« O con me o contro di me»

« CHIESA E POLITICA « 0 con me o contro di me» Idueppi e la «mappa» dei cattolici TI UTTI per la Chiesa e la Chiesa per tutti. Le vicende interne del ppi hanno superato i tempi degli appelli alla pace politica, mandando in archivio i giorni degli anatemi: quando il cardinale Piovanelli parlava di «indegni spettacoli» e quando il vescovo di Vicenza Pietro Nonis rincarava la dose scrivendo di «miserande contese tra credenti che mentre disputavano sull'appartenenza a loro stessi di uno scudo crociato non parevano neanche sfiorati da qualche dubbio riguardo la loro appartenenza alla croce cristiana...». Ufficialmente, e con rare eccezioni, cattolici e prelati non si sono mai schierati né con Prodi né con Berlusconi, né tantomeno con Bianco o con Buttiglione. La «mappa» della politica cattolica, quindi, è forzatamente ricca di sfumature e di chiaroscuri. Poche le certezze: Studi Cattolici, la rivi- sta vicina all'Opus Dei, non ha mai nascosto la sua simpatia per Berlusconi. Naturale pensare a una sua collocazione nell'area Buttiglione, propensa a un'alleanza con il centro destra. Un'analoga simpatia per la destra (ma forse più per Fini che per il Cavaliere) è stata espressa dall'anziano cardinale Silvio Oddi. Il professore, prima di scendere in campo, è stato a lungo l'ideologo di Comunione e Liberazione. E ciellino è anche Boberto Formigoni, luogotenente di Bocco nella battaglia di Piazza del Gesù. Anche la Compagnia delle Opere, vicina a CI, rientra a pieno titolo nella area berlusconiana. Per gli altri, ci si deve limitare alle opinioni degli osservatori. Si parla del cardinale Sodano, del vescovo di Palermo Pappalardo, qualcuno ha scritto che anche il silenzio di Buini di fronte alle invocazioni all'unità che venivano da molti vescovi possa essere interpretato come un'implicita adesione al fronte di Buttiglione. Ma qui siamo davvero nel campo delle congetture. Sul fronte opposto, gli osservatori collocano i gesuiti, protagonisti qualche settimana fa di un duro scambio di opinioni con Buttiglione, che li aveva accusati di essere una forza ostile. «Esiste un partito gesuita che mira alla scissione dal partito popolare», aveva detto l'allora segretario unico del ppi, provocando la stizzita reazione di Civiltà cattolica, la voce della Compagnia. Espressioni di sim¬ patia a Prodi sono venute dai paolini (e dalle loro riviste Famiglia Cristiana e Jesus), dai dehoniani del Regno, dalle Acli di Giovanni Bianchi, dagli scout. In un recente dibattito, il ministro Giancarlo Lombardi, ex leader nazionale dell'associazione, ha risposto «da scout» a chi gli chiedeva che cosa avrebbe fatto dopo un'eventuale vittoria di Prodi: se andasse al governo, «Farei il ministro della Pubblica istruzione». E scout è pure Piero Badaloni, candidato «prodiano» alla presidenza della Begione Lazio. Per il resto, niente schieramenti. «L'atteggiamento migliore è il silenzio», ha detto il cardinale Saldarmi. Molti però hanno apertamente sostenuto una politica di solidarietà: in implicito contrasto con il liberismo del Cavaliere. Tra questi, l'arcivescovo di Milano Martini, il vescovo di Ivrea Bettazzi, quello di Como Maggiolini. [g. tib.l Roberto Formigoni e il cardinale Carlo Maria Martini arcivescovo di Milano

Luoghi citati: Begione Lazio, Como, Ivrea, Milano, Vicenza