Monsignore sfratta la «sexy-statua»

Monsignore sfratta la «sexy-statua» Era vicino a piazza San Pietro Monsignore sfratta la «sexy-statua» CITTA' DEL VATICANO. Mons. Renato Martino ha vinto la sua battaglia contro Adamo ed Eva: la statua che aveva turbato l'osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite è stata spostata dalla sua sede «naturale» in Via del Mascherino, a due passi da San Pietro, in un garage. In attesa di tempi migliori. Che non dovrebbero tardare: l'Ente Eur è sceso in campo a difesa dell'opera d'arte, che sarà collocata davanti al Palazzo della Civiltà e del Lavoro, con una cerimonia solenne, nei prossimi giorni. «Sono contenta - ha detto l'autrice, Igina Colabucci Balla, lontana parente del celebre pittore futurista - perché in questo modo chiunque potrà accertare che i miei Adamo ed Eva non sono assolutamente pornografici, come qualcuno ha sostenuto. Le due figure, pur essendo rappresentate nude, sono stilizzatissime e prive di particolari erotici. Non ho mai capito come possano aver turbato e stimolato la fantasia di mons. Martino». Questa replica aggiornata dei «braghettoni» ai nudi michelangioleschi della Sistina si è aperta all'inizio di marzo. Mons. Renato Martino è rientrato a Roma da New York, e ha trovato in via del Mascherino, a pochi passi dalla sua abitazione romana, e da San Pietro, un gruppo bronzeo di due metri che ha colpito il suo senso del pudore. Così è scattato il primo provvedimento: la copertura. Secondo alcuni, il diplomatico vaticano avrebbe inviato, la mattina seguente, alcuni operai armati di teli corde e nastro per avvolgere la coppia dell'Eden. In realtà il settantreenne monsignore avrebbe protestato, tramite terze persone, presso la responsabile della galleria d'arte, che usufruisce di uno spazio espositivo affittato dal Vaticano. E la titolare avrebbe provveduto a far coprire Adamo ed Eva fino alla testa, in attesa di una soluzione. «L'hanno ignobilmente legata come un salame - protestò l'autrice del bronzo, pesante più di tre quintali -. Se si trattasse di qualcosa di osceno o di pornografico potrei capire. Ma in questo caso la vicenda ha dell'incredibile». Non è stato purtroppo possibile sapere che cosa mons. Renato Martino pensa di tutta la vicenda: chi ha cercato di contattarlo, e di avere qualche delucidazione si è scontrato con un «no comment» molto cortese, ma insormontabile. E a quanto sembra anche Igina Colabucci Balla si è scontrata con identiche difficoltà. «Ho tentato più volte di contattare l'arcivescovo per farmi spiegare le ragioni del suo gesto - spiega - purtroppo però non sono mai riuscita ad incontrarlo. La sua censura mi ha fatto rimanere davvero male. Se tutti i sacerdoti si comportassero come mons. Martino si tornerebbe all'epoca della Controriforma». lm. tos.l La statua che è stata fatta allontanare dalla zona di piazza San Pietro

Persone citate: Colabucci, Igina Colabucci, Renato Martino

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, New York, Roma