«Tempo reale è scorretto»

Il Cavaliere: torno premier e cancello subito questa vergogna «Tempo reale è scorretto» Arrivano i fulmini del garante Il conduttore: pronto a rimediare ROMA. Michele Santoro prima vittima della par condicio. I fulmini di Giuseppe Santaniello, Garante per la Radiodiffusione e l'Editoria, piovono sul conduttore sotto forma di una contestazione alla Rai per la puntata di «Tempo reale» trasmessa il 23 marzo scorso. Quella in cui un ospite, in collegamento da Padova, espresse la propria preferenza per uno dei candidati alle elezioni suppletive della città. La bacchettata a Santoro e alla sua squadra è stata resa pubblica ieri dal direttore generale della Rai, Raffaele Minicucci, durante un'audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza, che ha ascoltato lo stesso Santaniello. Nella nota si fa riferimento alla trasmissione di Raitre per la presunta violazione dell'art. 6 del chiacchierato decreto sulla par condicio, quello che invita a garantire una presenza equilibrata delle parti politiche anche nella selezione degli ospiti e del pubblico presente in studio. Ma dove sarebbe inciampato Santoro? Galeotto fu Massimo D'Alema. Al conduttore viene rimproverato di aver ripetuto una domanda posta dal segretario del pds ad un rappresentante del ppi padovano che, nel rispondere, ha disinvoltamente manifestato la sua preferenza per il candidato del centro-sinistra, Michele Saonara. Proprio qui sta il guaio. Ed è a tale proposito che ora si invita viale Mazzini a fornire «ogni utile precisazione» entro tre giorni a partire da oggi. Ma nella serata di ieri Santoro aveva già provveduto, con tanto di replica. «Siamo pronti ad ospitare nella prossima puntata una dichiarazione di voto a favore dell'altro candidato a Padova, Giovanni Negri, sostenuto da An, al fine di ristabilire la par condicio», si legge nel co¬ municato. Comunque, «La risposta del signor Foch era necessaria per garantire la completezza dell'informazione, salvo censurare il ragionamento di D'Alema». Ora in Viale Mazzini si aspetta col fiato sospeso. Se venisse accertata la violazione, l'azienda rischierebbe una «sanzione pecuniaria» da un minimo di 50 ad un massimo di 500 milioni. Ma ha frenare i toni della polemica, ormai innescata, ci ha pensato lo stesso Garante che, dopo aver escluso qualunque interferenza da parte di Forza Italia, ha precisato come la contestazione «sia soltanto un momento preliminare»: «Occorrerà vedere la cassetta e attendere gli elementi giustificativi che abbiamo chiesto alla Rai». Molte le reazioni, per la gran parte critiche. «Sembrerebbe che si accusi Santoro di essersi messo d'accordo con D'Alema, ma non facciamo ridere», è sbottato Antonello Falomi, capogruppo progressista nella Commissione di vigilanza, seguito a ruota dal progressista Galliani e dalla popolare Bindi. La «pasionaria» del fu ppi ha chiesto al Garante di tener conto «di quanto accade su Radio Radicale e sulle reti Fininvest». Risposta: «Radio Radicale è un'emittente di partito a cui non sono applicabili certe norme. Per le altre tre trasmissioni dobbiamo esprimere un giudizio valutativo». Più sfumato il giudizio espresso dal vicepresidente della Commissione di vigilanza. Mauro Paissan. «E' emersa la sostanziale correttezza di "Tempo reale". L'unica infrazione che il Garante ha ipotizzato può essere rimediata chiedendo ad altri personaggi politici un pronunciamento di voto di segno opposto, cosa che Santoro ha già preannunciato», [ale. mon.]

Luoghi citati: Padova, Roma