Come si cambia con la tv? Ce lo dirà Sant' Elena

Come si cambia con la tv? Ce lo dirà Sanf Elena Sull'isola di Napoleone ricercatori inglesi valuteranno l'impatto socioculturale del mezzo televisivo Come si cambia con la tv? Ce lo dirà Sanf Elena Era un'oasi felice senza video, da domani programmi via satellite LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sant'Elena vive la sua seconda ora di gloria. L'isola dove fu esiliato e morì Napoleone è improvvisamente nel mirino di un'equipe dell'università di Cheltenham che la sta usando come cavia di un esperimento eccezionale, sull'effetto che può avere l'urto della televisione su un'oasi felice senza teleschermi. Domani, infatti, la tv entra a Sant'Elena. Grazie a un nuovo satellite, l'isola sperduta nell'Atlantico meridionale, il cui unico contatto con il resto del mondo era finora il battello postale che attracca una volta al mese, potrà ricevere i programmi della Bbc e di una stazione sudafricana. E' forse l'ultima opportunità, per il mondo occidentale, di effettuare un serio monitoraggio sull'impatto culturale del mostro televisivo su una società ancora rispar¬ miata dai Pippo Baudo di questo mondo. L'indagine è ad ampio raggio: sette anni in tutto, compresi quelli già trascorsi per registrare le realtà attuali di Sant'Elena. «In nessun'altra parte del mondo - dice il professor Tony Charlton, che coordina i lavori c'è una piattaforma così ideale per osservare l'introduzione della tv. Non cerchiamo soltanto gli effetti negativi, probabilmente ce ne sono anche di positivi. Da noi la televisione è considerata, forse troppo sovente, responsabile per il comportamente violento dei giovani. Credo che dovremmo essere più attenti nell'attribuire colpe; e questa è l'occasione per esaminare il fenomeno». Le ricerche sull'epoca antetv rivelano, in quell'isola di 122 chilometri quadrati e con settemila abitanti che è tuttora colonia britannica, una gioventù modello: si pensi che a scuola trascorre il 90 per cento del tempo impegnata nello studio, contro una media europea del 60 per cento. Il suo comportamento, anche fuori di scuola, è esemplare. Sarà «traviata» dal teleschermo, dalle visioni di un'altra vita e di altri modelli? L'equipe del professor Charlton lavora con la collaborazione del governatore dell'isola e con il responsabile per l'educazione nella capitale, Jamestown (meno di duemila abitanti). Ma non sono soltanto i giovani nel mirino dell'indagine. La società di Sant'Elena, afferma Tony Charlton, è caratterizzata dalle particolari attenzioni rivolte agli anziani e da un forte concetto di famiglia: «Nel nostro mondo così confuso e sovente distratto Sant'Elena può insegnarci una lezione o due». Ma il sospetto è che, con la tv, tutto questo possa cambiare; che quella perla dell'Atlantico possa diventare, nel suo piccolo, come qualsiasi altro Paese di questo mondo, con le sue volgarità e le sue violenze, ma soprattutto con quelle «distrazioni» che il tempo, nell'isola di Napoleone, non ha ancora alimentato. [f. gal.] MEDIA

Persone citate: Pippo Baudo, Tony Charlton

Luoghi citati: Londra, Sant'elena