Genova, l'ex sindaco pds a giudizio per truffa e abuso d'ufficio «Processate Burlando»

Genova, l'ex sindaco pds a giudizio per truffa e abuso d'ufficio Genova, l'ex sindaco pds a giudizio per truffa e abuso d'ufficio «Processale Burlando» Per gli appalti delle Colombiadi GENOVA. C'è una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d'ufficio e truffa nei confronti dell'ex sindaco pidiessino Claudio Burlando che era stato arrestato il 19 maggio del 1993 nell'ambito dell'inchiesta sul sottopasso di Caricamento, discussa opera colombiana costata (finora) 82 miliardi. L'hanno firmata i sostituti procuratori della Repubblica Valeria Fazio e Mario Morisani che hanno chiesto il giudizio anche per altri 30 imputati. Dall'episodio incriminato Burlando sembrava doverne uscire a testa alta (era stata richiesta l'archiviazione dall'accusa di truffa), ma il gip Roberto Fucigna, nel rigettare la proposta di archiviazione dei sostituti procuratori della Repubblica Mario Morisani e Valeria Fazio, ne ha ordinato automaticamente il rinvio a giudizio. Oltre a Burlando sono coinvolti nell'inchiesta altri 34 imputati. Il carcere aveva brutalmente stoppato una carriera politica precoce e brillante. Sono in molti a ricordarlo quando, ragazzino, nel suo quartiere di Quezzi, girava con l'Unità sotto il braccio. A 16 anni il grande passo: si iscrive al circolo Carlo Marx della Fgci. E' una scelta che fa contenta tutta la famiglia, comunista doc. Dopo la Fgci, a 21 anni, Burlando si iscrive alla sezione Ho Chi Min, e in quel periodo, a una festa dell'Unità, conosce Diana Monachesi, una psicologa della Usi che poi diventerà sua moglie. Nel frattempo prende la laurea in ingegneria e trova un buon posto alla Elsag. Ma fare l'ingegnere non gli basta, lo confessa agli amici, la tentazione costante della politica lo spinge a impegnarsi a fondo nella vita di partito e nel '79 entra nel comitato federale. Due anni dopo sfrutta dieci giorni di licenza militare per la campagna elettorale in cui verrà eletto consigliere comunale, e a soli 29 anni, nel 1985, gli tocca la poltrona di assessore al Traffico. Non è un amministratore conciliante, una delle sue prime delibere è la chiusura al traffico di via Garibaldi, una delle arterie principali della città. L'opinione pubblica si spacca tra favorevoli e contrari, ma lui tira ugualmente dritto senza farsi condizionare dalle critiche e dai «mugugni». Questa è una prova di carattere che piace molto ai compagni di partito. Nel 1989 seicento delegati lo eleggono segretario provinciale; sono passati solo sei anni ma sembra un secolo. Il pei si è trasformato in pds e proprio l'elezione di Burlando (per la prima volta un non-funzionario è chiamato a ricoprire quell'incarico) è il segnale palpabile del cambiamento. Viene eletto sindaco nel 1992 e, poi, di nuovo il 20 aprile del '93. L'arresto lo travolge mentre sta co- struendo la propria immagine in vista dell'elezione diretta del sindaco da parte dei cittadini. Ma D'Alema lo chiama a Roma ad occuparsi degli Enti locali in seno alla direzione della Quercia. Di recente Burlando è stato assolto da un'altra accusa di abuso nella Tangentopoli genovese, e anche ora, nonostante questa richiesta di rinvio a giudizio Burlando sceglie la linea dellla compostezza, quasi silenziosa. Dice: «Alla fine il giudizio della magistratura coinciderà con quello della gente. Sono sempre stato sereno e ho sempre avuto fiducia nell'opera dei giudici». [a.l.] L'ex sindaco Claudio Burlando

Luoghi citati: Genova, Roma