LA BELLEZZA ASSOLUTA DEL MALE di Barbara Spinelli

LA BELLEZZA ASSOLUTA DEL MALE ESTETICA DI UN DELITTO LA BELLEZZA ASSOLUTA DEL MALE AVEVA la salute fisica, aveva la ricchezza, ed era bello soprattutto. Bello nel vestire, nel presentarsi, nel tenere in mano lo strascico lucente della propria fama: Maurizio Gucci assassinato è come un'offesa all'ultima cittadella dell'umanità civile, e le menti sono ancora tutte stupefatte. Non un uomo è stato ucciso ma la bellezza che egli incarnava, e questo è considerato inaudibile. Ci si interroga increduli sul male che può colpire la bellezza, come se l'omicidio di un brutto o d'un povero fosse roba di normale amministrazione. Si fanno ipotesi sulla probabile bellezza dell'assassino: l'omicida non può essere che uno snob del male, un imitatore che copia l'idolo. Ci si interroga ammaliati sul sangue rosso che ha macchiato tanta immacolatezza, e questa concentrazione sui colori del crimine - e sulle sue maniere, sui suoi ornamenti, sul suo arredo - dà come una nuova natura alla realtà. Stravolge il modo di vederla, la estetizza, e la sottrae in tal modo al giudizio morale. E' come se il criterio di giudizio non fosse più quello dei classici, non avesse più a che vedere con l'etica. Questi sono infatti tempi smagati, avvertiti, astuti, che ritengono sorpassato il buono, sorpassato il vero: troppa sofferenza feroce è nata in questo secolo, inflitta in nome della Suprema Verità o del Supremo Bene. Non resta dunque che il terzo elemento dell'antica triade greca che componeva il Cosmo: la Bellezza, il corpo e la vita biologica, ultimo criterio del vero, del buono. Non resta che l'elemento di distinzione estetico e biologico, cui ci si abbarbica quasi fosse il bastimento che trattiene la civilizzazione dal naufragio. Chi sta bene, chi è ben fatto, vive con la coscienza di essere dalla parte giusta. Ha la fisionomia, ha la faccia e i modi che Barbara Spinelli CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Maurizio Gucci