« Non salvo i somari»

« « Non salvo i somari» Lombardi: corsi per colmare le lacune wawwsRWBawwi IL MINISTRO CONTRATTACCA MINISTRO Lombardi, è vero che volete evitare una «strage» di bocciati e che state incoraggiando i professori delle superiori ad essere di manica larga? «No. L'ordinanza su scrutini ed esami che io ho firmato in questi giorni dice ben altre cose». E che cosa dice? «Che, nei confronti degli alunni con insufficienze non gravi, ripeto non gravi, in una o più discipline, i professori debbono tener conto della possibilità di raggiungere gli obiettivi formativi all'inizio dell'anno scolastico successivo, anche attraverso corsi tenuti dalla scuola nelle prima quindicina di settembre. Ed ho previsto che questa "promozione" deve essere comunicata per iscritto alle famiglie, facendo loro conoscere i motivi che hanno consigliato i docenti ad assumere tale decisione. Tutto qui; il resto sono libere, ma scorrette, interpretazioni». Può anche essere interpretato come invito ai professori ad essere più indulgenti. E' la prima volta che non c'è più l'esame di riparazione a settembre. «Semmai, è uno stimolo a insegnanti e presidi perché ricordino a studenti e famiglie che quest'anno c'è una possibib'tà in più. In altre parole, a dire: noi pensiamo di poter organizzare, fra l'I e il 15 di settembre, dei "corsi di accoglienza" per i ragazzi più deboli in alcu¬ ne materie. L'alternativa era tra il perdere l'anno oppure essere promossi con la prospettiva che certe lacune possono ancora essere colmate; abbiamo scelto questa seconda strada...». Dando una spintarella a qualche studente che non ha raggiunto gli obiettivi previsti... «Direi, una opportunità. Tutta la mia ordinanza è di richiamo al discorso educativo. Io non sono mai stato entusiasta della abolizione degli esami di settembre. Però non sono nemmeno uno che dice: "adesso la scuola italiana crollerà perché sono state tolte le prove di riparazione". Fino allo scorso anno, il 96% dei ragazzi rimandati venivano promossi a settembre; francamente, vuol dire che veniva utilizzato un criterio sostanzialmente identico a quello di oggi. Adesso, il problema è solo antici¬ pato; abbiamo cercato e stiamo cercando di dare un aiuto agli alunni più deboli». In concreto, ministro, come si farà a decidere se «chiudere un occhio» e chi dovrà «chiuderlo»? «Ripeto: non si tratta di chiudere un occhio. E' una responsabilità che verrà esercitata in chiave collegiale, con gli altri colleghi. Qui sta la novità. Prima, con la possibilità di rimandare a settembre, il singolo docente promuoveva o bocciava uno in matematica o in italiano. Adesso, il giudizio diventa più sintetico ed organico e riguarda la capacità complessiva dell'allievo di poter seguire con profitto l'anno scolastico successivo. Una cosa vorrei che fosse chiara: non è su queste cose che gioca il suo futuro la scuola italiana». Pare di capire che lei avrebbe fatto volentieri a meno di gestire questa mini-riforma. «Certo, l'avrei evitato volentieri. Anche perché, di fatto, non credo che questo cambiamento si possa enfatizzare oltre il dovuto (come non penso che sia giusto drammatizzarlo oltre misura). Diciamocelo francamente: credere che questa sia stata una occasione importante per far fare un salto di qualità alla scuola italiana è una gran balla. Poiché, era chiaro che un decreto legge come quello sull'abolizione degli esami di settembre alcuni problemi li avrebbe creati, al posto del mio predecessore avrei preferito concentrare la mia attenzione e il mio impegno su argomenti più importanti». Vuol dire che c'era qualcosa di demagogico nel provvedimento voluto da D'Onofrio? «E' sicuro che sia così. E' stato fatto per ottenere un consenso. Col paradosso, poi, che oggi le stesse persone che questo consenso lo hanno dato, in parte se lo rimangiano e sono fra quelli che si strappano le vesti». Mario Tortello wmmmìm. «I genitori dei ragazzi promossi con riserva j saranno avvisati da una lettera» j Giancarlo Lombardi, ministro alla Pubblica Istruzione

Persone citate: D'onofrio, Giancarlo Lombardi, Lombardi, Mario Tortello