Presentato il Salone del libro Dai Caraibi alla pop-art
Presentato il Salone del libro Presentato il Salone del libro Dai Caraibi alla pop-art ETORINO ICK guarda l'orologio poi sbotta: «Accidenti, mancano cinque anni alla fine del secolo». E Beniamino gli fa: «Meglio tirare giù un bilancio di quel che abbiamo già vissuto». Ed ecco a voi «il 95%», perno ideale dell'ottavo Salone del Libro, al Lingotto dal 18 al 23 maggio. Il dialogo è naturalmente immaginario, ma Dick Tracy c'è davvero sulla copertina bluverderossa del fitto programma presentato ieri da Guido Accornero, con autorità e sponsor della neonata Fondazione con cui il Salone si àncora a Torino. E nella cartellina ci sono tutti gli incontri germogliati da un'idea del gran suggeritore Beniamino Placido: «In troppi già prevedono il futuro, tra Internet e mutazioni genetiche. Allora noi vorremmo riflettere su cosa siamo diventati e come siamo cambiati, cogliere quei passaggi di rottura e di rivelazione che han fatto il Novecento: ad esempio la Pop art. Per questo abbiamo invitato Roy Liechtenstein, il compagno di strada di Warhol, Oldenburg e Segai». Può sembrare una scelta marginale, rispetto alle grandi rivoluzioni economiche, politiche, scientifiche del secolo. In realtà, ha chiosato Placido, quegli artisti hanno smascherato la nostra illusione di essere entrati pacificamente nell'età del benessere, ci han reso manifeste le mqnietudini che si nascondono dietro e dentro gli oggetti e i consumi in una società di massa e di serie. In questa cornice tematica andranno ad inserirsi i convegni, primo fra tutti quello sulle «Letterature dei Caraibi», al quale il «Grinzane Cavour» porterà due premi Nobel, Walcott e Soyinka, insieme a Chamoiseau, Depestre, Olinto, Wilson Harris e altri ancora, dall'Africa al Sud America: il crogiolo e la sfida della cultura multirazziale, contro pregiudizi e intolleranze. E via via gli altri appuntamenti di associazioni, giornali e riviste, spaziando dalle grandi domande filosofiche all'attualità. Così nei titoli ricorrono parole come Apocalisse e Fine dei tempi (con Battiate Cardini, la Cavani, il teologo Forte); Terzo millennio (il vescovo Tonini, Quinzio, Giorello); Biblioteche ideali del '900 (con Bobbio, per L'Indice); Testi e documenti del '900 (con Del Buono e Nuto Revelli per Tuttolibri); le «Grandi Madri» del '900 (il pensiero-donna da Simone Weil alla Arendt); la cultura del '900 negli archivi editoriali (per la Fondazione Mondadori) e gli editori alla svolta del secolo (con Bollati, Laterza, Donzelli, Feltrinelli e Franco Tato). Altri bilanci fra storia d'Italia (Tranfaglia, Ginsborg, Ignazi, De Luna), cronache politiche (più confronti su una «nuova» Costituzione con Zagrebelsky e Sergio Romano, Elia e Neppi Modona; la nostra «americanizzazione», con Veltroni, Brancoli, Zucconi, Urbani), costume (la «giungla tv», con Baudo, Biagi, Confalonieri per Stampa; la «cultura tra scrittura, spettacolo e rissa» con Celli e Giuliani per Repubblica; la lingua del Duemila, con De Mauro per L'Espresso). Quel che resta del programma - forse troppo poco - andrà alla letteratura (Raboni, Siciliano, Baricco, Berardinelli, Augias, Cotroneo, Vassalli, Bettin, la Ballestra, fra i rari stranieri la Byatt e Robert Schneider), e alla poesia (Zanzotto e Luzi, Erba, Magrelli). E l'elenco è necessariamente incompleto. Una «grande bouffe» per i visitatori ( 156 mila l'anno scorso), che richiederà nuovi spazi (il Centro Congressi del Lingotto, un po' defilato rispetto agli stand e si spera che questo non provochi eccessiva separatezza dei dibattiti) e comporterà anche, purtroppo, un aumento del biglietto (da 10 a 12 mila lire, ma si prevedono tessere multingresso e sconti per gli universitari). Per richiamare il pubblico, anche uno spot al cinema (e forse in tv), un microthriller sul libro «arma di salvezza», e una lotteria milionaria, abbinata a quella delle Repubbli che Marinare. C'è solo da sperare che non manchino le forze per de dicare, montalianamente, un 5% del tempo anche ai libri: da coni prare e da leggere. Luciano Gerita
Luoghi citati: Africa, Grinzane Cavour, Italia, Sud America, Torino
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