All'asta il segreto dell'Imperatrice di Fabio Galvano

Le lettere di Caterina la Grande Le lettere di Caterina la Grande All'asta il segreto dell'Imperatrice LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le piacevano i militari, di questo non c'è dubbio; come le piacevano i nobili di corte purché giovani e prestanti. La sua voracità sessuale era leggendaria. Ed ecco, dalle pieghe della storia, ricomparire dopo oltre un secolo una mazzetta di lettere d'amore - dieci, per l'esattezza - che si credevano scomparse e che ripercorrono l'infuocata relazione di Caterina la Grande con un capitano delle guardie di palazzo, Ivan Nikolaevich Rimskij-Korsakov. Con una delle lettere, tutte scritte fra il 1778 e il 1779, quando lei aveva 49 anni ed era imperatrice di Russia da 16, Caterina manda all'amante «un piccolo brandello della sottoveste strappata», una sorta di pegno d'amore, o più probabilmente il souvenir di un infuocato appuntamento galante. Dove fossero le lettere non vien detto, se non per precisare che erano in mano di un privato in Europa; ma Sophie Dupré, che commercia in manoscritti e lettere antiche, le metterà in vendita a fine giugno alla Fiera dell'Antiquariato Librario. Prezzo d'apertura 38 mila sterline, un centinaio di milioni di lire. Il professor John T. Alexander, biografo di Caterina, dice che sono «eccezionali», una finestra aperta sugli amori dell'imperatrice, una conferma dei suoi peccati d'alcova. «Ti prego di credere - rassicura l'amante, evidentemente timoroso d'essere scoperto - che non una sola persona sa dalle mie labbra, o saprà mai, ciò che tu non vuoi che si sappia». In un'altra lettera si preoccupa di giurargli quanto sia lungo il tempo lontano da lui: «Con altre due persone sono andata sulla strada di San Pietroburgo nella speranza d'incontrare "qualcuno". Non sei lontano dai miei pensieri per un solo minuto: quando ti rivedrò?» Povera Caterina, non era bella nè giovane. Quello che aveva era una grande vitalità, una sessualità incontenibile, nonché quell'afrodisiaco che è il potere. Giovane principessa tedesca, era stata data in moglie nel 1744 - aveva 15 anni - al granduca Pietro. Per 18 anni sopportò quell'uomo, che gli storici definiscono «subnormale nel corpo e nello spirito», poi architettò un complotto di palazzo e s'installò sul trono, dando vita a 34 anni di regno illuminato, cercando di riformare un Paese contadino nell'immagine della Francia e della Germania, introducendo scuole e ospedali per i poveri. Ma senza rinunciare mai ai piaceri del sesso. Caterina era insaziabile. Il capitano Rimskij-Korsakov aveva, all'epoca del carteggio, 34 anni. E doveva essere un bell'uomo. «La miglior creatura di Dio», 10 chiamava l'imperatrice: «Come Pirro, re dell'Epiro, che ogni scultore dovrebbe scolpire, ogni pittore dipingere, ogni poeta cantare». «Ti rimpiango già da più di un giorno», piange una lettera: «Oggi sono uscita nella speranza d'incontrarti. Se non ritorni presto, fuggirò di qui e ti cercherò in ogni angolo della città». E poi quel lembo di biancheria intima, chiaramente protagonista di un gioco d'amore che lei ricorda con un brivido: «Oggi il mio più grande divertimento, e anche il più caro, è stato quel piccolo brandello della sottoveste strappata». Rimskij-Korsakov non è celebre, fra gli amanti di Caterina, come Potemkin o il focoso Orlov. Ma doveva essere, alla corte di San Pietroburgo, un rubacuori di prima grandezza. Troppo bello, troppo amato, e fu quella la sua sventura. Si fece trovare in compromettenti circostanze con una dama di compagnia dell'imperatrice: una di quelle cui Caterina faceva «assaggiare» i potenziali amanti, ma che poi era andata troppo oltre 11 dovere. Ma finche durò, il capitano era per Caterina il miglior ricostituente alle fatiche del governo. Non si sa se, come molti altri giocattoli dell'imperatrice («decine e decine», precisa il professor Alexander), il capitano ricevette gioielli e denaro quando la relazione finì: ricchi doni in genere destinati a rendere più dolce la separazione e soprattutto a garantire il silenzio. Forse no, nelle lettere non se ne parla. Ma è certo che Rimskij-Korsakov raccolse tutti i messaggi d'amore dell'imperatrice con grande attenzione. «Il mio prezioso souvenir», è scritto sulla busta in cui le lettere sono state ritrovate. Forse pensava già all'asta milionaria del ventesimo secolo.- Fabio Galvano Un ritratto di Caterina la Grande imperatrice di Russia Dopo oltre due secoli sono ricomparse dieci sue lettere d'amore

Persone citate: Caterina La Grande, Korsakov, Orlov, Povera Caterina, Sophie Dupré

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Londra, Russia, San Pietroburgo