Replicare davanti a Paternostro e alle sue donne tutte nuove di Alessandra Comazzi

^1 TIVÙ'& TIVÙ' Replicare davanti a Paternostro e alle sue donne tutte nuove IL «direttore» è sempre lo stesso, Sandro Paternostro in giacca di velluto bordeau. E anche l'dntroibo» della trasmissione («Diritto di replica», in onda su Raitre il lunedì sera alle 11 ) è uguale alle passate edizioni: «Diceva Voltaire: io non sono d'accordo con le vostre opinioni, ma darei la vita perché possiate esprimerle». E' diversa la sigla, la prima strofa dell'inno goliardico «Gaudeamus igitur», non più girata in mezzo al prato tra il frinire delle cicale: c'è solo Paternostro, che guata statue dalla classicità prorompente. Soprattutto, sono cambiati due dei «quattro moschettieri» della replica. Accanto a Paternostro rimangono Oreste De Fornari e Stefano Magagnoli, si aggiungono Alba Donati e Giovanna Zucconi. Conoscevamo la Zucconi, capelli biondo-rossi, grandi occhi azzurri enfatizzati dagli occhiali, aria vagamente indifesa, dai tempi di «Picwick» con Alessandro Baricco. Lui accortamente, dopo l'exploit I televisivo dell'altr'anno, ha I deciso di sparire dal video per un po'. E bene ha fatto, guardate che pasticci stanno capitando nei palinsesti video, tutto cambia in modo vorticoso, tutto scorre e chissà dove va. Zucconi e Donati (le due ragazze indossano la regolamentare divisa blu e grigia con un farfallino al posto delle cravatte regimental dei colleghi) hanno sostituito Fabio Fazio ed Enrico Magrelli. La formula non cambia: quattro persone che durante la settimana hanno ricevuto qualche critica, ritenuta ingiusta, da parte dei giornali, possono far valere le proprie ragioni il lunedì sera su Raitre. Una breve scheda pungentemente accusatrice di Giampiero Galeotti introduce l'argomento, poi scattano i tre minuti a disposizione. Il regista è Paolo Beldì, noto per inquadrare le scarpe ma non solo: tiene il timone di «Quelli che il calcio...», per esempio, e l'altra sera ha passato in rassegna tutto Alessandro Cecchi Paone, uno dei replicanti, completo, trovandolo probabilmente inappuntabile fin nei particolari. Co¬ me ogni «talk show», le puntate riescono diversamente secondo chi partecipa, ma l'idea resta carina, rinfrescata ora dalle nuove presenze femminili. Curioso programma, sempre su Raitre, alla fine di «Diritto di replica»: si intitola «Famiglie», è curato da Piero Berengo Gardin e Silvano Fuà, racconta la storia di alcune famiglie italiane attraverso filmati di repertorio e vecchi video girati in casa, gli antesignani di quelli che poi sarebbero andati a «Paperissima». Bambini, bambine, babbi e mamme che lunedì suonavano: perché la famiglia era quella, veneziana, di Luciano Berengo, suggeritore alla Scala. Tutti con la passione della musica, da generazioni. Una storia per immagini originale, sofisticata, adatta alle tenebre. Come invece adatto alla prima serata è il solito Pippo Baudo, che ancora una volta, ieri sera, ci ha fatto ripassare Sanremo e i suoi cantanti. Ne sentivamo il bisogno, e come noi l'ascolto. Alessandra Comazzi

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