Tutto quello che non va nella caccia

G LA LETTERA DI O.d.B. Tutto quello che non va nella caccia G ENTILE signor Gasperi, intanto la ringrazio per la sua lettera, perche ha un tono di sincerità e una chiarezza nell'esposizione che sollecitano anche da parte di chi la pensa come la signorina Ilaria Santoro di Leinì e altri almeno uno sforzo di comprensione. Lei cerca di spiegarci quello che «sente» e noi abbiamo il dovere di leggerla sino in fondo, prendendo a cuore la sua testimonianza. «Forse, come scrisse Mario Soldati», lei ipotizza, «è una visione del vero dialettica e tragica. La prego, però, di credere che so cosa significa morire perché me lo ha amaramente fatto apprendere la vita e so anche cosa significa amare perché la stessa vita me lo ha dolcemente insegnato. Quando, talvolta, sacrifico un animale alla mia passione, non le nascondo che il mio pia- Tutto che nnella quello on va caccia cere e sempre misto a una certa sofferenza e commozione, ma ciò non toglie che io non riesca assolutamente a considerarmi un assassino. Non per questo credo, però, di essere insensibile, privo di ogni senso morale o portatore di distruzione ed i sofferti interrogativi che accompagnano la nostra misera e fugace esistenza, forse di altra natura, sono anche miei. Voglia perciò, nel più grande rispetto delle sue opinioni che saranno senz'altro seguite da una pari coerenza di comportamenti e di vita, accettare la stima ed i saluti di un cacciatore non pentito...». Gentile signor Gasperi, la sua lettera, inevitabilmente, mi richiama in mente il perché sia nata in me quest'avversione alla caccia «sentita» con la stessa passione di quelli che praticano la caccia come lei. Ho amato molto mio padre accanito cacciatore che mi ha insegnato ad apprezzare la bellezza della natura, ma un giorno si mise a gridare a una preda che era sfuggita ai suoi colpi: «Vigliacca», e la mia ragione percepì che c'era qualcosa che non andava nella caccia. Più tardi ho capito che si trattava della visione antropocentrica. Oreste del Buono Gentile signor Del Buono, sono un cacciatore di montagna, non sono impegnato a sparare e vi «sento». Ho letto e «sentito» soprattutto la civilissima lettera della signorina Ilaria Santoro di Leinì e, ritenendomi persona mite, tollerante e non aggressiva, ne ho apprezzato il tono pacato e privo del livore che solitamente contraddistingue tali scritti. Mi rendo però drammaticamente conto che non riuscirò ad aiutarla a capire come sia possibile amare la natura, gli animali ed andare a caccia. So che potrò sembrarle contraddittorio, e, umilmente, non so spiegarle il perché... Luigi Gasperi, St. Vincent (Ao)

Persone citate: Del Buono, Gasperi, Ilaria Santoro, Luigi Gasperi, Mario Soldati, Oreste Del Buono