Sei statuette al film di Zemeckis «Forrest Gump», Hanks premiato per la seconda volta consecutiva OSCAR il trionfo dell'ingenuità

Sei statuette al film di Zemeckis «Forrest Gump», Hanks premiato per la seconda volta consecutiva Sei statuette al film di Zemeckis «Forrest Gump», Hanks premiato per la seconda volta consecutiva OSCAR il trionfo dell'ingenuità LOS ANGELES. «La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti tocca», dice Forrest Gump in una delle sue più celebri battute. Ieri sera, la vita gli ha regalato una scatola di Oscar estremamente generosa: sei statuette. Come ampiamente previsto è stata dunque la serata del trionfo dell'ingenuità, di questo protagonista sempliciotto e un po' tonto che ha fatto irritare, piangere e dibattere mezzo mondo. E' stata anche la serata del trionfo personale di Robert Zemeckis, fino a ieri considerato un abile regista di film di avventura estremamente popolari e che adesso entra nel novero dei registi «seri». A consegnargli la statuetta è stato Steven Spielberg, il suo padrino professionale. E in sala stampa Zemeckis ha commentato: «Deve esserci stato uno speciale allineamento dei pianeti». Ma è stata soprattutto la serata del trionfo di Tom Hanks, che dopo avere vinto l'anno scorso con «Philadelphia», adesso può aggiungere una seconda statuetta come «best actor» alla sua collezione. L'ultimo attore a vincere due volte di seguito era stato Spencer Tracy, nel '37 e nel '38. E «Pulp Fiction», il film che alla vigilia era stato presentato come l'anti-Gump? Il film si è dovuto accontentare di un solo Oscar, miglior sceneggiatura originale per il regista Quentin Tarantino. La Academy ha distribuito cioccolatini sotto forma di Oscar anche ad altri, a cominciare dal nostro Michelangelo Antonioni. Il suo ingresso in sala è stato prece duto da spezzoni di «Deserto ros so», «La notte», «Blow up», «Za briskie Point» e altri suoi film. Poi, è stato introdotto dall'amico Jack Nicholson che lo ha salutato come «uno dei grandi visionari del cinema». «I suoi film - ha aggiunto il popolare attore - sono sulla nostra incapacità di comunicare e pieni 'di immagini eni gmatiche e di struggente bellez za». A quel punto, ha consegnato la statuetta. E allora, in segno di onore e di rispetto, l'intera sala si è alzata in piedi applaudendo Era commosso Nicholson, era commossa Enrica, la moglie del Maestro. Ma Antonioni è apparso disorientato. Attraverso la moglie ha detto: «E' bello ricevere questo, è bello ricevere tutto questo amore. Michelangelo è sempre andato al di là delle parole per trovare il silenzio, il mistero e il potere del silenzio. Ma penso che questa sera vuole dire qualcosa». E allora, con un filo di voce, Antonioni ha sussurrato in italiano: «Grazie». Lunedì la Academy ha dato un altro Oscar alla carriera: dopo essere andato a personaggi cone Alfred Hitchcock e Billy Wilder, il prestigioso Irving Thalberg Award è stato consegnato a Clint Eastwood, che completa così la sua trasformazione da pistolero silenzioso e dallo sguardo di ghiaccio in raffinato e rispettato autore. Ma veniamo alle altre ca tegorie. Migliore attrice è stata designata Jessica Lange, che ha conquistato il suo secondo Oscar con un film, «Blue Sky», che si è trovato ingolfato nella bancarotta della Orion e che è rimasto bloccato per tre anni nei caveau di una banca newyorchese. Migliore attrice non protagonista è risultata Dianne Wiest, che torna a vincere con un altro film di Woody Alien, «Pallottole su Broadway». Per l'attore non protagonista l'Oscar è andato invece a Martin Landau, per la sua interpretazione di Bela Lugosi in «Ed Wood», sconosciuto in Italia. L'Oscar per il miglior film straniero è stato consegnato invece al russo Nikita Michalkov per «Sole ingannatore». Maestro delle cerimonie, per la prima volta, è stato il conduttore televisivo David Letterman, che ha voluto rendere un particolare omaggio alla commedia di Hollywood. Ma nella serata del trionfo di un film nel quale molti hanno letto la celebrazione del qualunquismo e della nostalgia per un'America semplice e generosa che non c'è più, Letterman, il presidente della Academy Arthur Hiller, il musicista Quincy Jones e l'attore Martin Landau non hanno saputo risparmiare una serie di bordate nei confronti di Newt Gingrich e della maggioranza repubblicana alla Camera e al Senato. Se la sono presa, in particolare, con il disegno di legge del nuovo Speaker della Camera che mira ad eliminare i finanziamenti per il National Endowment for the Arts, l'ente federale che sostiene il mondo delle arti. «La NEA è essenziale per incoraggiare la crescita di nuovi e dinamici artisti», ha sostenuto Hiller. Finita la festa, vincitori e vinti sono andati al Governor's Ball, al Gran Ballo del governatore. E da qui, a bordo di una flottiglia di limousines ridicolmente lunghe, si sono sparpagliati in vari parti es a Hollywood e Beverly Hills. La Paramount ha organizzato una festa tutta sua, presso il ristorante «Drai». C'era Tom Hanks, c'era Zemeckis. E c'era anche Winston Groom, l'autore del libro che ha ispirato il film vincente. Sta finendo di scrivere «Gump and company», il seguito. E ha lasciato l'Alabama ed è venuto a Hol¬ lywood non solo per assaporare da vicino la notte del trionfo, ma anche perché ha deciso di ambientare la fine della sequela, «Gump and company», tra gli Oscar e i parties del dopo cerimonia. Adesso alla Paramount aspettano che Groom completi il libro e poi dallo studio a Zemeckis a Hanks tutti si dichiarano felici di tornare a rivisitare le singolari avventure di Forrest Gump e riproporre la sequela, che potrebbe essere pronta tra due anni. Meglio dunque prepararsi al '97, quando l'America e il mondo potrebbero trovarsi travolti da una nuova ondata di «Gumpmania». Lorenzo Soria Antonioni commosso ha mormorato soltanto «grazie», in italiano Jessica Lange miglior attrice: ma il suo «Blue Sky» è ingolfato dalla bancarotta Orion A bocca asciutta «Pulp Fiction» di Tarantino, l'altro grande favorito della vigilia AF FILM: «Forrest Gump» REGISTA: Robert Zemeckis «Forrest Gump» ATTORE PROTAGONISTA: Tom Hanks, «Forrest Gump» ATTRICE PROTAGONISTA: Jessica lange, «Blue Sky» ATTORE NON PROTAGONISTA: Martin Landau, «Ed Wood» ATTRICE NON PROTAGONISTA: Dianne Wiest «Pallottole su Broadway» FILM STRANIERO: «Sole ingannatore» SCENEGGIATURA ORIGINALE: Quentin Tarantino e Roger i Avary, «Pulp Fiction». | SCENEGG. NON ORIGINALE: I Erich Roth, «Forrest Gump» ' MONTAGGIO: Arthur Schmidt | «Forrest Gump» I COLONNA SONORA: I Hans Zlmmer, «Il Re Leone» | CANZONE: . Elton John, «Il Re Leone». EFFETTI SPECIALI VISIVI: «Forrest Gump». PREMIO SPEC. ALLA CARRIERA: Michelangelo Antonioni. I V Hanks e la Lange. Sinistra: Antonioni e la moglie Enrica

Luoghi citati: Alabama, America, Hollywood, Italia, Los Angeles