Fazio: i conti migliorano di Stefano Lepri

Fazio: i conti migliorano OCCUPAZIONE L'ALLARME Fazio: i conti migliorano «Chi spara sulla IL governatore della Banca d'Italia augura una batosta a chi, spinto da «valutazioni prive di fondamento» ha speculato al ribasso sulla lira. Dopo la manovra-bis, i conti dello Stato stanno migliorando, e l'Italia continua ad avere «una economia in crescita, fortemente competitiva nei confronti dell'estero». Certo, c'è il rischio che i prezzi riprendano a correre; ma Antonio Fazio ripete che non lo permetterà. La Banca d'Italia non creerà nuova moneta, anche a costo di intralciare la ripresa. Se qualcuno vuole produrre a prezzi più alti, produrrà di meno. Nel ricevere il premio intitolato a Ezio Tarantelli (l'economista assassinato 10 anni fa dalle Brigate Rosse, che fu suo collega e amico), Fazio si è concentrato su due messaggi chiari. Ha fatto sue (Lamberto Dini ne è «lieto») le ultime cifre del governo sulla finanza pubblica, che per il '95 «indicano, nonostante l'aumento dei tassi di interesse, un saldo da finanziare inferiore ai 138.000 miliardi indicati a suo tempo». Ha sottolineato di nuovo che «la ripresa dell'inflazione è frenata dalla contenuta disponibilità di mezzi liquidi e di credito». Le imprese sono invitate a far bene i loro conti: il credito sarà scarso e caro, non permetterà di aumentare i prezzi a cuor leggero. Gli operatori valutari sono invitati a rendersi conto che «gli attuali livelli del cambio» comportano per loro «dosi non piccole di rischio» perché la lira è fortemente sottovalutata. Tutti coloro che hanno portato capitali all'esteI ro con «disordinati movimen¬ ti», spinti da «comportamenti emotivi circa possibili futuri scenari per il nostro sistema economico e istituzionale» devono sapere che non esiste il pericolo di una catastrofe italiana. Nelle stesse ore la lira risaliva decisamente, reagendo bene alla schiarita sulle pensioni e anche all'impressione che il clima politico sia meno pesante. Il marco era a 1211,75 alle 14, ed è rimasto pressappoco a quel livello nel pomeriggio. Il dollaro era a 1702-1703 in serata, il future sul BTp decennale recupera circa una lira. Fa¬ zio sta tentando, a quanto sembra, di frenare la crescita della moneta senza ricorrere a un nuovo rialzo del tasso di sconto: una scommessa difficile, dicono diversi economisti, ma probabilmente l'unica possibile in questa fase. Per ora i rendimenti dei titoli di Stato continuano a salire, con i BoT annuali al 10,49% netto nell'asta di ieri. E' giustificato questo improvviso, seppur condizionato, ottimismo? Anche il premio Nobel Franco Modigliani (che di Tarantelli fu maestro), dopo aver denunciato qualche gior¬ no fa per l'Italia il «rischio Messico» afferma ora che «le prospettive sono molto migliorate», che quel rischio, sempre esistente, «è rientrato». Naturalmente occorre approvare quanto prima la riforma delle pensioni; e il fatto che l'economia «reale» (quella della produzione, opposta alla finanza) vada bene, non è di per sé sufficiente «se un Paese ha grandi debiti e i creditori possono mandarlo a gambe all'aria». Sbarrare la strada all'inflazione è particolarmente necessario perché non salti l'accordo sui salari che ha permesso all'Italia di affrontare al meglio le difficoltà degli ultimi due anni. Fazio ha lodato Carlo Azeglio Ciampi, suo predecessore alla Banca d'Italia, che lo realizzò come presidente del Consiglio. Ma l'idea di questa «concertazione» risale all'economista ucciso. Cosicché al convegno organizzato da Cisl e Banca nazionale del Lavoro per commemorare Tarantelli, ciò che di solito si afferma per retorica un uomo è morto ma le sue idee vivono - e apparso a tutti assolutamente vero. Tra gli economisti presenti, c'è stata una gara a immaginare come le idee di Tarantelli si possano applicare oggi. Modigliani suggerisce una nuova «concertazione» per abbassare l'inflazione ai livelli tedeschi ed evitare le incognite del mercato unico. Mario Sarcinelli vorrebbe porre in negoziato un volume di ore di lavoro, da spartire tra i lavoratori allo scopo di ridurre la disoccupazione. Guido Rey ipotizza di applicare il meccanismo della concertazione ai tassi di interesse, trattando con gli investitori esteri. Innocenzo Cipolletta propone un meccanismo automatico per porre il risanamento della finanza pubblica al riparo dalla battaglia politica: una legge-delega dovrebbe dare ai futuri governi il potere di tagliare spese e aumentare tasse nella misura necessaria a rispettare i criteri di Maastricht. Stefano Lepri La lira prende fiato Modigliani: passato il «rischio Messico» Il ministro Rainer Masera II governatore Antonio Fazio

Luoghi citati: Italia, Messico