Il leader dell'Ulivo: «Se D'Alema prevaricasse, mi dimetterei» «Balanzone? Un complimento»

Il leader dell'Ulivo: «Se D'Alema prevaricasse, mi dimetterei» IL TOUR DEL PROFESSORE Il leader dell'Ulivo: «Se D'Alema prevaricasse, mi dimetterei» «Baiamone? Un complimento» Prodi: il Cavaliere è alle corde e mi deride PORTO RECANATI UFERA mai vista, perciò tutti chiusi nel pullman in mezzo a un paesaggio acquatico. Prodi sta parlando di D'Alema: «... certo, se lui prevaricasse, se non rispettasse i patti della coalizione, io me ne andrei subito. Sono abituato alle dimissioni». Gli chiedono: anche se lei fosse già a Palazzo Chigi? «Ma ò ovvio», dice lui. Siamo tutti quanti posteggiati accanto al mercato del pesce di Porto Recanati, 6 mila anime, casette ocra, lungomare flagellato da onde nerastre, freddo cane. A mezzodì pranzo offerto dai pescatori, merluzzetti e acciughe cotte alla brace, verdicchio («assaggi professore, senta che roba»), lui in transito verso Macerata, poi Fermo (comunità di Capodarco), poi San Benedetto del Tronto. Hanno arrestato Formica e Lattanzio, gli dicono. E lui: «Accidenti». Hanno fatto una retata di 40 persone a Bari, aggiungono. «Spero di non averne incontrata qualcuna nel viaggio, due settimane fa». Professore ha sentito? Berlusconi dice che quando tornerà al governo abolirà la par condicio. «Vedete? Di uno così non ci si può mica fidare», e scuote la testa seccato. Già, perché, ogni tanto, sul tasto Berlusconi, Prodi fa fatica a tenersi. «Quello non è un leader, ma un padrone». «Ha una testa che non ragiona in termini democratici, anzi lui la democrazia e il libero mercato non sa neanche... Vabbè lasciamo stare». Ma no, dica, professore... «Mi hanno detto che ora un po' giù l'altra sera al Manzoni». Lo ha visto in tv? «Neanche per sogno». E allora? «Ripete sempre la stessa solfa, poverino, legge il copione che gli scrivono. Mi ha chiamato Balanzone, non sa che è un personaggio saggio. Lui pensa sia un'offesa, solo perché il nome fa un po' ridere, ma in realtà non sa nulla». Infatti l'idea è di Giuliano Ferrara. «Appunto». Secondo lei Berlusconi sarà costretto a lasciare per fare posto a Fini? «Lo chieda a lui, ma io so che quando qualcuno si riduce a deridere l'avversario vuol dire che è alle corde». Lei chi preferirebbe come avversario? «Io non sto facendo un programma a misura di avversario, ma un programma e basta». E se fosse Di Pietro? «Il mio programma resterebbe uguale: privatizzazioni, libera concorrenza, antitrust, Stato sociale, riforma nella scuola». D'Alema le ruberà la scena? «Non credo proprio: la nostra alleanza è molto chiara, molto seria, lui ha il 23 per cento, ma per arrivare al 51 per cento ha bisogno di me, cioè del centro». Se D'Alema finisse per diventare il vero padrone della coalizione? «Me ne andrei. Su questo non ho dubbi e io le dimissioni le pratico, non le annuncio e basta. Sono stato l'unico a dimettermi dall'Iri quando tutti correvano sul carro del Caf, anno 1989. Sono stato l'unico a dimettermi quando tutti salivano sul carro di Berlusconi, anno 1994». Lei è più in sintonia con D'Alema o con Veltroni? «Il mio interlocutore naturale è D'Alema...». Però? «Niente però. Veltroni ha un ruolo di forte complementa¬ rietà, perciò sono in sintonia con entrambi». Buttiglione come lo vede? «Buttiglione è un caso umano prima che politico... Ormai sta dall'altra parte, ma vale talmente poco, in termini elettorali, che Berlusconi gli ha pure ridotto i collegi. L'importante è che la gran parte dell'elettorato popolare si riconosce nel centro sinistra». Da un paio di settimane lei chiede un faccia a faccia con Berlusconi... «Non accetterà, ha paura». Lo farebbe in Rai o in Fininvest? «In Fininvest non credo, hanno l'obbligo di non parlare di me. Questo viaggio lo seguono tutte le tv, ma la Fininvest non è mai venuta. Ssst, non nominate Prodi». Se è per questo anche il quotidiano di Bologna «Il Resto del Carlino» la ignora... «Ah, lì siamo alla barzelletta, lo scriva: una barzelletta». Pino Corrias Continua il tour del professor Romano Prodi: ieri era nelle Marche

Luoghi citati: Bari, Bologna, Macerata, Marche, Porto Recanati, San Benedetto Del Tronto