« Claes ha l'influenza» un giallo alla Nato

« BRUXELLES E spuntano i primi candidati al posto del segretario, sempre più coinvolto nello scandalo Agusta « Claes ha l'influenza», un giallo alla Nato «Non andrà in Turchia». Ma si sospetta una malattia diplomatica BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il segretario generale della Nato, il belga Willy Claes, era atteso oggi ad Ankara, dove il primo ministro Tansu Ciller avrebbe voluto spiegargli le ragioni della Turchia, impegnata a schiacciare le basi curde nell'Iraq settentrionale. Solo due giorni fa, infatti, la Germania ha deciso di congelare gli aiuti finanziari all'alleato mediorientale, e la Ciller sperava nei buoni uffici di Claes. E invece il «numero uno» dell'Alleanza atlantica è rimasto a casa, a Bruxelles, ufficialmente per curarsi un'influenza. «Su consiglio dei medici ha deciso di posporre le sue visite in Turchia e in Grecia», ha detto un portavoce. Claes aveva già annullato un incontro con il ministro degli Esteri ceco Josef Zieleniec, eppure la sua partenza per Ankara e, poi, per Atene, era stata confermata. Ma i medici hanno deciso altrimenti. Pazienza. O no? Da settimane Willy Claes è al centro di un affaire di bustarelle che ha scosso tutto il mondo politico belga. Sotto i colpi dello scandalo sono già caduti quattro ministri, e la poltrona del segretario generale della Nato viene considerata sempre più traballante. I portavoce dell'Alleanza giurano che quella di Claes non è una «malattia diplomatica», e sarà anche vero, ma l'interessato ha smesso di uscire dall'ingresso principale del quartier generale della Nato, per evitare di incontrare i giornalisti. Al centro della tempesta politico-giudiziaria ò una storia di tangenti: 500 miliardi versati dalla Agusta ad esponenti dei due partiti socialisti belgi (vallone e fiammingo), in cambio dell'acquisto di 46 elicotteri da combattimento. Claes, all'epo¬ ca, era ministro dell'Economia, e negoziò con la Agusta per ottenere importanti investimenti in Belgio da parte della ditta italiana. Sulla pista delle tangenti il giudice Véronique Ancia, che guida l'inchiesta, ha già trovato i cadaveri dell'ex boss socialista di Liegi, André Cools, e del generale Jacques Lefebvre, suicidatosi l'8 marzo. E la pista ha portato all'ex capo di gabinetto di Claes: Johan Delanghe. Sarà davvero influenza, dunque. Eppure proprio ieri si è saputo che venerdì scorso il tribunale federale svizzero ha deciso di consentire ai giudici belgi di esaminare tre conti presso la banca Abn Amro, di Zurigo, su cui erano passati i miliardi delle tangenti Agusta. Un altro caso? E' possibilissimo, ma ieri la stampa belga titolava «crescono le pressioni su Claes». E dalle capitali di alcuni dei 16 Paesi Nato cominciano a levarsi voci irritate per la situazione perlomeno imbarazzante in cui si trova l'Alleanza. Domenica scorsa, da Londra, il Sunday Times affermava che il governo britannico sta già pensando di proporre Lord David Owen per la poltrona di Claes. Altre voci vorrebbero in pista l'attuale ministro degli Esteri inglese, Douglas Hurd, o il ministro della Difesa tedesco Volker Ruhe, che godrebbe del favore degli americani, o ancora il norvegese Thorvald Stoltenberg, ex mediatore Onu in Jugoslvaia. Sta di fatto che la posizione di Claes diventa più debole ogni giorno. «Non è più sopportabile come segretario generale della Nato, non si può mantenere alla testa dell'organizzazione un uomo che ormai si occupa solo di se stesso», ha detto l'esperto militare del partito liberale tedesco, Jùrgen Koppelin. Il suo collega socialdemocratico, Gerd Hoefer, non è stato più tenero: «Anche se fino a prova contraria Claes è innocente, tutto quest'affare è estremamente dannoso per la reputazione dell'Alleanza». E anche Peter Haussmann, portavoce del governo di Bonn, ha auspicato «una soluzione rapida». La misura sta dunque per riempirsi. Fabio Squillante Il segretario della Nato Claes