Proteste in città, ma i costi di gestione sono considerati proibitivi rispetto all'affluenza Chiude per deficit il museo Pertini
Proteste in città, ma i costi di gestione sono considerati proibitivi rispetto all'affluenza Proteste in città, ma i costi di gestione sono considerati proibitivi rispetto all'affluenza Chiude per deficit il museo Ferrini // Comune di Savona: troppo pochi i visitatori SAVONA. Ancora pochi giorni fa un gruppo di vecchi partigiani ha raggiunto Stella, sulle alture savonesi, per deporre una corona sulla tomba di Sandro Pertini. E spesso in paese arrivano comitive di gitanti, anche quelle a poco prezzo organizzate per la vendita surretizia di pentolame. Ma nella sua città il ricordo del «Pesidente più amato dagli italiani» sembra irrimediabilmente affievolirsi. Sul Priamar, la vecchia fortezza che domina porto e centro storico e sulla quale sono stati rovesciati miliardi per farne un enorme contenitore di sale d'esposizione, locali per mostre, aree per concerti, uno mei musei sta per chiudere i battenti. Ed è proprio quello dedicato a Sandro Pertini, solennemente inaugurato anni fa alla presenza di donna Carla Voltolina, vedova dello scomparso Presidente. «I visitatori sono troppo pochi, insopportabili rispetto ai costi per il personale addetto alla sorveglianza», si giustificano in Comune. Ma si affrettano ad aggiungere: «Il museo potrà ancora essere visitato su preno¬ tazione». I vecchi savonesi, specie quelli che hanno conosciuto Pertini da vicino, ci sono rimasti male. Un po' come quando hanno visitato per la prima volta il museo stesso. Una delusione per chi intendeva fare un tuffo nel passato, tornare a respirare il clima della vecchia Savona, quando Pertini «accendeva» la piazza del Comune gremita di folla coi suoi comizi a braccio, la sua straordinaria foga oratoria. Nel «Museo Pertini» sul Pria- mar, infatti, non c'è neppure una della tante pipe del grande Sandro. E neppure uno dei tanti altri oggetti personali, dalle onorificenze alle medaglie ricevute nella Guerra del '15-'18 quando era mitragliere sul Piave, alle lettere autografe, ai documenti storici che pure ha lasciato in eredità alla «sua» Savona. Tutto questo prezioso materiale è nascosto da anni in un magazzino della biblioteca civica, «in attesa di un'adeguata sistemazione», come spiegano i soliti burocrati. E così quando i vecchi savonesi per la prima volta sono andati sul Priamar per visitare il Museo sono rimasti con un palmo di naso. Un'anomima parata di quadri e sculture, anche di buoni autori, ma niente che ricordi da vicino Sandro Pertini. Quanto è successo a loro capita anche ai visitatori che frequentano il Priamar: resisi conto della situazione, girano al largo dal «Museo Pertini», che ora quindi verrà chiuso, per deficit. Tutto questo mentre pipe, scritti e tanti altri ricordi personali del «Presidente più amato dagli italiani» restano chiusi in quelle stesse casse che poco dopo la morte di Pertini erano state trasferite a Savona dalla casa romana del Presidente, grazie anche all'interessamento personale di donna Carla. Sono questi, in realtà, gli oggetti che avrebbero dovuto essere esposti nel museo, non i pur preziosi quadri appartenuti alla collezione privata di Sandro Pertini. Anche a Stella la situazione non è migliore. La tomba dello scomparso Presidente della Repubblica appare dimessa, bisognosa di interventi di ristrutturazione a causa delle infiltrazioni d'acqua, mentre la vecchia casa di famiglia, meta di tanti visitatori, è praticamente chiusa al pubblico e in cattivo stato. Un quadro che stride nettamente con il personaggio Sandro Pertini, sempre elegante, quasi pignolo nella scelta dell'abito e della cravatta, persino nel modo di affrontare le più disparate occasioni. Ivo Pastorino
Luoghi citati: Comune Di Savona, Savona, Stella
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