«Basta con l'instabilità» Scognamiglio una soluzione anche senza andare al voto di Zeni

« « Basta con l'instabilità » Scognamiglio: una soluzione anche senza andare al voto CERNOBBIO. L'esordio è da professore, come ai vecchi tempi: «L'economia italiana va bene, non c'è dubbio, tutti gli indicatori lo dimostrano». E anche il seguito è da economista che tutto sa dei riti e dei misteri della finanza internazionale: «Purtroppo, però, chi deve investire in questo 0 in quel Paese più che sugli indicatori fondamentali basa la propria scelta sulle attese di stabilità del quadro politico e qui, ahimè, il governo Dini può essere finché si vuole un governo della buona amministrazione ma deve fare i conti con l'instabilità, con lo scontro politico...». Inevitabile. Dura un attimo l'analisi da economista del professor Carlo Scognamiglio, presidente del Senato, ospite illuste del tradizionale seminario dello Studio Ambrosetti a Villa d'Este. Poi, parlando di finanza e di economia, di privatizzazioni e di libero mercato in libera Europa, di lira e di supermarco, di debito pubblico e di conti del bilancio, l'attualità politica finisce col prevalere. La morale, presidente Scognamiglio, è che non si può continuare con l'instabilità. «Mi sembra elementare e non solo perché lo impongono i mercati finanziari». Fini dice che in questo Parlamento non ci potrà mai essere stabilità. «E' una sua conclusione». Lei non è d'accordo? «Io sono abituato a seguire il metodo di Galilei e di Newton e dico che non si può arrivare a una conclusione se prima non si sono sperimentate le alternative». Fatto sta che tutti parlano di elezioni: a ottobre? «La data delle elezioni anticipate non può che essere richiesta dalla maggioranza del Parlamento o decisa dal Presidente della Repubblica». C'è chi preferirebbe, prima di votare, ritoccare la legge elettorale: Fini vorrebbe l'elezione diretta del premier, D'Alema parla di doppio turno, Segni è d'accordo. Lei ritiene possibile una riforma lampo? «Tutto è possibile se c'è una chiara volontà: non è certo un problema di rapidità, il Parlamento recentemente ha dimostrato che si può legiferare in tempi rapidissimi. Mi pare, però, che la volontà non sia così generale». Quindi si finirà col votare con le norme in vigore? «Se non si è d'accordo nel cambiarle', è ovvio». Dopo le elezioni il sereno e lira in recupero? «La lira ha toccato i livelli minimi, non c'è dubbio. Peggio di così non può andare: è sottovalutata di un 25-30%. Anche la speculazione trova un limite nella follia». ' Cosa prevede: im rientro della lira nello Sme? «Credo sia prudente attendere». Lei ha detto che Prodi è un suo carissimo amico... «Ho espresso un giudizio sulla persona, non politico». Comunque ha detto che Prodi sta tentando di accreditare la sinistra all'elettorato di centro, ripetendo quello che Berlusconi ha fatto con An? «L'ho detto e lo confermo». Ha anche spiegato che Berlusconi... «... ha avuto il coraggio di scendere in campo di persona in politica, una cosa non da tutti». Ha definito Buttiglione «un caro amico», «un uomo di estrema intelligenza», «un sottile filosofo» che ha dimostrato una capacità non comune nei professori universitari. «Soprattutto non comune nei filosofi di teologia». Ha preso le distanze dal giudizio su Bossi traditore. «Ho detto che questo è un giudizio del Polo». Ha letto cosa dice Cossiga della par condicio? Che era meglio la lottizzazione della Prima Repubblica... «Una battuta alla Cossiga». D'accordo, ma lei cosa ne pensa? «E' un po' drastico, poco elastico, vanno eliminati i vincoli più evidenti. E' la dimostrazione di cosa succede se non si segue la strada del mercato ma solo quella delle regole. Comunque...». Comunque? «Se ci assicura almeno un quarto d'ora di serenità, ben venga la par condicio». Armando Zeni

Luoghi citati: Cernobbio, Este, Europa