Hitler, zingari di celluloide per il Sud America di Gian Antonio Orighi

Hitler, zingari di celluloide per il Sud America Una grottesca sfida a Hollywood ricostruita dalla star Imperio Argentina, che ne fu protagonista Hitler, zingari di celluloide per il Sud America Abbagliato dalla «bellezza razziale» della diva, UFùhrer la volle gitana H MADRID ITLER volle sfidare il primato di Hollywood nell'America del Sud, e per farlo arruolò la più celebre attrice argentina. Ma decise di realizzare film ambientati nel mondo degli zingari: proprio quelli che il nazismo stava sterminando. Una scelta tragica e grottesca, che coinvolse per qualche anno la bellissima Imperio Argentina. La vicenda, archiviata dagli storici, viene ora rilanciata dal Pais, che ha rintracciato l'attrice 89 anni portati benissimo, e le ha fatto raccontare la sua pericolosa avventura. Nell'Europa del '37, la Ufa hitleriana (l'Ente cinematografico statale) era la maggiore industria di celluloide del Vecchio Continente Ma nel Centro e Sud America il Reich aveva che fare con un concorrente durissimo: Hollywood. Hitler in persona decise quindi di assoldare Imperio Argentina, il regista e marito Florian Rey e tutta la sua troupe. Obiettivo: farle interpretare film basati su un tema classico del folclore spagnolo, le storie dei gitani andalusi: appunto zingari. Imperio Argentina, al secolo Magdalena Nile del Rio, nata casualmente a Buenos Aires nel 1906, è ((figlia d'arte»: il padre e la madre, entrambi spagnoli, erano chitarrista e attrice. Imperio, già apprezzata ballerina a 12 anni, ricevette la proposta quando la «Cifesa», compagnia cinematografica spagnola che l'aveva resa famosa nel mondo, venne abbandonata dai proprietari, passati dalla parte dei golpisti di Franco. Il Fùhrer, assicura El Pais, era rimasto abbagliato dalla sua «autentica bellezza razziale» guardando il film di grandissimo successo Nobleza Batura del '35, storia di gelosie in un paesino aragonese. Persino il famigerato Goebbels, ministro della Propaganda, il 19 aprile '37 ricevette un ordine scritto perentorio: «Il Fùhrer e Cancel¬ liere del Reich ha disposto che l'attrice spagnola Imperio Argentina sia guadagnata al cinema tedesco. Si eserciti pressione sulla Hispano Film Produktion (fondata in Spagna dalla troupe dell'attrice, ndr) dove lavora Imperio per farla venire. Il Fùhrer ha ordinato che tutte le spese del viaggio, il suo soggiorno e quello dei suoi accompagnatori siano pagati dalla Cancelleria». In America Latina Imperio era già famosa da giovanissima come ballerina. Nel '26 venne «scoperta» a Madrid come attrice cinematografica dal regista spagnolo Rey, che lo stesso anno la lanciò nel mondo della celluloide con il film muto La Hermana San Sulpicio. Imperio interruppe la sua tournée a Cuba e s'imbarcò sul «Bremen» nazista nell'aprile del '37. Per lei si aprono tutte le porte: gira tre film, tra cui Andalusische Nàcht (l'eterno mito della Carmen di Mérimée), osannata dalla critica del regime. La musa degli Anni Trenta viene addirittura invitata per un collo¬ quio di due ore a tu per tu con Hitler. La star ricorda a El Pais che «il Fùhrer era un uomo molto attraente. Io non ero una politica, vidi che quell'uomo aveva il mondo nelle sue mani e che irradiava una forza vitale enorme. Quando lo vidi rimasi sbalordita. Mi parve mi uomo con molte qualità, che perse a causa delle sue tendenze assassine. Fu un grande giornalista e im gran disegnatore. Fino a poco tempo fa conservavo bellissimi disegni del Fùhrer». L'«idillio» tra Imperio e Hitler durò fino al '39, quando la Notte dei cristalli (l'inizio dell'Olocausto per il popolo ebraico), le aprì gli occhi. Fino a allora, a Berlino, girava voce che fosse l'amante di Hitler: «Non è affatto vero - sostiene la soubrette -, ma riconosco che la mia vita in Germania fu stupenda; ebbi tutti i vantaggi di un'artista, ma quando vidi l'altra faccia del regime, Florian e io ce ne andammo a Parigi. Vedemmo la mia modista e suo marito morti in casa loro, un orrore. Erano ebrei, si erano suicidati per evitare di essere arrestati». Quello con Hitler non fu l'unico flirt famoso che le venne attribuito. Imperio, al contempo la più nota cantante di musica folcloristica spagnola, smentisce categoricamente quello con Marlene Dietrich, attribuitole da Donald Spoto, autore di una biografia dell'attrice tedesca: «Non sono mai andata a letto con lei. E' falso. L'incontrai una volta e mi parve molto antipatica. Vestiva come un uomo e non parlò con nessuno. Da lei ascoltai solo Auf Wiedersen». La «musa di Hitler» ha girato 20 film, tra cui, nel '40 in Italia, Tosca. La troupe era d'altissimo livello: regista Jean Renoir, aiuto regista Luchino Visconti, attore principale Rossano Brazzi. Meno male che il cinema non fa vincere le dittature. Gian Antonio Orighi lo la sua amante? Mai. Mi aprì gli occhi la Notte dei cristalli» La locandina di uno dei film che Imperio Argentina interpretò nel ruolo di gitana