sono oggi ancora ridotte», in realtà servono a creare , «aborto selettivo», frutto di una «mentalità ignominiosa», per impedire che nascano bambini affetti da anomalie. CONTRACCEZIONE. Contraccezione : e aborto sono «spesso in intima relazione, come frutti di una | medesima pianta». Affondano ; le radici «in una mentalità edo- 1 nistica e deresponsabilizzante nei confronti della sessualità». Il Papa ammette che dal punto di vista morale «sono mali specificamente diversi»; e afferma che molti prodotti «contraccettivi» agiscono in realtà come abortivi. EUTANASIA. Può essere frutto di «malintesa pietà». Giovanni Paolo II distingue: è giusta la rinuncia all'«accanimento terapeutico», ossia a interventi medici «non più adeguati alla reale situazione del malato», perché «esprime l'accettazione della condizione umana di fronte alla morte». Sono ammesse le «cure palliative», anche se possono portare ad una fine più rapida, perché un «comportamento eroico non può essere ritenuto doveroso per tutti». In tutti gli altri casi, si tratta di suicidio «un atto gravemente immora- I le». E aiutare chi lo compie è j «una falsa pietà, anzi una preoccupante perversione di essa». FECONDAZIONE ARTIFICIALE. Si è pronunciata qualche anno fa, con una serie di «no» a raffica. ; la Congregazione per la Dottri- j na della Fede, e Giovanni Paolo ; II ribadisce la condanna: «Sono moralmente inaccettabili, dal momento che dissociano la prò- ; creazione dal contesto integraimente umano dell'atto coniu- I gale». E inoltre «gli "embrioni soprannumerari" vengono soppressi o utilizzati per altre ri- j cerche». OBIEZIONE DI COSCIENZA. «Le leggi | che autorizzano e favoriscono l'aborto e l'eutanasia... sono del tutto prive di autentica validità giuridica». E, afferma Giovanni Paolo II, «sollevano un grave e preciso obbligo di opporsi ad esse mediante obiezione di coscienza». Un politico cattolico non può dare il suo voto a una di queste leggi, a meno che il suo parere non risultasse «determinante per favorire una legge più restrittiva^, rispetto a un provvedimento più permissivo. Per il resto, la parola d ordine è: obiettare. «Peculiare è la responsabilità affidata agli operatori sanitari: medici, farmacisti, infermieri, cappellani, religiosi e religiose, amministratori e volontari». Tutti, se cattolici, devono obiettare. Marco Tosarti ì j ; ! | J3L Manifestazione contro la pena di morte ieri in piazza San Pietro

Persone citate: Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Papa Wojtyla, Wojtyla

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano