Guerra di trincea in casa ppi

Atmosfera pesante e liti condominiali tra Buttiglione e Bianco «separati in casa» POPOLARI SPACCATI Guerra di trincea in casa ppi Bocciati i commissari di Rocco SROMA ARA' che Palazzo Cenci Bolognetti, da quando lo stanno restaurando, è assai meno ospitale di una volta, fatto sta che i popolari sembrano ormai preferire di gran lunga le aule dei tribunali alle stanze della sede di piazza del Gesù. La guerra tra i due ppi, infatti, continua a colpi di ricorsi. L'ultimo lo hanno presentato il segretario-bis Gerardo Bianco e il presidente Giovanni Bianchi. Lo scopo è quello di sapere dai giudici di Boma se la direzione convocata da Rocco Buttiglione sabato scorso, per sospendere i 114 consiglieri nazionali che lo contestano, sia da ritenersi valida o meno. Ma non si sa anco ra quando le «parti» verranno convocate. E se verranno convocate, visto che il magistrato a cui è stato assegnato il caso, potrebbe anche soprassedere. E in tribunale finirà anche la «querelle» sul «Popolo», una telenovela nella telenovela. Venerdì sera, infatti, la società editrice del quotidiano del ppi, come è noto, ha licenziato il direttore Luca Borgomeo, insediando al suo posto Paolo Pinna. La guida politica dell'orga- no di stampa del partito popolare, invece, è stata affidata direttamente a Buttiglione, che verrà affiancato dal fido Gianfranco Rotondi, in qualità di condirettore. Borgomeo - che dopo lo sfratto esecutivo ha chiesto asilo nel frattempo a Nicola Mancino, al Senato - si è però immediatamente rivolto al pretore del lavoro, mentre l'Associazione stampa romana ha presentato un ricorso contro il suo allontanamento. Nella capitale, dunque, sono in auge i tribunali. E la periferia non vuole mostrarsi da meno. Fioccano ricorsi da tutte le parti. Presentati, in genere, dalla sinistra popolare, che ha già ottenuto due vittorie. La prima a Brescia e la seconda la più recente, visto che è di ieri - a Verona. In entrambi i casi il giudice ha sconfessato i commissari inviati da Rocco Buttiglione per normalizzare le segreterie regionali recalcitranti. L'atmosfera che si respira nel ppi, quindi, è di quelle pesanti. Non c'è da stupirsi, perciò, se ieri mattina, quando, verso le dieci, i giornalisti hanno visto piazza del Gesù invasa dalle forze dell'ordine, hanno pensato subito che i carabinieri fossero venuti a sfrattare con le buone o con le cattive uno dei due segretari. In realtà l'Arma stava lì perché nel palazzo di fronte c'era Oscar Luigi Scalfaro. E i due segretari, invece, erano al posto di comando, nei rispettivi uffici, ognuno a ripetere ai cronisti di essere l'unico legittimato a ricoprire quella carica. Buttiglione, infatti, al terzo piano non si stanca di ribadire che solo lui è «il titolare del simbolo» e che non è disposto a «congelarne l'uso». E per dimostrare che fa sul serio il leader filosofo ha anche nominato i nuovi organi di garanzia interna. Mentre Bianco, al primo piano, spiega gentilmente a ogni giornalista che gli capita sotto tiro: «Mi piange il cuore ma dovremo di nuovo ricorrere ai giudici. E comunque lo scudocrociato è nostro, come è nostro il partito popolare». La «strana coppia», quindi, continua la difficile convivenza, mentre i giudici sono oberati di ricorsi. La faccenda andrà per le lunghe e ormai non fa quasi più impressione a nessuno il ripetersi della solita scenetta mattutina dell'arrivo dei due leader, a breve distanza l'uno dall'altro. Più problematica, semmai, è la coabitazione tra i segretari ammini¬ strativi: Alessandro Duce (quello di Buttiglione) e Pierluigi Castellani (quello di Bianco). Il tesoriere, infatti, è colui che tiene i cordoni della borsa, che amministra il patrimonio, e via dicendo. Insomma, è il vero padrone del partito, quindi, c'è da star sicuri che tra i due, prima o poi, saranno scintille. Nel frattempo, in attesa che la «questione segretario amministrativo» venga risolta - in tribunale, naturalmente c'è da chiedersi come farà il ppi, con le sue casse esangui, a pagare ben due campagne elettorali, [m. t. m.] Atmosfera pesante e liti condominiali tra Buttiglione e Bianco «separati in casa» Anche la «telenovela» sul «Popolo» sta per approdare in tribunale

Luoghi citati: Brescia, Verona