Buttiglione replica: il leader sono io, anche questa decisione della sinistra è illegale L'altra metà del ppi rielegge Bianco
Buttiglione replica: il leader sono io, anche questa decisione della sinistra è illegale Buttiglione replica: il leader sono io, anche questa decisione della sinistra è illegale I/altra metà del ppi rielegge Bianco «E ora spero ci lascino entrare a piazza del Gesù» ROMA. Lo hanno appena rieletto segretario dell'«altro ppi» e le prime parole di Gerardo Bianco al microfono raccontano tutto il candore del personaggio: «Mi auguro che a questo punto ci vogliano consentire l'accesso a piazza del Gesù...». Gerardo Bianco, che con la sua anacronistica gentilezza è una specie di marziano nella guerra per bande del ppi, pensa già a domani, a quando si presenterà in piazza del Gesù e potrebbe trovare chiusa a chiave la porta del suo studio e un usciere che gli chiede: «Lei dove va?». Uno sketch che molti già immaginano dopo che, alle 14,45 di ieri, nel solito sottoscala dell'hotel Ergife si è definitivamente «perfezionato» un fenomeno senza precedenti nella storia dei partiti italiani: il ppi ha due persone che dicono di esserne il segretario, ha due congressi già convocati, due simboli, due direzioni. Una doppiezza che ha preso anche i magistrati: dopo l'ordinanza del giudice di Roma Macioce (che ha confermato Buttiglione segretario), ieri un magistrato di Brescia ha vietato al commissario del ppi bresciano di utilizzare il simbolo dello scudocrociato. Una vittoria per il ppi di Bianco, visto che il commissariamento era stato deciso da Buttiglione tre giorni fa. E la situazione giudiziaria è ancora così confusa che i due ppi sperano entrambi di poter utlizzare il simbolo dello scudo crociato alle prossime elezioni regionali e amministrative. Lo spera Buttiglione, che ha avuto ragione dal giudice di Roma e lo spera anche Bianco che spera in una nuova pronuncia del giudice Macioce. L'ultima prova di forza si è consumata ieri mattina in un'atmosfera del tutto diversa da quella baldanzosa ed eccitata dei match precedenti. I nemici di Buttiglione avevano convocato il Cn per sancire la «decadenza» del segretario-filosofo etì eleggere di nuovo Bianco, dopo che il giudice aveva considerata nulla la prima elezione. L'unico vero scoglio era quello del numero legale: superare la metà più uno del Cn, prova provata che la maggioranza del ppi è contro Buttiglione. I fan di Bianco ce l'hanno fatta: alla fine i 114 espulsi da Buttiglione sono arrivati tutti all'Ergife. E tutti e 114 hanno scritto sulla scheda il nome di Gerardo Bianco, che è risultato eletto segretario (a scrutinio segre¬ to) con un voto unanime. Revocato il tesoriere di Buttiglione Alessandro Duce, il cassiere-bis si chiama Pierluigi Castellani ed è un tranquillo senatore di 57 anni di Spoleto. Buttiglione, come ha sempre fatto in queste due settimane di guerra, prima di parlare ha atteso e studiato le mosse dei suoi nemici. E poi, consultati i suoi avvocati, ha fatto diffondere una nota che ha un incipit accademico: «Il professor Buttiglione è e resta segretario del ppi e solo il segretario può disporre del simbolo del partito». E poi con sottile, sprezzante ironia: «Dalle agenzie di stampa si apprende che sarebbe stato eletto un altro segretario del ppi ed un nuovo tesoriere: questi sono atti illegali». E poi, interpellato dai Tg, Buttiglione, rigetta sui suoi nemici l'accusa più grave: «Quella di eleggere un altro segretario è una scelta giuridicamente nulla, ma politicamente molto grave. E' la conferma della volontà di spaccare i popolari», [f. mar.] i llBllllI Gerardo Bianco, nuovamente eletto segretario dalla sinistra dei popolari Il presidente del Senato Carlo Scognamiglio
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