Il profumo dei soldi elisir per un campione di Gian Paolo Ormezzano

1111111 Il profumo dei soldi elisir per un campione 1111111 LE STAR CHE RITORNANO CMJL' un sospetto: Mike " Tyson potrà tornare in possesso del titolo mondiale se lo deciderà l'Organizzazione, che sia quella di Don King o quella di un altro. Insomma se ne varrà la pena. Il pugilato è uno sport dove le carriere possono essere non solo costruite, ma fermate, distrutte. Ovviamente necessita la materia prima per queste operazioni, ci vuole la consistenza tecnica dello sfidante e dello sfidato, ma poi il plasmarla e l'usarla appartiene all'Organizzazione, non certo al pugile. Se si constata che Tyson non è un buon affare, o se si scopre un decente peso massimo bianco in grado di castigare l'ex carcerato nero, Tyson viene sconfitto, non ci sono santi né pugni suoi che tengano. Ricordiamo Cassius Clay. Arrivò al titolo mondiale in un lampo, anche perché Sonny Liston, il detentore, era un brutto tipo, un ex delinquente che sin lì era stato sfruttato il giusto e che non piaceva più. Clay divenne campione mondiale per la prima volta battendo alla 7° ripresa Liston che abbandonò per un misterioso male alla spalla. Rivincita, Liston ko nel primo round per un colpo che pochi videro. A sua volta Clay pagò il tributo all'Organizzazione quando ritornò sul ring dopo i quattro anni di stop per il suo rifiuto del servizio militare: era il 1967, riprese nel 1971, prima di tornare a essere anche ufficialmente il campione del mondo dovette aspettare altri tre anni, facendo incontri di routine, accettando una sfida contro Frazier che lo sconfisse ai punti, riconquistando infine il titolo nel 1974 a Kinshasha, nello Zaire, contro Foreman, in un incontro a pronostico fisso, organizzato in Africa per omaggiare la sua negritudine militante. Nel ritorno ai fasti dello sport di un campione bisogna tenere conto di vari fattori, da quelli elementari (chi sta con- tro) a quelli complessi, come le leggi del mercato. Che possono anche essere leggi chiare, oneste, perentorie. Si pensi al tennis: Bjorn Borg redivivo su posizioni di vertice o quasi avrebbe significato esibizioni, sfide, soldi per molti, non solo per lui, ma al suo ritorno ufficiale, dopo storie di cocaina, di fallimenti economici, di sesso, lo spagnolo Arese lo sconfisse impietosamente a Montecarlo, in quello che fu definito il match di primo turno più seguito nella storia del tennis. L'altro giorno il ritorno di Michael Jordan al basket è stato la recita di un copione noto da sempre. Il ritorno si Mark Spitz al nuoto, tre lustri dopo le sue sette medaglie d'oro di Monaco 1972, avrebbe significato, se con successo, miliardi per lui, poco o nulla per il suo ambiente: comunque lì la decisione fu presa dal cronometro. E contro il cronometro Mennea riuscì, nel 1988, a imporre al mondo dell'atletica il suo terzo ritorno, arrivando alla sua quinta Olimpiade: ma proprio il cronometro aveva detto, dopo il primo addio, 1981, che certi traguardi assoluti erano ormai vietati. L'atletica sta comuque vivendo un grandissimo ritorno, forse il suo massimo di ogni tempo: quello di Butch Reynolds, lo statuniten¬ se fermato due anni dal doping e dalla sua causa civile contro la federazione internazionale, e ora di nuovo al vertice della specialità. Ma ormai ci sono troppi sospetti, sugli addii come sui ritorni, e addirittura si pensa che certi addii siano programmati, proprio in vista del ritorno, da macchine pubblicitarie perfette. Non è ovviamente il caso «traumatico» di Tyson, come non lo era stato quello religioso di Clay (e prima di Clay proprio Liston, per dire dei massimi fra i pesi massimi, era stato fermato per nove mesi da una condanna penale, poca cosa nella sua lunga storia di carcere vissuta prima di diventare famoso sul ring). Ma la Formula 1 ha di recente preteso di far vivere emotivamente troppi addii fasulli, seguiti da ritorni orchestrati più o meno bene. Lauda, Reutemann, Jones, tanto per fare nomi dell'altro ieri, e poi Prost e Mansell, commedia di ieri. Soltanto Jody Scheckter, ultimo ferrarista campione del mondo, nel 1979, ha saputo lasciare, quando stava in vetta, senza poi ritornare. Oppure ci sono i mezzi addii, come quelli di Fittipaldi, di Andretti, che in pratica cambiano soltanto formula, cioè auto e teatro di gara. Gian Paolo Ormezzano Più di ogni altro sport il pugilato fa e disfa carriere per soldi E' già accaduto a Cassius Clay e all'ex galeotto Sonny Liston

Luoghi citati: Africa, Monaco, Montecarlo, Zaire