Ma il leader europeo Maertens oggi incontra Bianco. Rocco insiste: Kohl è dalla mia parte Popolari «congelati» a Bruxelles

Ma il leader europeo Maertens oggi incontra Bianco. Rocco insiste: Kohl è dalla mia parte Ma il leader europeo Maertens oggi incontra Bianco. Rocco insiste: Kohl è dalla mia parte Popolari «congelali» a Bruxelles Bottiglione: i dissidenti nelppe a titolo personale BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Rocco Buttiglione voleva giocare la carta europea per squalificare i suoi avversari all'interno del Partito popolare, ma gli è andata male. La sua tesi era semplice: i deputati europei del Ppi che lo hanno sconfessato «sono stati espulsi dal partito, e quindi sono fuori anche dal Partito popolare europeo» (Ppe). L'occasione per la sortita l'ha fornito il convegno convocato ieri dai partiti popolari, democristiani e conservatori di tutta Europa, per discutere della Conferenza intergovernativa per la riforma del Trattato di Maastricht, prevista per il '96. L'avversario Gerardo Bianco, pure invitato, arriverà solo oggi, così come Andreatta, e a Buttiglione, trovata «libera» la piazza brussellese, la cosa sarebbe anche riuscita, malgrado le alte grida di protesta levate dai pochi «dissidenti» presenti. Ma il professore ha voluto strafare, e prima di intervenire al convegno, ha tentato di far credere che il Presidente del Ppe all'Europarlamento, il belga Wilfried Martens, aveva accettato di buon grado la sua versione, e con essa l'espulsione dal partito europeo dei «dissidenti» del Ppi. Purtroppo per lui, però, a Martens il giochino non è piaciuto affatto, anzi: informato delle dichiarazioni del professore, se n'è avuto a male, e per punire la sua disinvoltura lo ha sconfessato pubblicamente, in piena conferenza, aspettando solo che quello terminasse il suo intrvento. «Ringrazio il professor Buttiglione per aver ricordato le basi filosofiche del nostro impegno a favore dell'Europa», ha detto Martens, aggiungendo subito dopo: «So che c'è un rapporto difficile tra i dodici membri italiani del Partito popolare europeo, ma devo precisare che rimangono tutti membri del nostro gruppo parlamentare». Per Buttiglione è stato un vero schiaffo, e la sua sortita europea è servita solo a trasferire per un giorno la rissa tra popolari da Roma a Bruxelles. Pierantonio Graziani, che è ancora vicepresidente del Ppe all'Europarlamento, ha commentato l'espulsione «della maggioranza decisa dalla minoranza» con un esempio: «E' come se mi avesse espulso Lefevre dopo il Concilio Vaticano secondo». Mentre Pierluigi Castagnetti è stato più pignolo: «C'è un particolare che a Buttiglione sfugge, lui non è il proprietario del partito, i partiti non sono aziende. Capisco che la vicinanza a Berlusconi lo abbia contagiato, ma il Ppi non è suo, e noi non siamo suoi dipendenti». Ma il professore è stato implacabile. «I dissidenti del Ppi possono aderire a titolo individuale al Partito popolare europeo, ma non possono pretendere di rappresentare il Ppi. Questo lo dico io, che sono una delle autorità del Partito europeo». Autoritario? No, perché come ha spiegato lo stesso Buttiglione, «in Italia deve affermarsi di più la figura del segretario politico che fa proposte senza doverle sottomettere a continue mediazioni con le strutture del partito». E non basta. «Non sono abituato a parlare dei miei contatti personali -aggiunge Buttiglione - ma penso di avere l'appoggio del cancelliere tedesco Helmut Kohl». Solo su Emilio Colombo, presidente dell'internazionale democristiana, il professore è stato più morbido. «E' stato espulso, no, credo sia solo sospeso, ma dovrei controllare», ha esordito, per poi ammettere che la sua esperienza politica «è patrimonio di tutto il movimento popolare mondiale», e che quindi non chiederà la sua testa. Quanto alla politica europea, invece, tra Buttiglione e i «dissidenti» non vi sono divergenze. Il professore ha chiesto maggiori poteri per il Parlamento europeo, in modo da arrivare ad una sovranità europea. Ma Forza Italia ed Alleanza nazionale condividono la sua posizione? «Confido che le posizioni non siano così distanti». E comunque se Berlusconi non accetterà l'europeismo di Buttiglione, «un'alleanza alle politiche sarà impossibile». Fabio Squillante L'ex ministro leghista: appoggio Giovanni Negri a titolo di amicizia A sinistra il segretario dei ppi Rocco Buttiglione. A destra l'ex ministro leghista Roberto Maroni

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