«Un cane può inchiodare Simpson»

«Un cane può inchiodare Simpson» «Un cane può inchiodare Simpson» Un reporter: ha assistito al delitto, va portato in aula LOS ANGELES NOSTRO SERVIZIO La rivista «Dog World» ha distaccato il suo inviato di punta, John Cargill, al caso O. J. Simpson, e il giornalista sta per pubblicare un lungo articolo su quello che potrebbe rivelarsi un «testimone» chiave dell'omicidio: Kato, il cane da guardia di razza Akita di Nicole Brown Simpson fino alla morte di lei, uccisa l'anno scorso dall'ex marito secondo l'accusa del procuratore. Nel pezzo, dal titolo «Kato sa, ma parlerà?», Cargill spiega perché è convinto che 0. J. sia colpevole. Facendosi beffe del dileggio con cui il team delle difesa ha già messo le mani avanti a proposito della testimonianza di una creatura che non sa parlare. Cargill parte dalla constatazione che diversi vicini nell'area di Los Angeles-Brentwood, dove sia Simpson che la moglie abitavano, hanno dedotto l'ora dell'uccisione di Nicole e del suo amico dall'ulu- lare del cane. Questo è un particolare fondamentale per il caso, perché poco più tardi 0. J. risultava con certezza alla guida della sua auto verso l'aeroporto per prendere un aereo per Chicago, e questo è il suo alibi. Sono stati gli ululati di Kato a dare l'allarme verso le 22,15 di una domenica di giugno dell'altr'anno. Secondo l'opinione di Cargill, e di ogni altro possessore di cani Akita in America, «non c'è possibilità, neanche la minima possibilità, che l'omicidio sia stato commesso da un estraneo mentre il cane era lì». Cargill, che possiede e alleva cani Akita (una razza giapponese), è convinto che la «testimonianza» di Kato fornisca l'ora della morte entro un intervallo di cinque minuti. «Kato avrebbe esaminato il corpo di Nicole, perché il cane percepisce la morte se qualcuno resta esanime. Le avrebbe leccato la faccia e fatto chiasso attorno, per indurla a rialzarsi». «Non ottenendo risultato nel giro di cinque minuti, Kato si sarebbe innervosito, cominciando a uggiolare, per poi correre via abbaiando e ululando incessantemente nel modo descritto dai vicini». «I cani si sono comportati in questa maniera e con questi tempi in migliaia di incidenti documentati in precedenza, e questo è vero specialmente per gli Akita, che vengono allevati dal XIII secolo come cani da guardia e da attacco». I proprietari degli Akita testimoniano che questi cani non attaccano mai una persona che conoscono bene, mentre «un intruso nel loro territorio se ne dovrebbe andare immediatamente con delle ferite in corpo, e per diverso tempo non riuscirebbe più a camminare bene se l'Akita lo addenta». John Cohran, l'avvocato di O. J. Simpson, «dovrebbe dare una ripassata ai testi giuridici dice polemicamente Cargill -. Le prove fornite dai cani sono riconosciute da sempre nei procedimenti legali. Non sa che si usano cani come detector di droga ed esplosivi? Un cane ti annusa, abbaia, e questa è la prova in tribunale. E' il cane che esegue l'arresto». Christopher Reed Copyright «The Guardian» e per l'Italia «La Stampa» Contro O.J. Simpson potrebbe giungere in tribunale un testimone insolito E' il cane di famiglia

Luoghi citati: America, Chicago, Italia, Los Angeles